«Terreni trasformati in campi per il fotovoltaico,
pratica che deturpa l’ambiente:
si ponga immediatamente un freno»

CIVITANOVA - L'ex consigliere comunale Sergio Marzetti sollecita il sindaco ad applicare la legge regionale che disincentiva l'abbandono dei terreni agricoli definendo le aree da escludere per l'installazione di pannelli solari termici: «Basta dare uno sguardo alle colline di zona Asola e San Savino per capire il problema le dimensioni del problema». 

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Un impianto fotovoltaico in contrada San Savino

«Il sindaco Ciarapica e quelli del territorio si impegnino in modo concreto per adeguare i regolamenti urbanistici dei rispettivi comuni alla nuova normativa dettata dalla legge regionale n. 4 del 21 marzo 2024 che all’ art. 2 definisce le aree da escludere nella installazione dei pannelli solari». Lo chiede Sergio Marzetti, ex sindaco ed assessore comunale.

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Sergio Marzetti è stato già assessore nelle Giunte guidate da Massimo Mobili ed Erminio Marinelli

«C’è da dare atto alla regione Marche – aggiunge Marzetti – di aver legiferato in materia, prima ancora che lo facesse il governo con il il decreto ancora non convertito in legge. Da sottolineare, per un’ informazione completa, che nel caso in cui ciò non avvenisse entro i previsti 60 giorni, i comuni sono chiamati comunque ad intervenire in virtù del provvedimento regionale, ed allora lo facciano subito prima che altri progetti di installazione e di deturpazione del territorio vengano realizzati». Una protesta portata avanti tempo fa anche dal movimento dei trattori e dagli agricoltori che contestavano la comunità europea e i finanziamenti per il fotovoltaico su terreni agricoli.

«Fino ad ora – prosegue l’ex consigliere comunale – c’è stata sempre poca considerazione per gli effetti devastanti che gli impianti solari hanno verso i terreni agricoli, tutte le attenzioni erano rivolte al risparmio energetico e ai guadagni sicuri che un impianto solare portava in cascina, oggi si comincia a capire che se questo è vero, lo sono anche la devastazione dei nostri territori, lo sfregio all’ ambiente e il preoccupante impoverimento dei terreni produttivi.

Basti del resto dare uno sguardo alle colline di zona Asola e San Savino per capire il problema. I pannelli solari sono oggi diventati un businnes per chi li installa tanto che anche imprenditori esteri stanno investendo nel settore, acquistando terreni, modificandone la destinazione e ricavando forti guadagni. Fino ad ora nessun problema e l’ obiettivo risparmio energetico è assicurato, ma non mancano i lati oscuri del sistema. Per questo servono le regole, per evitare che le conseguenze si ripercuotano sull’ ambiente e su terreni agricoli ancora in grado di svolgere la loro funzione primaria, che è quella di produrre pane e companatico».



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