Da sinistra Francesco Acquaroli, Ignazio La Russa e Daniele Silvetti
di Antonio Bomba (foto di Giusy Marinelli)
Un pranzo e un caffè in città. Questa è stata la modalità scelta dal presidente del Senato Ignazio La Russa per sostenere nel modo più informale possibile la candidatura di Carlo Ciccioli alle imminenti elezioni europee.
Un amico e un compagno di militanza politica da sempre, dato che i due hanno sempre percorso la stessa strada: dal Movimento Sociale Italiano ad Alleanza Nazionale, dal Popolo delle Libertà a Fratelli D’Italia.
E così oggi La Russa e Ciccioli han passato parte della giornata assieme. Prima un pranzo alla trattoria ‘La Moretta’ di piazza del Papa, assieme al presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli. Dopodiché, imboccato corso Mazzini, i tre sono risaliti fino alla ‘Bontà delle Marche’ dove era in programma di prendere un caffè assieme a tante altre personalità politiche. Ad attenderli era già presente la senatrice di Fdi Elena Leonardi. Alla spicciolata sono poi giunti il sindaco di Ancona Daniele Silvetti assieme al consigliere regionale Marco Ausili, il vicesindaco Giovanni Zinni e il presidente dell’assemblea legislativa delle Marche Dino Latini. Questi quelli che si sono seduti al tavolino assieme al presidente del Senato, a cui si è poi aggiunta la consigliera comunale di Fratelli D’Italia Orlanda Latini.
Per tutti come detto un caffè e in aggiunta qualche pasticcino, mentre un centinaio di persone hanno iniziato ad assembrarsi attorno al tavolino per ascoltare La Russa. Tra queste era presente anche una signora che attirando l’attenzione di tutti ha dichiarato: «Io sono di una razzaccia. Sono fascista». Il gelo è sceso tra i seduti al tavolo e non pochi sono stati i mugugni uditi tra le persone in piedi. Ad uscire da questa impasse durata qualche secondo ci ha pensato il presidente del Senato prima, liquidando il tutto con un «Embè pazienza» e Carlo Ciccioli poi, iniziando a fare gli onori di casa.
La discussione può entrare nel vivo, seppur in modo quantomai informale. Così, dopo aver ricordato la comune appartenenza interista con Acquaroli ed il suo amore per le Marche, La Russa ha rilasciato qualche dichiarazione in vista delle elezioni europee.
Prima da uomo delle istituzioni ha ricordato quanto «sia importante la partecipazione. Occorre andare a votare. Non farlo danneggia tutti».
Poi, da uomo di politica ha aggiunto che «la partecipazione deve essere consapevole. È un punto di partenza per incidere in Europa. Anche perché è da troppo tempo che l’Italia non lo fa. E invece è proprio giunta l’ora di averne una». Parte così il sostegno a Carlo Ciccioli che «non ha mai fatto solo politica, la sua passione. Ma ha sempre portato avanti anche la sua attività, il suo lavoro. Tanto che spesso veniva alle riunioni del Fronte della Gioventù con un suo paziente (Ciccioli è psichiatra, ndr) che alla fine – ha ironizzato – non so se poi è guarito, ma di sicuro è diventato un esperto di politica». Il clima leggero prosegue: «E pensate che la moglie mi ha detto che ai primi appuntamenti questo paziente lo portava sempre assieme a loro».
Terminate le risate dei presenti la Russa ha concluso serio: «Tutto questo per dire che Carlo è una persona che è sempre riuscita a portare avanti e bene famiglia, lavoro e impegno politico».
Detto questo La Russa passa la parola a Silvetti facendogli i complimenti per piazza del Papa: «Mi piace davvero moltissimo. E c’è anche la più bella prefettura d’Italia secondo me». Il primo cittadino ringrazia e dopo aver portato i saluti di tutta la città inizia a parlare: «Ci conosciamo (Con La Russa, ndr) da diversi anni e sono veramente contento di questa visita. Anche se la campagna elettorale ci impone ancor più garbo e sobrietà del solito». Inoltre per Silvetti: «Ciccioli è il candidato di Ancona. Lo dico a scanso di equivoci. Lo conosciamo molto bene e ci auguriamo il suo successo elettorale per portare un pezzetto di Ancona lì dove conta. In Europa. Ha coltivato generazioni di persone – prosegue – che hanno fatto politica in momenti molto più difficili di questi».
La senatrice Leonardi ha poi aggiunto: «Carlo Ciccioli in Europa è una grande opportunità politica per tutte le Marche e che non dobbiamo lasciar svanire».
Il consigliere regionale Ausili ha invece tenuto a sottolineare come a suo modo di vedere «La sua presenza, Presidente, scalda i cuori della nostra comunità politica perché qui siamo in tanti». Poi su Ciccioli: «eleggerlo ci permetterà di meglio concretizzare le tante iniziative cittadine e regionali che abbiamo fatto e che faremo».
Giovanni Zinni non ha mancato di sottolineare come: «Ignazio è sempre stato un esempio per tutti noi, al tempo giovani (si riferisce alla militanza nel Fronte della Gioventù, ndr). È sempre stato un esempio di grinta e coerenza che di questi tempi non sono poca cosa. E Carlo gli va dietro con tutta la sua storia. Adesso però è tempo di una nuova storia che si chiama Europa. Se lo merita lui, ce lo meritiamo tutti».
Infine Dino Latini ha portato al presidente del Senato i saluti dell’intero consiglio Regionale per questa visita informale.
Ciccioli ha preso anche lui parola: «Sento sostegno e affetto dalla nostra comunità politica, ma la cosa incredibile è che sto ricevendo attestati di stima anche da gente di sinistra. Lo ammetto, non avrei mai creduto». E poi «Mi dite sempre tutti che faccio tanto. E invece a me pare sempre che faccio troppo poco. Quel che è certo però è che in Europa occorre fare di più» strappando gli applausi di tutti.
La conclusione è lasciata a La Russa e alla sua ironia: «Ciccioli in Europa? Mamma mia, non sanno cosa gli aspetta». Ancora risate e applausi. Sipario.
Il paperone di Ancona, loro si che pensano al popolo...
"Il 25 dicembre 1974, mentre faceva parte del Fronte della Gioventù (gruppo politico neofascista, post-fascista o di destra radicale), spara cinque colpi e colpisce alla gamba un avversario politico, appartenente ad un movimento extraparlamentare di sinistra. Il fatto viene successivamente amnistiato." Ancora non hanno smesso di festeggiare con le pistole
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Ricordategli di non portarsi la pistola
LA SECONDA CARICA DELLO STATO SI FA TESTIMONE DELLA CARRIERA EPOCALE DI CICCIOLI. UN AFFLATO DI SUPERPARTES|. DI QUEL TOMO HO AVUTO ESPERIENZA!! E QUI CM DOVREBBE MODERARSI!
Almeno quella donna ha avuto la sfrontatezza di dichiararlo, associandolo alla “razzaccia” (e qui ha proprio ragione!), mentre La Russa e Ciccioli, che notoriamente sono fascisti, non ne hanno il coraggio!
Che bell’articolo, più foto che notizia, insomma l’essenza di quest’esperienza politica.
Il metodo Acquaroli, non parlo perchè almeno non perdo il voto degli indecisi, declinato con sobrietà e gusto, ovvero eravamo quattro amici al bar.
Non dimentichiamo che questi personaggi sono ai vertici di quello Stato Democratico, del quale essi non si annoverano tra i padri fondatori. Viva la democrazia! Non soltanto quando fa comodo…
Il Passato: «Il fascismo non veniva considerato un partito politico ma una forma di brigantaggio protetto dallo Stato. I grossi proprietari s’iscrivevano ai fasci, ma nel restante della popolazione aumentava ogni giorno il disprezzo. Una simile situazione non poteva riuscire gradita al governo. Occorrevano grandi consensi popolari, soprattutto l’adesione degli ex combattenti di cui Mussolini si proclamava rappresentante diretto… Emilio Lussu
.
Il Presente: La fascista che si considera parte di una razzaccia assieme ai componenti di cui sopra e tutti si genuflettono a tale Meloni che gira cortometraggi dove si autodefinisce ” st.ron.za” e a cui si rifanno seguendola fedelmente e soprattutto servilmente. Soggetti come Lollo, Santanché e tanti altri danno una panoramica decisamente sconsolante della punta persino esilarante di dove possono arrivare sicuri di essere la ciurma più amata dagli italiani.
.
Il Futuro: Possono averne?
La seconda carica dello Stato ed il ns Presidente della Regione….
È un incubo? Purtroppo no, è l’amara realtà…
Ma state pure tranquilli che hanno perso completamente le “origini”…
Questa personcina a modo è sul nostro libro paga da mezzo secolo e che cosa ha fatto per meritarsi un privilegio del genere? La risposta non posso scriverla ma la conoscono tutti. Bisognerebbe legiferare un limite massimo di 10 anni dopodiché esci e vai a trovarti un lavoro se sei capace.