«Minacciato di essere gambizzato
e che avrebbero dato fuoco
alla gelateria di mio figlio»

SARNANO - La denuncia choc del vicesindaco uscente Franco Ceregioli: «Tutto avrei pensato fuorché chiudere i miei quindici anni di attività amministrativa dovendo sporgere una denuncia per tutelare me e la mia famiglia. Mai infatti avrei ritenuto possibile che un candidato consigliere comunale alle prossime elezioni avesse potuto pronunciare pubblicamente minacce gravissime e farneticanti nei miei confronti»

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Ceregioli_Foto-LB

Franco Ceregioli

«Sono stato minacciato di essere gambizzato e, peggio ancora, che sarebbe stata incendiata la gelateria di mio figlio». E’ quanto ha denunciato sui social il vicesindaco uscente ed ex sindaco di Sarnano Franco Ceregioli.

Ceregioli, che non si è ricandidato in questa tornata elettorale che vede da una parte Giacomino Piergentili e dell’altra Fabio Fantegrossi, ha scritto un lungo post sul suo profilo Facebook per raccontare le minacce ricevute a suo dire da un candidato consigliere. L’esponente dell’attuale amministrazione non fa nomi e non dà riferimenti precisi su chi possa essere stato, ma annuncia comunque una denuncia.

Ecco il suo post integrale.

«Tutto avrei pensato fuorché chiudere i miei quindici anni di attività amministrativa dovendo sporgere una denuncia per tutelare me e la mia famiglia. Mai infatti avrei ritenuto possibile che un candidato consigliere comunale alle prossime elezioni avesse potuto pronunciare pubblicamente minacce gravissime e farneticanti nei miei confronti e, indirettamente, dei miei familiari. Sono stato minacciato di essere gambizzato (provo disgusto solo a scriverlo) e, peggio ancora, che sarebbe stata incendiata la gelateria di mio figlio. La cosa più sconcertante è la assoluta naturalezza con la quale questa persona che si candida ad amministrare Sarnano abbia pubblicamente dichiarato di avere rapporti con ambienti malavitosi della Calabria e che sarebbe bastata una sua telefonata e 500 euro per far partire qualcuno da laggiù e sistemare a modo loro le cose: 500 euro per far gambizzare qualcuno da brividi solo a pensarlo. Ma poi, che c’entra mio figlio e la sua attività? Chi mi conosce sa che tendo sempre a nascondere le mie emozioni (e non è stato facile nelle ultime 48 ore); anche ieri ho cercato di farlo fino al consiglio comunale: mi ero ripromesso di non parlarne, ma il bisogno di sfogare la mia rabbia e la mia frustrazione ha avuto il sopravvento e ho detto pubblicamente ciò che avevo subito (e approfitto per ringraziare qui le tante persone che ieri sera mi hanno manifestato la loro solidarietà con una telefonata o un messaggio). So bene per esperienza che la campagna elettorale è un momento nel quale i toni tendono ad alzarsi e quindi avevo già messo in conto (pur non essendo io candidato) di dover subire critiche e anche qualche gratuita falsità nei miei confronti, ma le minacce no, proprio no: quella linea non doveva essere superata. Non penso di meritarlo io, la mia famiglia e, consentitemi, non penso che lo meriti nemmeno Sarnano».

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