La segretaria del Pd Ninfa Contigiani e Zelinda Piccioni, presidente del Tribunale del malato
di Mauro Giustozzi (foto di Fabio Falcioni)
Liste d’attesa infinite con agende chiuse, pronto soccorso che scoppia, risorse limitatissime che comportano il blocco delle assunzioni di medici ed infermieri, un servizio sanitario pubblico che rischia progressivamente di essere surclassato dal privato, con tanti maceratesi che rinunciano a curarsi o sono costretti ad esborsi economici rilevanti.
Con sullo sfondo il nuovo ospedale di Macerata di cui si sono perse le tracce mentre la manutenzione di quello a Santa Lucia risulta carente se non del tutto nulla.
La platea dell’Asilo Ricci
L’incontro aperto sulla sanità maceratese ha riscosso un buon successo con un Asilo Ricci affollato da operatori sanitari, medici, infermieri, rappresentanti sindacali, politici e naturalmente cittadini preoccupati per la piega che sta prendendo il Sistema sanitario nazionale per le risorse che diminuiscono che si riflettono poi sulla possibilità di accesso alle cure.
A condurre la serata la giornalista Alessandra Pierini, con il segretario cittadino del Pd Ninfa Contigiani che ha introdotto le motivazioni di questa assemblea pubblica rivolta all’intera cittadinanza.
«La vicenda del consiglio aperto sulla sanità, prima indetto e poi revocato dal sindaco, la conoscete tutti – ha esordito Contigiani – da qui la necessità di dare voce a tutti i soggetti che operano nella sanità, ai cittadini. Non si tratta di una fuga in avanti rispetto all’ordine del giorno delle minoranze che hanno chiesto la convocazione di un nuovo consiglio comunale sulla sanità ma l’occasione per raccogliere istanze dalla base che poi porteremo in quella assise».
Zelinda Piccioni
Interventi aperti da Zelinda Piccioni del Tribunale del malato che ha sottolineato come «il tema delle liste di attesa troppo lunghe e dell’accesso al Pronto soccorso con permanenza di ore nel reparto siano le maggiori segnalazioni che giungono dai cittadini. Di media raccogliamo 150/200 segnalazioni all’anno dai maceratesi mentre i marchigiani che non accedono più alle cure sanitarie sono in crescita rispetto al 2023».
Molto approfondito l’intervento di Maurizio Pincherle, direttore dal 2017 della Uoc di Neuropsichiatria adolescenziale a Macerata, da pochi mesi in pensione, che ha lanciato l’allarme su come «ci sia un aumento esponenziale di casi nei giovanissimi con un preoccupante 30% in più nell’ultimo anno.
Maurizio Pincherle è intervenuto da remoto
Del resto i casi di tentativi di suicidi nei giovani sono secondi solo alle morti per incidenti stradali. Il problema è che non si sa dove mettere questi giovani per curarli: nelle Marche abbiamo due soli centri, uno a Cagli e l’altro al lago di Caccamo, mancano i medici, dopo il mio pensionamento in provincia ce ne è uno in meno e nella regione sono appena 10 quelli che si occupano di questa emergenza sottovalutata dalla politica. Considerate che fare sedute di psicoterapia ha un costo di 80 euro e ce ne vogliono almeno tre a settimana. Se questo servizio non è gratuito sono poche le famiglie che possono permetterselo».
Dal canto suo Romano Carancini, consigliere regionale e vice presidente della IV Commissione consiliare Sanità, ha affermato che «la Regione nel 2022 per abbattere le liste di attesa aveva 12 milioni di euro che non ha speso mentre dal Pnrr sono arrivate risorse per Ospedali di comunità e Case della salute nelle Marche per 81 milioni di euro e finora ne sono stati spesi appena 400 mila euro.
Romano Carancini
Strutture che sgraverebbero l’affollamento dei Pronto soccorso. Sul nuovo ospedale di Macerata c’è poco o nulla: un bando di gara per la progettazione e 60 milioni di euro lasciati dall’amministrazione Cerescioli.
Non ci sono risposte dall’assessore Saltamartini sulle risorse e sui tempi di realizzazione. Siamo in ritardo di 6/7 anni quando con il nostro progetto che è stato annullato da Acquaroli avremmo realizzato l’ospedale alla Pieve in tre anni».
Toccanti alcune testimonianze portate dai cittadini presenti sui guasti della sanità pubblica.
«Ho avuto ed ho ancora grossi problemi per effettuare una Tac al cuore –ha detto Ottorino Latini – perché il cup mi ha detto che non c’era posto e sarei stato richiamato entro sessanta giorni. Cosa che non è avvenuta: dopo tre mesi ho richiamato io ma ancora non c’è posto. Insomma dopo cinque mesi ancora non mi hanno dato un appuntamento ma io non demordo e voglio fare questa prestazione nel pubblico e non essere costretto ad andare nel privato».
Una delle eccellenze dell’ospedale di Macerata è il centro Tao, terapia anticoagulante orale per malattie emorragiche, che soffre di mancanza di personale.
«Questo centro ha in carico 1400 pazienti ed è dotato di un medico e di un infermiere – ha affermato Giovanni Di Geronimo – capite che la situazione è pesante per gli operatori. In passato ci sono stati attacchi per farlo chiudere ma c’è stata resistenza perché questa è un’eccellenza che va difesa».
I sindacalisti di Cgil, Cisl e Uil presenti hanno ribadito come il consiglio aperto sulla sanità sia stata un’occasione persa e di come le risorse stanziate nella legge di bilancio dal governo siano insufficienti per la sanità: col blocco delle assunzioni del personale il carico con doppi e tripli turni sarà ancora più massacrante per chi è già sotto pressione, al punto che molti preferiscono migrare verso la sanità privata o nelle cooperative dove il guadagno è maggiore ed i rischi minori. A Macerata poi non si investe sul vecchio ospedale mentre del nuovo non c’è traccia e le residenze per anziani subiscono un’impennata dei costi, con i posti che sono pochi.
«Non so se sulla sanità ci sia solo incompetenza di chi la dirige oppure la volontà di smantellare il servizio pubblico – ha ribadito Silvano Gattari della Cna -. I dati Istat dicono che il 6,2% degli italiani, in maggior parte over 65, è sotto la soglia di povertà fissata dal reddito mensile di 712 euro mentre il Censis ha indicato che negli ultimi cinque anni la spesa sanitaria è aumentata del 30%: a questo punto una persona o mangia o si cura».
A chiudere dopo oltre due ore l’incontro è stata in collegamento video l’onorevole del Pd Irene Manzi che ha ricordato come – «il governo indica cifre per la sanità nella Legge di Bilancio che non ci sono. La realtà è che ci sarà un miliardo in più di fondi assolutamente insufficiente per obiettivi come abbattere le liste di attesa, non è stato tolto il tetto alle assunzioni tanto che il 20 novembre ci sarà uno sciopero nazionale dei medici. Stasera si è dibattuto di sanità come si sarebbe dovuto fare col consiglio comunale aperto un’occasione utile di confronto che Regione e Comune non hanno voluto cogliere».
L’intervento di Romano Carancini
Sanità, niente consiglio comunale aperto? Ci pensa il Pd: incontro il 25 ottobre
«Consiglio comunale sulla sanità: avete impedito gli interventi esterni, almeno cambiate l’orario»
Uno schifo veramente.... .
Che schifo! Quanta volontà di smantellare il servizio pubblico.....e purtroppo ci sono persone che non riescono a curarsi.
Veramente schifoso
Che schifo! Quanta volontà di smantellare il servizio pubblico.....e purtroppo ci sono persone che non riescono a curarsi.
Uno schifo veramente....
Sempre peggio... Se ti vuoi curare devi mettere la mano nel portafoglio...
Un disastro!
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Pieno di giovani in platea
La sanità pubblica è morta o moribonda in tutta Italia, quindi non solo a Macerata! Infatti pare che il Governo voglia assumere infermieri di nazionalità indiana.