«Carancini rosica e strumentalizza il sisma,
sbloccato il 95% degli interventi»

TERREMOTO - Il capogruppo di Fratelli d'Italia, Simone Livi, ribatte all'esponente dem sui dati della ricostruzione: «con Legnigni si presentavano più pratiche, ma erano cartelle vuote. La svolta c'è stata, il Pd se ne faccia una ragione»

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Simone Livi, capogruppo in consiglio regionale di Fratelli d’Italia

«Quelle del consigliere regionale Pd Romano Carancini sono solo astuzie statistiche di fronte ad una ricostruzione post-sisma che finalmente procede con la giusta rapidità». Simone Livi, capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio regionale, ribatte ai numeri snocciolati dall’ex sindaco di Macerata che testimonierebbero, secondo l’esponente Pd, un evidente rallentamento burocratico nella ricostruzione.

«Carancini rosica e strumentalizza il terremoto, usando illusorie astuzie statistiche assimilabili a quelle del pollo di cui Trilussa ci invita a diffidare – rilancia Livi – “con Legnini si presentavano più pratiche”, dice lo “statistico” Carancini, che però usa per giustificare i suoi calcoli le cosiddette “pratiche semplificate”. Erano sostanzialmente cartelle vuote che servivano solo per dire che le pratiche erano “presenti”. I numeri di Carancini inoltre sono drogati da un altro fatto: ad un certo punto, venne fissato un termine perentorio per la presentazione dei progetti. Pur di non decadere, perdendo così la possibilità di vedere finanziati i progetti dei propri committenti, i tecnici si precipitarono a presentare progetti parziali e incompleti. Progetti utili alle statistiche di Carancini, ma evidentemente poco utili all’effettiva ricostruzione. Carancini aggiunge che “l’Usr è lento nel gestire le pratiche”. Anche da questo punto di vista il ragionamento è capzioso. In primis, le istruttorie sviluppate nel passato erano collegate a pratiche di “danno lieve”. Più semplici ovviamente da istruire rispetto a quelle da “danno grave” che richiedono oggi istruttorie più complesse, pareri da acquisire in Soprintendenza, Genio civile. A ciò si aggiunga che, proprio le pratiche incomplete di cui si diceva prima, hanno richiesto nel prosieguo continue integrazioni tali da dilatare i tempi istruttori». 

Relativamente alla ricostruzione pubblica, invece, secondo Livi Carancini per un certo verso evidenzia proprio ciò che con più forza si evidenzia nel rapporto del commissario Castelli, ovvero che nelle passate gestioni i fondi erano stati sì erogati ai soggetti gestori, ma purtroppo gli stessi non erano stati avviati; quindi, i soldi erano fermi nelle casse. «La vera sfida per questo Governo è far sì che queste opere vengano effettivamente realizzate e non ci si fermi sui meri trasferimenti – dice l’esponente di Fdi – i numeri del rapporto dimostrano questo e cioè che il 95% dei 3.500 interventi della ricostruzione pubblica sisma 2016 si sono sbloccati, il 66% ha una progettualità attiva e ben il 12% è concluso. La svolta nella ricostruzione, garantita dal commissario Castelli e dal presidente Acquaroli, è sotto gli occhi di tutti. A Carancini evidentemente questa cosa non va giù. Ci dispiace per lui e per le sue sofferenze. Per quanto ci riguarda continuiamo a lavorare senza sosta a tutti i livelli per arrivare quanto prima alla completa realizzazione della ricostruzione». E in conclusione, dopo Trilussa, un’altra citazione letteraria. «Facciamo nostro, interpretando il sentimento dei terremotati, l’antico “suggerimento” del sommo Dante a coloro che come Carancini intendono strumentalizzare le loro sofferenze: “non ti curar di lor ma guarda e passa”».

«Ricostruzione, rapporto boomerang. I dati parlano chiaro: con Castelli le pratiche hanno rallentato»

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