Il capannone Nervi
Capannone Nervi di Porto Recanati, il Comune: «Spesi centomila euro per incapsulare l’amianto del tetto, ma l’amianto non c’era». L’amministrazione del sindaco Andrea Michelini sta esaminando le carte «nell’ambito delle attività finalizzate al recupero del capannone dell’ex Montecatini. Clamoroso perché, nel novembre del 2017, la giunta Mozzicafreddo ha commissionato ad una ditta di Recanati lavori di “incapsulamento” dell’asbesto, regolarmente eseguiti e pagati. Il caso “amianto” era balzato prepotentemente agli onori della cronaca nel 2014, subito dopo l’inaspettata vittoria del centro-sinistra alle elezioni. Con determina del 4 dicembre 2014 – prosegue l’amministrazione comunale in una nota -, l’Ufficio Tecnico aveva affidato la valutazione del rischio amianto presso il capannone ad una ditta specializzata, commissionando altresì una serie di campionamenti. La relazione finale dei tecnici fu implacabile e attestava la presenza di amianto del tipo “crisotilo” sul tetto del paraboloide.
A confermare la cosa anche le dichiarazioni rese dal professionista a verbale di una conferenza di servizi – dice il Comune – “Pare che i problemi nascano tutti ora che è salita al governo la nuova amministrazione”, aveva dichiarato nel gennaio del 2015 il sindaco Sabrina Montali, e forse un po’ di verità in quelle parole c’era davvero. Il 19 maggio 2015 – prosegue la ricostruzione del Comune – cade la giunta Montali e, due giorni dopo, viene nominato Commissario prefettizio Passerotti. Il 27 maggio 2015 una determina, a firma del responsabile dell’epoca, aggiudica definitivamente alcune opere di bonifica ed asportazione dal Nervi di materiale contenente amianto per circa 2mila chili. Spesa prevista per l’allestimento del cantiere e per la pratica Asur 2.500 euro, spesa per la raccolta l’imballo ed il trasporto in discarica duemila euro. Stranamente quella determina verrà pubblicata con oltre un anno di ritardo, dopo la fine del commissariamento, esattamente il 30 settembre 2016. Intanto, a giugno del 2016 il centrodestra torna al governo, i lavori pubblici vengono affidati al vice sindaco Rosalba Ubaldi. Il 17 agosto del 2017, la Giunta Mozzicafreddo approva un progetto di “intervento urgente di bonifica della copertura in cemento amianto a mezzo di incapsulamento, per una spesa complessiva di 100mila euro».
Il vicesindaco Lorenzo Riccetti
«Nel 2021, le attività effettuate dal Responsabile rischio amianto nel 2020 evidenziavano la necessità di programmare una nuova applicazione del ciclo incapsulante ma, prima di procedere per quella via – commenta l’assessore Lorenzo Riccetti – abbiamo voluto vederci chiaro. Poiché – prosegue Riccetti – per oltre 10 anni non era mai stata applicata alcuna rotazione nell’affidamento degli appalti di servizi si è pensato di nominare un diverso Responsabile rischio amianto che, su incarico dell’architetto Donatella Paciarotti ha provveduto a commissionare a una ditta diversa dalla precedente l’esecuzione di nuovi accertamenti e nuove analisi. Ebbene i risultati sono stati inaspettati quanto incredibili: sul tetto del Nervi non ci sarebbe il pericoloso materiale. La cosa, a detta dei nuovi tecnici e dai report delle nuove analisi, sarebbe anche visibile ad occhio nudo. Le successive analisi hanno confermato il risultato negativo. Nessuna presenza di amianto sul tetto del Capannone Nervi», conclude l’assessore.
Andrea Michelini
«Non sapevamo se essere contenti per la scomparsa del “mostro” ambientale – commenta il sindaco Andrea Michelini – o esterrefatti per quanto emerso dai risultati di laboratorio, per cui abbiamo ripetuto le indagini ricorrendo ad altro soggetto certificatore; anche in questo caso l’esito è stato: “negativo”.
Naturalmente, di quanto emerso è stata notiziata l’autorità competente. Se la cosa venisse confermata in maniera definitiva, si tratterebbe di un danno enorme per l’ente oltre che di una clamorosa “beffa” dai risvolti preoccupanti – conclude il primo cittadino –, ma soprattutto sarebbe la conferma di un fatto inquietante. Ovvero che con un diverso responsabile all’Ufficio tecnico e l’introduzione del principio della rotazione degli incarichi e la nomina di un nuovo responsabile rischio amianto e un po’ di sana amministrazione, viene restituita un’altra verità: le analisi diventano quanto meno “sbagliate”, l’amianto sparisce ed oltre 100 mila euro di risorse a bilancio si trasformano in un possibile sperpero di denaro pubblico».
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Ora bisogna scapsulare, mettere l’amianto e poi riincapsulare.
https://www.ilrestodelcarlino.it/macerata/cronaca/tante-idee-per-il-capannone-nervi-ma-prima-va-eliminato-lamianto-c633597c
Fino al 21 agosto si riteneva che ci fosse amianto.
C’è qualcosa che mi sfugge: come mai si insiste ad attribuire questo capannone a Nevi quando NON lo è affatto!! Perché tanta insistenza, quando sarebbe facilissimo verificarlo presso gli atti del Comune? Ribadito per l’ennesima volta questo dato di fatto, il capannone in questione, la cui ossatura portante è realizzata con un semplice telaio in cemento armato disposto trasversalmente e ripetuto per la sua lunghezza (nulla a che vedere con i progetti e le realizzazioni in c.a. di Nervi) e coperto con un normale solaio voltato in latero-cemento ordito longitudinalmnete, è stato esposto agli agenti atmosferici per decenni con un probabile degrado della struttura. Perché non abbatterlo e riqualificare l’area considerando il fatto che NON ha alcun valore architettonico e storico?
C’è stata una truffa. Bisogna accertare se qualcuno del comune era colluso con l’azienda che l’ha attuata.
a me il dentista m’ha incapsulato male il dente ed ho pagato due volte, a saperlo avrei preferito toglierlo e mettere un’impianto nuovo.