Gianluca Puliti
«Serve un’idea sull’utilizzo degli spazi pubblici, non basta aprire cantieri perché ci sono soldi pubblici per farlo». Ad ammonire l’amministrazione di Macerata è l’ex dirigente Gianluca Puliti che prende in esame la questione di aree riqualificate che poi non hanno una destinazione che le valorizzi e ne giustifichi l’investimento.
«La questione della destinazione dello spazio antistante lo Sferisterio – sottolinea – di recente riqualificato dal Comune e oggetto di un partecipato sondaggio di Cronache Maceratesi, ha riproposto il dibattito sull’opportunità di liberare dalle auto piazze e piazzette del centro storico, per riservarle ad una più nobile finalità, quali luoghi di passeggio e di aggregazione. Oppure, più semplicemente, riconoscendo ad esse la funzione complementare di spazio di rispetto per valorizzare e di proteggere la bellezza del monumento o dell’edificio che vi si affaccia.
Il piazzale davanti allo Sferisterio
La principale argomentazione contraria, ovvero che la pedonalizzazione della piazzetta lederebbe il diritto degli ambulanti di utilizzarla per il mercato settimanale, sembra piuttosto risibile. E infatti il partito trasversale dell’automobile è uscito sonoramente sconfitto dal sondaggio, ma c’è da credere che ciò non sarà sufficiente per preservare quello spazio dall’assalto delle auto».
Puliti passa quindi a parlare di Piazza Vittorio Veneto: «E’ attualmente interessata da un massiccio intervento di riqualificazione, che, insieme ai lavori per la realizzazione dell’Oculo della Biblioteca, porterà alla nuova pavimentazione di tutta la piazza. Tralasciamo, per amor di patria, la continua interruzione dei lavori, prima per cercare i sottoservizi, poi per la mancanza di materiale lapideo. Anche in questi giorni il cantiere è fermo e non si capisce perché.
I lavori in piazza Vittorio Veneto
Qualcosa non deve aver funzionato nel coordinamento dell’opera. Il risultato è l’ennesimo stop a un cantiere cittadino e un inevitabile rallentamento sulla tabella di marcia, il tutto in un contesto che mostra più di un’insofferenza, con qualche esercente che, con intelligente ironia, ha sottolineato gli aspetti fortemente critici e pregiudizievoli di tanta ostentata operosità, con i residenti snervati per i disagi che si prolungano e con la Curia ancora irritata per aver dovuto celebrare le funzioni religiose e le processioni della Santa Pasqua con la Cattedrale di San Giovanni assediata da recinzioni arancione flou».
Sullo sfondo la cattedrale di San Giovanni
L’ex dirigente guarda anche oltre e pensa al futuro dell’area: «Prima o poi, anche questo cantiere vedrà la fine. E allora c’è da sperare che anche su questo pregevole luogo della città si possa avviare un confronto sul suo futuro utilizzo. Oggi la piazza o, per lo meno, metà di essa, è un parcheggio a pagamento. Una ventina di posti con tariffa di sosta anche salata. L’Amministrazione ha sottolineato più volte come l’intervento di ripavimentazione della piazza faccia parte di un piano per restituire bellezza alla città. Ma se l’uso della piazza deve rimanere parcheggio, i tanti soldi spesi rischiano di sembrare uno spreco, perché, per quella destinazione, la pavimentazione che c’era andava più che bene, punteggiata com’era dalle cospicue perdite d’olio delle autovetture in sosta e inesorabilmente sezionata dalle strisce blu degli stalli a pagamento. Insomma, non c’era nessuna impellente necessità funzionale o strutturale che richiedesse la realizzazione di un’opera così invasiva e dai tempi sin troppo lunghi. Se, come pare inevitabile, le auto ritorneranno a riprendersi piazza Vittorio Veneto, dove sarà il beneficio di aver speso 400mila euro per rimuovere il selciato preesistente (ancora in buono stato, peraltro) per sostituirlo con pregevoli blocchi di pietra arenaria? Quale sarà il contributo della nuova (e costosa) pavimentazione alla bellezza di quell’angolo di Macerata se essa finirà occultata dagli automezzi in sosta, che in breve tempo, complice anche la solerzia degli addetti alla segnaletica stradale, la ridurranno com’era tre mesi or sono?».
La conclusione: «Circoscrivere tali questioni alla sola piazza Vittorio Veneto è riduttivo e poco utile, come rischia di rimanere episodica la discussione sulla piazzetta dello Sferisterio. Sarebbe invece l’occasione per far capire alla cittadinanza, agli operatori economici, agli stakeholders, se c’è un’idea compiuta e complessiva di bello e di bellezza della città e, eventualmente, come essa si declina e si articola e quali miglioramenti sono attesi in termini di vivibilità e attrattività. Il che implica, però, che si abbia anche un’idea sull’utilizzo e sulla destinazione degli spazi pubblici rigenerati e restaurati che, sperabilmente, dovrebbe anche non contemplare il transito e la sosta delle auto. In alternativa dovremo concludere che la mission è, più modestamente, di aprire i cantieri, a prescindere dalla loro reale utilità, per la semplice (ma non sufficiente) ragione che ci sono denari pubblici da spendere».
«L’80% dei maceratesi ha votato la piazza davanti allo Sferisterio. Non possiamo che tenerne conto»
Piazza o parcheggi davanti allo Sferisterio? La parola ai maceratesi (Vota il sondaggio)
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Articolo molto, molto. . . molto interessante!
Nulla da aggiungere.
La mancanza di visione è il problema dei problemi.
Puliti ha scritto quello che quasi tutti i Maceratesi… tranne il solito…hanno pensato …..
Il nuovo candidato sindaco. Tutti bravi. Poi non si sa e come, all’atto pratico hanno continue amnesie.
Parole,parole……
Condivido in pieno quanto detto nell’articolo, i ns amministratori sono semplicemente degli INCOMPETENTI che hanno avuto la fortuna di vedersi arrivare una pioggia di denaro pubblico…
@Brunetti: anche io credo che su questo articolo il giovane commentatore pro amministrazione non ci delizi del suo pensiero…
Gianluca Puliti,con i suoi interventi,ci ricorda i fondamentali di una buona amministrazione e, per quanto mi riguarda,richiama alla mia memoria tempi e Amministratori migliori. L’ultimo arguto scritto ci ha portato a riflettere sui tanti cantieri aperti e sulla loro apparente illogicità e incoerenza. Sembra come se ogni assessore si fosse divertito a marcare il territorio del proprio orticello senza una visione organica di questa città,quasi fosse un compito da portare a termine avulso da tutto il resto. Sembrerebbe mancare il raccordo del Sindaco,manca una prefigurazione unitaria e la tanto sbandierata coesione del centro destra mostra nei fatti tutti i suoi limiti. Traspare ogni giorno di più la mancanza la di un necessario e indispensabile confronto costruttivo con la struttura amministrativa,impegnata su troppi fronti anche disomogenei.Traspare altresì l’affanno dei dirigenti che faticano a reggere, penalizzati dall’assurda costante diminuzione del numero – con buona pace del decennale assessore al personale- e dall’ insensato conseguente aumento delle competenze e responsabilità. Contemporaneamente,per restare al tema segnalato,aumentano le reti arancioni,le segnaletiche gialle che durano anni,i cartelli dei lavori che indicano improbabili date di fine degli stessi e con essi il declino di un cosiddetto capoluogo sempre più vuoto.
Hai ragione Gianluca, ma queste problematiche risalgono a qualche Giunta prima… è giusto però pretendere che oggi venga data una risposta se non si vogliono ripetere i molti gravi errori del passato.