Carlo Cambi
di Carlo Cambi
Le sedute del Consiglio comunale di Macerata, se si riesce a resistere alla noia, riservano sovente delle sorprese. Il 27 maggio è andata in scena un’intemerata del sindaco che se l’è presa con la consigliera della fu sua propria lista (“Sandro Parcaroli Sindaco” si chiamava) Sabrina De Padova rea di aver osato mettere in discussione i conti dell’Arena Sferisterio. Capita, ogni volta che qualche accadimento chiama in causa l’assessora alla cultura (per le referenze citofonare al tri-Oscar Dante Ferretti), che Parcaroli assuma i panni di Lisandro nel Sogno di una notte di mezza estate. S’infervora, impreca, perde le staffe e l’aplomb istituzionale. Leggo su Cm che è capitato così anche qualche giorno fa quando l’assessore al Turismo Riccardo Sacchi recependo un’indicazione della Rai ha indicato i medesimi due nomi suggeriti dalla produzione tv come “ciceroni” in video per presentare Macerata. L’assessora ha posto il veto e il sindaco ha dato luogo a una rampogna urbi et orbi; chi vi ha assistito l’ha definita incomprensibilmente sguaiata. Così imitando Shakespeare lo si potrebbe chiamare Losandro. Innamorato di Ermia (sia chiaro questa è la finzione del Bardo e nulla c’entra con la realtà) Lisandro dà luogo a una sequela di equivoci al centro del “drama” che però ha il lieto fine: i due saranno liberi di amarsi grazie al folletto Puck! Il nostro Losandro che durante la seduta aveva accanto l’assessora alla cultura la quale poteva utilmente intervenire, ma non lo ha fatto, alla De Padova ha risposto più o meno così: lei deve imparare come funziona l’amministrazione, se la deve piantare di fare interrogazioni che gettano discredito e studi come si fa un bilancio. Conclusione: il Comune non ha pagato di più per i deficit dello Sferisterio, l’Associazione li ripiana con il proprio patrimonio netto e i debiti si pagheranno col successo delle future edizioni.
Il sindaco Sandro Parcaroli e l’assessora Katiuscia Cassetta in aula
Quanto al rapporto tra assessore alla cultura e Sferisterio non c’è e non può esserci. Segue peana alla bontà delle produzioni artistiche, all’assessora medesima, e anche l’annuncio che l’onorevole Giorgia Latini, segretario regionale della Lega nelle Marche, sta facendo approvare la legge (già passata alla Camera) per assegnare 400 mila euro di contributo annuale allo Sferisterio. Ora Parcaroli è uomo di commozione esplicita, ma di eloquio meno fluente e nella sua esposizione non si sa se per rabbia o per difficoltà di lettura ha omesso, o perlomeno così non s’è udito, di dire una parola chiara: in due anni (2022 e 2023) lo Sferisterio è costato ai maceratesi per contributo diretto del Comune 1,6 milioni di euro che fratto 40 mila abitanti fanno 40 euro a testa centenari e neonati compresi. Nel 2022 il Comune ha erogato 690 mila euro a fronte di 500 mila previsti con un incremento del 72,4 % e nel 2023 ha erogato 910mila euro a fronte di 610 previsti con un aumento del 67%. La somma delle due percentuali porta a un esborso superiore del 45% rispetto alle previsioni. La consigliera chiedeva lumi sul doppio deficit che assomma a 433mila euro per due stagioni teatrali (22 e 23), su una stagione 2024 annunciata fin dal bilancio preventivo in deficit – lo hanno fatto anche nel ’22; pare che il meccanismo sia: presenta il preventivo in deficit così ti danno più contributi, come si vede con pieno rispetto dei soldi dei cittadini – e se il Comune ci rimetta. Ha anche chiesto per inciso se 60mila euro dovuti al coro Bellini sono stati pagati, ma la risposta non è venuta perché Losandro si è stufato di interloquire con chi invece di onorare il totem Sferisterio chiede conto.
Lo Sferisterio
Sin qui – anche se riassunti brevemente – i fatti. Che però non sono del tutto completi perché il bilancio 2023 è in corso di pubblicazione e perfino i consiglieri di amministrazione dell’Arena Sferisterio – che ormai contano come il due di picche con l’asso in tavola – non ne hanno copia. Si sa spannometricamente cosa c’è scritto e una verifica puntuale dei conti si potrà fare solo allora. Se magari in ossequio al dlg 33/2013 (anticorruzione) l’Associazione pubblicasse anche la relazione dei revisori dei conti non sarebbe male.
Tuttavia ci sono dei fatti politici che Losandro ha nascosto. Il primo è il nuovo Statuto dell’associazione Sferisterio che di fatto concentra nelle mani del Sindaco o suo delegato tutto il potere. Il consiglio di amministrazione non conta più nulla, l’assemblea dei soci è un inutile orpello per tenere insieme chi paga, ma deve tacere. Si sa già che delegato del Sindaco sarà l’assessora alla cultura (per le referenze sempre citofonare Dante Ferretti) e del resto lei è la preferita di Losandro nel senso che a lei il sindaco si appoggia per le decisioni più importanti, a lei ricorre per la rappresentanza in gran parte delle occasioni pubbliche e financo per gli incontri con ministri che non afferiscono alle sue deleghe (si veda l’interlocuzione con il titolare dell’Economia Giancarlo Giorgetti) o di partito: la Lega a cui peraltro l’assessora (non eletta, ma cooptata in giunta) non risulta iscritta.
La consigliera Sabrina De Padova
Chissà: forse sul modello russo avremo il palazzo d’inverno (il Buonaccorsi) e il palazzo d’estate (lo Sferisterio)? Ci sarà modo di riparlarne. I fatti politici di cui Losandro non tiene conto e di cui non si può liberare è che lui è sindaco e presidente della Provincia che sono i due soggetti che costituiscono l’Associazione e che sono in lui riuniti. A maggior ragione col nuovo Statuto Parcaroli dovrebbe sdoppiarsi per ricoprire in Consiglio i due posti che gli spettano come sindaco e come presidente della Provincia. Non solo: il nuovo statuto poiché esclude che l’assemblea dei soci possa sindacare la gestione e nominare gli organi esecutivi pone in capo al Comune tutta la potestà, ma anche tutta la responsabilità della gestione. Dunque affermare come ha fatto Losandro in risposta alla De Padova che l’assessora alla cultura nulla c’entra con lo Sferisterio è nascondere la realtà dei fatti. Seconda obiezione: se l’Associazione è costituita solo da Comune e Provincia di Macerata è evidente che il presidente dell’associazione (articolo 13 del nuovo Statuto) è presidente anche del Cda ed ha la legale rappresentanza dell’ente, perciò “ha tutti i poteri e i doveri che gli derivano dallo statuto e dalla legge”. Dunque a tacer d’altro la De Padova ha chiesto alla persona giusta che però non ha dato le giuste risposte. Anche perché questo nuovo statuto non pare tenere del tutto immune i responsabili della gestione dell’Associazione dal disposto dell’articolo 38 del Codice civile che recita: delle obbligazioni stesse rispondono anche personalmente e solidalmente le persone che hanno agito in nome e per conto dell’Associazione. Ma questa è faccenda da legali. Dunque appaiono più che legittimi gli interrogativi posti e francamente la forma delle risposte di Losandro non è parsa così rispettosa della funzione dei consiglieri comunali. Ma ci sono almeno un altro paio di fatti contabili – con riserva di approfondire meglio a bilancio 2023 pubblicato – che il sindaco ha omesso o sottaciuto.
Sostiene Losandro che l’Associazione fa fronte ai deficit di gestione attingendo ai mezzi propri. Rimprovera alla consigliera di non saper leggere i bilanci, ma anche lui da imprenditore – o forse ex – dovrebbe ben sapere che a forza di attingere ai mezzi propri questi evaporano. E a vedere i conti il punto di fusione non è poi così lontano! Pigliamo dagli unici conti disponibili: il bilancio 2022. Il patrimonio netto è sceso a 652726 euro a fine 2022, i debiti verso le banche sono pari a 820793 di cui meno della metà oltre i cinque anni, i debiti verso fornitori sono pari a 873078 – tra questi c’è un debito di 113mila euro circa proprio col Comune di Macerata – oltre a una cinquantina di migliaia di euro di altri debiti. Ciò che il sindaco ha omesso di dire è che nel 2022 il Comune di Macerata ha versato all’Associazione 190mila euro in più di quanto preventivato per un totale di 690 mila euro. Cioè ogni maceratese – centenari e neonati compresi – ha versato 16,80 euro.
Sandro Parcaroli ad una prima
Caro sindaco abbiamo titolo a indagare i conti e lei ha l’obbligo di spiegarli magari anche fino allo sfinimento si o no? A osservare com’è composto l’attivo di gestione si vede che le tasse degli italiani- escludendo il fondo Art Bonus – contribuiscono allo Sferisterio in ragione di due milioni e 208 mila euro, il doppio di quanto l’Associazione ricava dai biglietti, l’85o% in più di quanto riceve dalle sponsorizzazioni. Ma Losandro ci dice: è tutto a posto. Non la pensavano così i revisori dei conti che corredano il bilancio 2022 con questo appunto: “Occorrerà porre notevole attenzione, a partire dalla prossima imminente stagione lirica, all’equilibrio economico della programmazione in quanto un eventuale ulteriore risultato negativo graverebbe in maniera più incisiva sugli equilibri finanziari dell’Associazione.”
Come sappiamo l’esercizio 2023 si è chiuso con una perdita di 221mila euro. Sappiamo anche che il patrimonio netto si era ridotto a fine ‘22 a poco più di 652mila euro e che l’indebitamento a breve è cresciuto. Domanda: la previsione funesta dei revisori che però si è avverata lascia tranquilli? Se continua la gestione in deficit come si pagano i mutui e gli atri debiti? A meno di fatti eccezionali intervenuti di cui non si ha conoscenza se il deficit ‘23 è stato soddisfatto attingendo al patrimonio netto questo già oggi è ridotto a 431mila euro. Giusto per gli appassionati di bilancio va notato che ci sono 663mila euro di perdite portate a nuovo che prima o poi dovranno pur essere ripianati. E quando emergeranno nel conto capitale a quanto ammonteranno i mezzi propri? In più ci sarebbero quei circa 500mila euro di debiti a breve che da quel che si capisce non possono essere soddisfatti dagli utili di gestione. Anzi, come si è visto, un altro paio di stagioni liriche come le ultime due e il patrimonio netto ce lo siamo giocato.
Gli assessori Riccardo Sacchi e Katiuscia Cassetta
Dico ce lo siamo perché il nostro buon Losandro si dimentica che quelli sono soldi pubblici cioè dei contribuenti. E se lo dimentica così bene che non fa parola del fatto che nel 2023 l’Associazione Sferisterio è costata al Comune quasi un milione. Per evitare che andasse sul conto dell’assessora alla cultura nel rendiconto delle spese dei singoli assessori i contributi li hanno messi, a sua insaputa, a carico di Riccardo Sacchi, assessore al Turismo che invece con Sferisterio Live, i tanto vituperati concerti rock e pop, un po’ di soldi li ha portati. Anche se non lo sa Sacchi – si legge nel rendiconto ufficiale dell’Amministrazione comunale – ha versato all’Associazione prima 810 mila e poi altri 100 mila euro a fronte di una spesa preventivata di 610 mila euro. Si tratta di un aumento del 67% che porta il contributo individuale di ogni singolo maceratese a 22,10 euro sempre centenari e neonati compresi. Ma ora veniamo alle considerazioni politiche: Losandro farebbe bene ad ammorbidire i toni e ragionarci su.
Parcaroli con Salvini durante la recente visita del ministro alla stazione di Sforzacosta
Lui è nella direzione regionale della Lega, è sindaco leghista e presidente della Provincia leghista. In queste ore dovrebbe aver ricevuto dal ministro dell’Economia leghista, Giancarlo Giorgetti, una comunicazione che gli annuncia che si fanno tagli sui bilanci dei Comuni perché – come scritto nella finanziaria 2024 – bisogna recuperare circa 1,25 miliardi di euro dalle spese correnti degli enti locali. Come sindaco di Macerata dovrà probabilmente tagliare un’ottantina di migliaia di euro all’anno per i prossimi quattro anni, come presidente della Provincia gli tocca una botta più consistente: circa 450mila euro. Ora da esponente leghista deve spiegare nelle piazze dove si tanno cercando i consensi per le europee che la sua segretaria regionale della Lega onorevole Giorgia Latini chiede al Parlamento 400mila euro l’anno per finanziare lo Sferisterio. E’ la cifra che da presidente della Provincia ogni anno dovrà tagliare dal suo bilancio di spesa corrente. Il nostro Losandro è in questa singolare situazione: da sindaco e presidente della Provincia deve evitare che i tagli annunciati incidano sui servizi, però da sindaco deve anche evitare di fare troppi tagli alla sua assessora favorita, perciò da presidente dell’Associazione Sferisterio deve sperare che i 400mila euro arrivino altrimenti il bilancio scricchiola e da esponente della Lega deve spiegare agli elettori che da una parte aumenta loro un po’ di tasse o taglia un po’ di servizi, ma dall’altra li fa divertire. Siamo al solo circenses senza panem! E come si fa a evitare che i cittadini pensino che la Lega con una mano toglie a tutti – inevitabilmente visto il disastro del Superbonus – e con l’altra dà solo allo Sferisterio? E’ davvero un’opera buffa, o un melodramma! Caro sindaco Sandro Parcaroli accetti un consiglio: eviti la supponenza perché lei può imbastire tutte le sceneggiate che vuole in giunta, può maltrattare i consiglieri, ma i numeri e la realtà sono testardi. Potrebbe accadere che Losandro si svegli improvvisamente dal Sogno di mezza estate e gli tocchi di vivere un incubo.
PS – Il nome non gradito all’assessora alla cultura per raccontare Macerata in tv è il mio. Se vuole l’assessora sono pronto a un confronto televisivo. Farò domande sulle politiche culturali e sui bilanci, lei risponda. Se può.
Complimenti!
Una università telematica è una contraddizione in termini
Complimenti!!
Congratulazioni
Wow, complimenti.
Congratulazioni!
Complimenti
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Abbiamo una Ferrari (o Red Bull) a ns disposizione eun pilota che non sa guidare…
Se li gestiscono la lega alla fine dei conti mancano sempre i soldi(pubblici) ormai è una garanzia.
Il folletto Puck dovrà correggersi e bagnare gli occhi di Parcaroli con il filtro d’amore finora usato per sbaglio. Infatti lo troviamo innamorato della Cassetta a cui perdona tutto. Ma Puck, dopo averlo bene innaffiato al volto,gli fa vedere al risveglio la De Padova. E cosi tutto si chiarisce. Innamoratissimo, converrà su tutta la verità dalla damigella e del bilancio esposto e lui pentito, con un bastone e quattro stracci, senza dire niente a nessuno, nel cuore della notte dopo aver usato una pozione magica della malvagia e spietata matrigna Sacchi che lo seguirà, addormenta tutti i consiglieri e tutti gli assessori compresa la De Padova che però si risveglierà poco dopo baciata dal Principe Ricotta con cui partirà e non si saprà mai perché per Domodossola. . I due si allontanano diretti verso il Castello di Civitanova dove il Re Ciar che pensavano si sarebbe preso cura di loro li fa sparire nella segreta più segreta del Maniero. Cosicché Re Ciar finalmente potrà coronare il suo sogno e dopo aver conquistato lo Sferisterio lo venderà ad un pirata saraceno innamorato della lirica e al suo posto costruisce un nuovo stadio dove far giocare la Maceratese o era la Civitanovese.. Boh, ma tanto l’unica partita che interessa i rispettivi tifosi è il Derby.
Tratto da due fiaschi di mezza estate, uno a maggio a Civitanova e uno a settembre a Macerata. ( Le mezze stagioni si sa, non esistono più)
diceva qualcuno. non ricordo chi …”il tono della voce non aumenta la verità di quello che si dice ” e aggiungo io…di solito si urla quando si hanno difficolta’con le argomentazioni…Ma da più parti hanno cercato di fargli capire in tutte le salse ,la sua inadeguatezza a coprire un ruolo e lui che fa’..vuole essere inadeguato ancora di più e ne va a ricoprire due…Non ci resta che piangere..
Articolo preciso ed appropriato. Se ci fosse una maggiore capacità di sintesi ed un uso meno folcloristico delle metafore, l’autore sarebbe anche un bravo giornalista.
Se i conti non tornano ci si metta qualcuno in grado di farli tornare a posto persone competenti e capaci se si vuole si trovano.