Fa la recensione di un ristorante
su Tripadvisor e su un gruppo Facebook:
finisce sotto accusa per diffamazione

RECANATI - Una 53enne si era lamentata della lunga attesa e aveva definito il locale "posto tipo bettola" Il processo è in corso al tribunale di Macerata

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Il tribunale di Macerata

di Gianluca Ginella

Scrive recensioni di un ristorante su Tripadvisor e Facebook, finisce sotto accusa per diffamazione. Imputata al tribunale di Macerata una 53enne. Oggi è stata sentita la titolare del ristorante (che si è costituita parte civile al processo) e suo marito, che lavora nel locale.

I fatti contestati (pm Raffaela Zuccarini) risalgono all’agosto del 2017. L’imputata, che è originaria de L’Aquila, era andata a cena a Recanati in un ristorante. La donna avrebbe iniziato a lamentarsi per l’attesa del primo e alla fine, dopo che le era stato servito l’antipasto e poi il primo la titolare le aveva detto che poteva andarsene e che la cena era offerta.

La 53enne, dice l’accusa, era andata sul sito Tripadvisor e aveva scritto una recensione lamentandosi del presunto ritardo. «Neanche una parola di scuse, ma solo molta, troppa aggressione».

Poi nel descrivere il locale avrebbe aggiunto: «primo tra tutti, l’estrema aggressività e maleducazione dei gestori».

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L’avvocato Paolo Carnevali

Poi, continua l’accusa, nella pagina “Gufo? No, grazie!” del social network Facebook, avrebbe pubblicato un post dove scriveva: «Posto tipo bettola, normale con molto casino, dal quale siamo stati addirittura cacciati solo per aver espresso disappunto rispetto al ritardo (un’ora e mezza) con cui ci hanno portato i primi. Il posto è sostanzialmente una trappola, si mangia in maniera assolutamente ordinaria se non scarsa, costa tanto ed i proprietari sono dei veri cafoni». Frasi che, secondo l’accusa, sono state diffamatorie.

Oggi la titolare ha confermato l’accaduto spiegando che visto il comportamento della cliente aveva deciso di chiederle di andarsene. La ristoratrice è parte civile al processo, tutelata dall’avvocato Paolo Carnevali. L’imputata è assistita dall’avvocato Enrico Maria Bozza.



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