«La polemica della Lube?
L’ingratitudine non conosce confini.
Non hanno capito nulla di Civitanova»

VOLLEY - Giulio Silenzi, ex vicesindaco e artefice dell’operazione palas e dell’arrivo in città della squadra nel 2014, amareggiato dalle dichiarazioni del vice presidente Albino Massaccesi. «Chiarisca a chi sono rivolte le sue accuse. Ciarapica ancora una volta si è dimostrato pavido nel non rispondere». Poi ricorda: «Quando ero presidente della Provincia fu firmato un accordo di programma con la società che voleva realizzare il palazzetto a Treia in un’area di sua proprietà. L'Ente fece le infrastrutture per centinaia di migliaia di euro ma il club venne meno agli accordi, era l’occasione per non sentirsi ospiti»

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Il palazzetto di Civitanova

di Laura Boccanera

«La polemica scatenata da Albino Massaccesi è incomprensibile, dica con chiarezza con chi ce l’ha. Dire che Civitanova ha la puzza sotto il naso significa non aver capito nulla di questa città».

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Giulio Silenzi con Fabio Giulianelli durante i festeggiamenti di uno Scudetto vinto dalla Lube

Giulio Silenzi, ex vicesindaco e artefice con l’amministrazione Corvatta dell’operazione palas e dell’arrivo a Civitanova della Lube Volley nel 2014, è stupito e amareggiato dalle considerazioni che il vicepresidente della Lube ha esternato nel corso di una conferenza stampa (leggi l’articolo), tratteggiando una città indifferente rispetto ai successi ottenuti dalla squadra in questi anni. Parole che hanno avuto come reazione l’affissione di un manifesto da parte dei tifosi rossoblu della Civitanovese calcio (leggi l’articolo).

Da parte di chi si aspettava una reazione?

«Pensavo che di fronte a bordate così pesanti di Giulianelli e Massaccesi il sindaco sentisse il dovere di rispondere e invece ancora una volta la sua pavidità nei confronti di questioni spinose è evidente, ma forse non è nelle condizioni di poter replicare alla Lube».

A chi erano dirette le accuse di Massaccesi secondo lei?

«Non lo so, non l’ho capito e secondo me è bene che lo chiarisca in maniera esplicita. Se ce l’ha con l’amministrazione comunale lo dica, altrimenti si rischia di sparare nel mucchio e così offende tutti, dai tifosi civitanovesi della Lube all’intera città. Una polemica di questo tipo non è accettabile. Dire che Civitanova ha la puzza sotto il naso significa non aver capito nulla di questa città. La puzza sotto il naso forse appartiene ad altri. La Lube è stata accolta con entusiasmo a Civitanova, non è mai mancato il sostegno alla squadra e le frasi dette sono gravi».

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Albino Massaccesi

I vertici Lube hanno sottolineato di essersi sentiti ospiti nonostante la società qui abbia fatto investimenti e portato il nome di Civitanova a livello nazionale e internazionale con il volley. Qui i suoi giocatori hanno fatto investimenti e molti si sono radicati però, secondo Massaccesi, la città non ha mai vissuto la squadra come una realtà autoctona. Non si trova d’accordo con questa lettura?

«Ma sentirsi ospiti è una condizione normale nella vita, occorre relazionarsi con la comunità. E su questo credo che sia necessario allora ricordare alla Lube alcuni fatti che ho vissuto da vicino e in prima persona prima come presidente della provincia di Macerata e poi come vicesindaco di Civitanova. Ai tempi in cui ero presidente della Provincia fu firmato un accordo di programma con la società che voleva realizzare il palazzetto a Treia in un’area di sua proprietà. Alla fine la Provincia fece le infrastrutture per investimenti in opere pubbliche da centinaia di migliaia di euro, strade e rotatorie come previsto dall’accordo di programma sottoscritto dalle parti e deliberato mentre alla fine la Lube venne meno agli accordi e non realizzò il suo Palas. Ecco quella era l’occasione per non sentirsi ospiti. La Lube vinceva già moltissimo ma girava fra vari palazzetti e non aveva una sua “casa” adeguata al livello internazionale raggiunto. Dapprima il palas doveva essere fatto a Macerata, ma non c’era l’accordo con l’amministrazione dell’epoca, poi avevo proposto Trodica in un terreno idoneo di proprietà del Comune per la posizione baricentrica ma da quella proposta dopo una prima apertura, anche perché potevano esserci i fondi necessari, non trovò il favore per la miopia campanilistica di Macerata, di Civitanova e infine della Lube stessa. E poi anche a Treia non se ne fece nulla».

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L’Eurosuole Forum di Civitanova

Poi però fu lei a portarla a Civitanova..

«Da vicesindaco colsi insieme a Corvatta un’opportunità. C’era la possibilità di far terminare i lavori al Cuore Adriatico che rischiava di rimanere una cattedrale nel deserto. Abbiamo colto la possibilità straordinaria di realizzare un palazzetto in soli due mesi, uno dei migliori attualmente esistenti in Italia Per quell’operazione Ciarapica, Morresi e altri ci denunciarono in tre procure (Macerata, L’Aquila, Ancona ndr) e i giudici ci hanno prosciolto da ogni accusa. Mentre per una delibera che riguardava un appalto sempre riferito alla vicenda “Civitas Cuore Adriatico” dell’allora giunta comunale Mobili, Ciarapica e gli altri indagati tra cui Morresi si avvalsero della facoltà di non rispondere per usufruire della prescrizione e credo che questi fatti quando si parla del Palas vadano ricordati e tenuti ben presenti. Abbiamo realizzato un palas e oggi è francamente insopportabile sentir dire che la proprietà non è del Comune, perché è il Comune il proprietario della struttura. Fu affidato in concessione dopo l’edificazione con un contratto di costruzione e gestione, come previsto dal codice degli appalti, alla società che lo aveva realizzato e in seguito è stato concesso alla Lube, ma la proprietà rimane del Comune, anzi ricordo che nella convenzione originaria c’erano anche dai 10 ai 20 giorni in cui il Comune ne poteva disporre per eventi e concerti. E ricordo in particolare un evento con Enrico Brignano e oltre 3mila spettatori. Ciarapica in sette anni invece non l’ha mai usato, ma più che organizzare Miss Marche e qualche sagra non sa fare».

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L’allora sindaco Tommaso Corvatta, e Giulio Silenzi al palas durante una vittoria della Lube

Massaccesi parla però anche di aspetti economici, sottolinea che il palas non è gratis e che ha anche problemi strutturali.

«Quella dei problemi strutturali non è vera, abbiamo fatto una richiesta di accesso agli atti per vedere il documento che accerta l’esistenza di un problema strutturale e dal Comune ci è stato risposto che non ci sono problemi strutturali, ma esigenze di manutenzione particolari perché il tetto è in legno, è una struttura viva e necessita di una manutenzione particolare, ma sono due cose profondamente diverse. Sulla questione economica il Comune dà un contributo per coprire le spese di 70mila euro. Con questo contributo e con quello dello sponsor si è coperta la rata di mutuo dove il Comune ha concesso una fideiussione a garanzia dello stesso. È proprio vero che l’ingratitudine non conosce confini».

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