Due nuovi corsi di laurea, un doppio titolo, progetti di ricerca europei ed extra-europei, un dottorato che guarda al futuro e alle nuove tecnologie, un’offerta formativa che conta 380 insegnamenti tra corsi, seminari e laboratori, una consolidata rete di contatti col mondo delle imprese e una percentuale del 78% di occupati a tre anni dalla laurea a mostrare come chi sceglie gli studi umanistici sceglie una formazione solida, completa e trasversale: questi i numeri del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Macerata.
«Un percorso umanistico – afferma il direttore Roberto Mancini – consente di acquisire un sapere che entra nella formazione della persona. Molti imprenditori prediligono i laureati in materie umanistiche perché riescono ad apprendere in poco tempo le nozioni tecniche e vantano una maggiore capacità riflessiva e di analisi».
Il direttore Roberto Mancini
L’università di Macerata spiega in una nota: «Trasversalità, interdisciplinarità, internazionalizzazione e ampiezza dell’offerta didattica e un contatto “a chilometro zero” con i docenti sono i punti di forza di questo Dipartimento, dove discipline come lettere classiche o moderne, storia e filosofia, lingue e mediazione linguistica, storia dell’arte e l’archeologia dialogano con l’economia, l’ecologia, la politica, il turismo, il marketing, l’informatica.
Tra gli sbocchi professionali, accanto alla voce tradizionale dell’insegnamento, compaiono anche quelle professioni in ambiti apparentemente distanti: le posizioni di mediatori e operatori culturali in istituti pubblici e privati come musei, biblioteche, pinacoteche e fondazioni; le figure di educatori e consulenti per le strategie di inserimento in cooperative sociali e comunità di accoglienza per minori, rifugiati e tossicodipendenti; il lavoro nei settori dell’editoria, della comunicazione, del giornalismo, dell’organizzazione di eventi e dell’industria culturale e creativa; infine, le figure di coordinamento, mediazione e consulenza etica nel mondo delle imprese.
Il 78% dei laureati in Studi Umanistici a Unimc trova occupazione a tre anni dalla laurea, contro il 76% della media nazionale nello stesso ambito, e più del 60% a un anno. A favorire l’inserimento nel mondo del lavoro ci sono le attività di placement del Dipartimento: una rete solida di imprese amiche presso cui svolgere tirocini e cicli di incontri periodici con imprenditori per aiutare gli studenti a orientarsi e inserirsi in settori professionali specifici. Alto l’indice di gradimento della didattica, oltre il 90%».
Due sono le più recenti novità dell’offerta formativa. La laurea magistrale in Archeologia e sviluppo dei territori è «un corso finalizzato a fornire la competenza archeologica insieme a quella della gestione economica di un’attività culturale legata al turismo». La laurea triennale in Mediazione linguistica per l’impresa internazionale e i media digitali è pensata per interpreti, mediatori e operatori economici specializzati anche in lingue extra-europee come l’arabo, il russo e il cinese, richieste dalle imprese italiane per i grandi mercati internazionali.
La consolidata collaborazione con l’Istituto Cattolico di Tolosa in Francia per un doppio titolo nell’ambito della magistrale in Scienze Filosofiche, l’attenzione verso le filosofie africane e orientali, gli scavi archeologici in Grecia, Libia e Albania, i tirocini all’estero e i progetti Erasmus europei ed extra-europei dimostrano come uno dei punti di forza del Dipartimento sia l’internazionalizzazione in una prospettiva non eurocentrica. Da menzionare anche il dottorato di ricerca “Umanesimo e tecnologie” pensato per comprendere come l’innovazione tecnologica e la tradizione umanistica possano coniugarsi.
«Al centro di tutto», ribadisce Mancini, «c’è la formazione della persona: un criterio di integrità che serve all’Università per non lasciarsi trascinare nella deriva dell’aziendalizzazione, della burocratizzazione, della parcellizzazione dei saperi e della tecnocrazia e fa degli Studi Umanistici l’ultimo baluardo della formazione».
Fatemi un esempio di chi è andato a lavorare in biblioteca con la laurea umanistica dato che i concorsi per bibliotecari si fanno poco e quasi sempre sono volontari che lavorano per cooperative!
Samy Casali con la sola laurea, il settore umanistico offre poco. La laurea costituisce una prima formazione da precisare e approfondire attraverso specializzazioni e master. Solo a quel punto il mercato si amplia. Anche per fare il docente scolastico sono necessari altri step e diversi titoli.
In Italia, esistono differenze significative tra occupazione e salari per i laureati in discipline STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) rispetto a quelli con lauree umanistiche. Queste differenze possono essere attribuite a vari fattori, tra cui la domanda del mercato del lavoro, le competenze specifiche richieste e l'offerta di lavoro nei rispettivi settori. ### 1. **Tasso di occupazione:** - **STEM:** I laureati in discipline STEM tendono ad avere un tasso di occupazione più elevato rispetto ai laureati in discipline umanistiche. Questo è dovuto alla forte domanda di competenze tecniche e scientifiche da parte di industrie come l'informatica, l'ingegneria, e il settore delle tecnologie emergenti. - **Umanistiche:** I laureati in discipline umanistiche, come lettere, filosofia, storia, e simili, spesso incontrano maggiori difficoltà nel trovare occupazione in settori direttamente correlati ai loro studi. Tuttavia, possono trovare opportunità in ambiti come l'educazione, la comunicazione, il marketing, e i servizi culturali, sebbene con una concorrenza generalmente maggiore. ### 2. **Salari:** - **STEM:** I laureati STEM in Italia tendono a guadagnare salari più alti rispetto ai loro colleghi umanisti. Ad esempio, un ingegnere o un professionista IT può aspettarsi di iniziare con un salario più elevato e di avere prospettive di crescita salariale migliori rispetto a un laureato in discipline umanistiche. - **Umanistiche:** I laureati in discipline umanistiche generalmente iniziano con salari più bassi e possono incontrare più difficoltà nel vedere una rapida crescita salariale, specialmente nei primi anni di carriera. Tuttavia, ci sono eccezioni, specialmente per chi riesce a raggiungere posizioni di rilievo in ambiti come la gestione culturale, la comunicazione aziendale o l'editoria. ### 3. **Prospettive di carriera:** - **STEM:** Le carriere nei settori STEM tendono ad offrire maggiore stabilità e una progressione di carriera più chiara. Le competenze tecniche specifiche, spesso difficili da trovare, rendono questi laureati particolarmente ricercati dalle aziende, con opportunità di avanzamento rapido. - **Umanistiche:** Le prospettive di carriera per i laureati in discipline umanistiche possono essere più incerte. Spesso, questi laureati devono essere più flessibili e creativi nella ricerca di opportunità di lavoro e possono dover acquisire ulteriori competenze pratiche o manageriali per progredire. ### 4. **Domanda del mercato del lavoro:** - **STEM:** Il mercato del lavoro italiano, in linea con quello globale, ha una domanda crescente per professionisti nelle aree STEM. Questo è particolarmente vero in settori come l'informatica, l'ingegneria, e le scienze dei dati. - **Umanistiche:** La domanda di laureati umanistici è più variabile e dipende spesso da fattori economici e culturali. Le posizioni disponibili possono essere meno numerose e più competitive. In sintesi, i laureati in discipline STEM in Italia tendono ad avere maggiori opportunità di occupazione, salari più alti e prospettive di carriera più stabili rispetto ai laureati in discipline umanistiche. Tuttavia, le lauree umanistiche continuano ad avere un valore importante, specialmente in settori che richiedono competenze trasversali e una profonda comprensione del contesto culturale e sociale.
Optare sempre per lauree STEM. Le lauree umanistiche vi rendono o disoccupati o a 1000 al mese. Certe materie sono per i benestanti ... Non per i proletari o la classe media.
Marco Marcoaldi analisi molto generica e parecchio imprecisa: non tutto può e deve essere misurato in denaro. Anzi, questo modo di ragionare e causa del nostro declino. Optate per ciò che asseconda il vostro talento e la vostra vocazione, impegnatevi con metodo e rigore e perfezionatevi anche all'estero. Se non trovare possibilità che ci stimolano in questo paese, andate altrove. Meglio un docente di area umanistica motivato e un educatore saggio che un ingegnere scadente e un matematico frustrato.
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Se una università ha solo facoltà umanistiche non può che dire che le facoltà tecnico-scientifiche offrono minori opportunità lavorative. Ma è noto che questo in media non è vero (il titolo è fuorviante, ammesso che corrisponda al vero, perché il confronto avviene all’interno delle materie umanistiche), solo chi sa da subito dove andrà a lavorare dopo la laurea (ad esempio per via delle conoscenze) potrà tranquillamente scegliere facoltà come filosofia, storia, lettere e scienze della comunicazione.