Appignano in massa al confronto
«Avanti con l’azione iniziata»
«Solo chiacchiere, Inrca compresa»

ELEZIONI - Oltre due ore di dibattito tra i due candidati Mariano Calamita e Luca Buldorini negli spazi del bocciodromo: toccata una lunga serie di argomenti di fronte a più di 400 persone

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Il confronto al bocciodromo: a sinistra Mariano Calamita, a destra Luca Buldorini

di Luca Patrassi

La prima sorpresa, in tempi di percentuali dei votanti attorno al 50% e di campagne elettorali affrontate quasi esclusivamente sui social media, arriva dalla visione del bocciodromo: oltre 400 presenti al confronto tra i candidati sindaci Luca Buldorini e Mariano Calamita. Un’enormità se si considerano poi il numero degli abitanti (circa quattromila) di Appignano e l’abbandono dei comizi da parte dei politici (per assenza della platea). Domande uguali per tutti, proposte da Andrea Verdolini, sugli argomenti di cronaca (non solo) cittadina.

confronto-calamita-buldorini3-325x244Sui motivi della candidatura apre l’incontro Luca Buldorini (segretario provinciale della Lega a capo di una lista civica appoggiata dal centrodestra): «Dopo cinque anni di esperienze politiche, in particolare come vicepresidente della Provincia che mi hanno permesso di percorrere in lungo e in largo il territorio, mi sono reso conto che non c’è un paese più bello di Appignano e quindi mi sono sentito in dovere di mettere a disposizione le capacità e le conoscenze maturate per dare voce ai nostri figli, agli anziani e alle famiglie». Mariano Calamita (vicino ad Azione, a capo di una civica di centrosinistra che vede anche la presenza di Forza Italia): «In questi cinque anni abbiamo attivato tanti percorsi, tante iniziative, tanti progetti che hanno riguardato le politiche sociali, la scuola, la cultura, le politiche giovanili, lo sport, l’urbanistica, le opere pubbliche. E’ importante proseguire il percorso iniziato. Ora ci siamo noi al governo, ma dobbiamo parlare anche alle prossime generazioni e per questo sono felice di avere molti giovani nella lista dei candidati».

SANITA’, con particolare riferimento all’Inrca – Mariano Calamita: «Il punto più importante è la situazione dell’Inrca: quando ci fu la dichiarazione di inagibilità per il sisma gli ospiti della Casa di riposo sono stati trasferiti e il servizio di Riabilitazione spostato. Nel maggio del 2022, come Consiglio comunale abbiamo chiesto un incontro sul tema all’assessore regionale alla sanità: non abbiamo mai avuto alcun riscontro. A maggio 2023 veniamo a conoscenza del decreto di un dirigente della Regione che revoca un finanziamento di 3.5 milioni per la ricostruzione dell’Inrca. A marzo 2024 il presidente della Fondazione viene invitato dall’Inrca per discutere la questione, lo accompagno come sindaco: facciamo presente la condizione di fermare il trasferimento delle persone fragili che hanno bisogno di attenzione». Luca Buldorini: «Ho sentito tante chiacchiere sull’Inrca alle quali oramai sono abituato. Quello che so è che là c’è un buco pieno d’erba, hanno promesso per 20 anni la ricostruzione. Se mi darete la possibilità di diventare il sindaco di questo paese andremo a trattare e a trovare la soluzione. Mentre l’amministrazione corre dietro alla chiacchiere, abbiamo gli anziani soli senza una struttura per non autosufficienti, le famiglie sono costrette a rivolgersi a strutture fuori Appignano. Bisogna riportare l’Inrca ad Appignano: è un lavoro che faremo con il sostegno della Regione, che ci ha appena dato il Punto Salute, e del Ministero».

Iconfronto-calamita-buldorini2-300x400MPIANTI SPORTIVI – Luca Buldorini: «L’unico ambiente sano è lo sport che però a Appignano risente dell’inadeguatezza degli impianti sportivi: dobbiamo ringraziare l’ex sindaco Giuliodori per il lavoro svolto ma da allora non è stato fatto nulla, in questi cinque anni non sono neanche riusciti a sistemare gli spogliatoi dello stadio, il campo di volley mentre nei paesi vicini hanno fatto grandi interventi. Quello che è mancato è il collegamento con gli Enti sovracomunali, con quella filiera istituzionale che  mette a disposizione quei fondi utilizzati invece da altri Comuni. Solo chiacchiere, un sindaco si valuta con gli atti amministrativi». Mariano Calamita: «Per la palestra comunale sono stati investiti 110mila euro, 50mila euro per l’efficientamento energetico del bocciodromo, poi il progetto per la realizzazione di 4 spogliatoi e di una tettoia. Queste cose le abbiamo fatte di concerto con le associazioni. Il progetto più importante, quello per il rifacimento degli spogliatoi dello stadio: l’intervento con il bonus 110% non lo può fare il Comune ma l’associazione che ha in gestione il campo che non si è voluti assumere questa responsabilità. Siamo intervenuti con uno nostro progetto ed ora siamo in fase di gara: 100mila euro di contributo dalla Regione e 250mila euro di mutuo senza interessi da parte del Credito Sportivo».

SCUOLA –  Mariano Calamita: «Nel 2021 alla struttura commissariale della Regione abbiamo detto, numeri alla mano, che la ricostruzione della scuola media sarebbe costata meno dell’intervento di sistemazione con adeguamento sismico. Da allora i costi di costruzione sono aumentati di molto. La nostra intenzione ora è fare la scuola media nella sede attuale per avere anche la palestra vicino». Luca Buldorini: «Una scuola si realizza ogni 50/60 anni ed è per questo che simili scelte vanno condivise con la popolazione, cosa che questa amministrazione non ha fatto. Bisogna cercare le risorse nei luoghi giusti, fare una nuova scuola in un luogo sicuro che possa fungere anche da luogo di raccolta in caso di calamità, già solo questo ti fa arrivare ad avere i fondi necessari».

confronto-calamita-buldorini1-325x244ATTIVITA’ CULTURALI E TURISMO – Luca Buldorini: «Mettere in rete tutto quello che abbiamo. Lo Sferisterio ha già venduto biglietti per 600mila euro, la maggior parte delle persone va a dormire verso Civitanova mentre Appignano non è inserita in quel circuito. E’ in dirittura di arrivo anche il Centro Fiere. Appignano va inserita nei circuiti e può farlo grazie alle caratteristiche che ha, dall’ambiente all’artigianato passando per l’enogastronomia». Mariano Calamita: «Io parlo di cose concrete ed attuabili. La promozione che vogliamo fare è quella avviata in questi ultimi cinque anni, continuare la collaborazione con soggetti qualificati di settore come food blogger e influencer. Grande attenzione è dedicata alle reti, come quella delle Città della ceramica che ci vede presenti, o come quelle dei bikers, della Marca Maceratese. Abbiamo promosso manifestazioni di livello nazionale come Leguminaria e regionali che hanno avuto ottimi riscontri».

LAVORI PUBBLICI – Mariano Calamita: «Dal 2019 ad oggi sono state avviate e concluse opere per circa sette milioni di euro».  Luca Buldorini: «Dopo cinque anni di amministrazione i lavori pubblici dovrebbero vedersi».

SICUREZZA URBANA – Mariano Calamita: «Ampliare il sistema di videosorveglianza del Comune per supportare il lavoro delle forze dell’ordine nel controllo del territorio. Investire nella dotazione per la Polizia locale e per la formazione del personale del gruppo comunale di Protezione Civile». Luca Buldorini: «Appignano è una realtà tranquilla ma non dobbiamo cullarci su questo. Negli ultimi anni non è stata potenziata la polizia locale. Siamo in un territorio che fa parte del cantiere più grande d’Europa e in questo cantiere ci sono mafia e camorra, è una realtà».

OBIETTIVI – Luca Buldorini: «Riportare al centro dell’attenzione le generazioni che, facendo sacrifici, ci hanno permesso di vivere nel benessere». Mariano Calamita: «Abbiamo programmato una variante al piano regolatore per rendere Appignano più vivibile».

Tra le domande poste dal pubblico quella sullo smaltimento dell’amianto. Luca Buldorini: «L’amministrazione dice abbiamo, abbiamo, abbiamo. No, hanno, hanno, hanno. Laddove i privati si sono trovati ad affrontare il problema dell’amianto hanno agito con senso di responsabilità e l’hanno rimosso. Dunque un applauso ai privati e non all’amministrazione. Poi se ci sono quattro capannoni, in tre dei quali l’amianto andava tolto e in uno no allora con trasparenza bisognava nominare e dei tecnici nell’interesse della salute dei cittadini. Peraltro è quel capannone per il quale cinque anni fa Mariano Calamita ha detto di non entrarci nulla e noi non ci abbiamo creduto, tanto che lo stesso Calamita usciva quando si parlava di quell’argomento. Mariano Calamita: «All’indomani della nostra elezione abbiamo disposto un censimento dei siti con presenza di amianto e dello stato di conservazione. Ad oggi al nostro ufficio tecnico risulta che sono stati smaltiti 14500 mq di amianto. Per quanto riguarda l’edificio di via IV Novembre il Comune, sulla base delle indicazioni dell’Asur, ha proceduto con i lavori di incapsulamento dell’amianto sostituendosi al privato ed ha anche attivato le procedure legali per il recupero delle somme. Sono coinvolte sei distinte proprietà. alcune delle quali hanno già aderito alla richiesta del pagamento».

Altre domande sui metodi di finanziamento delle opere annunciate, sui lavori, sui progetti per Appignano. Un paio di ore di confronto di fronte a una platea molto attenta, anche a non sbilanciarsi troppo.

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