«Cup hackerato, per pagare 16 euro
mi hanno fatto tornare
a Civitanova da Fermo»

SANITA' - Lunedì scorso una donna ha svolto una visita al reparto di Allergologia, proprio nelle ore in cui il centro prenotazioni è andato in tilt. «Non mi è stata fornita alcuna alternativa: com'è possibile, nel 2024?»

- caricamento letture
ospedale-civitanova

L’ospedale di Civitanova

di Marco Pagliariccio 

Costretta a tornare da Fermo a Civitanova per un ticket di 16,20 euro che non aveva potuto pagare a causa del tilt del Cup regionale. È la disavventura in cui è incappata una donna lunedì scorso, quando la sanità regionale è rimasta paralizzata a seguito di un attacco hacker.

«Sono fermana, ma da anni sono in carico al reparto di allergologia dell’ospedale di Civitanova, per cui un paio di volte all’anno, come ho fatto lunedì scorso, prendo il permesso da lavoro e vado a fare delle visite di controllo – spiega la donna – quando ero già in reparto, ci hanno spiegato che le visite prenotate sarebbero state effettuate regolarmente, ma che per il pagamento del ticket ci avrebbero dato un bollettino. Dopo la prestazione, sono scesa alle casse, che erano fuori uso, ma mi hanno detto che non era assolutamente vero che avremmo potuto fare così. Ho chiesto spiegazioni e ci hanno risposto che eravamo obbligati a pagare alla cassa dell’ospedale di Civitanova entro cinque giorni».

Un problema mica da ridere per chi non abita nei dintorni dell’ospedale. «Già con due figlie piccole non è semplice organizzarsi e poi un altro permesso al lavoro senza un’adeguata giustificazione non me lo rifarebbero – aggiunge la fermana – bisogna considerare che per andare da Fermo a Civitanova, nelle ore di punta, ci puoi mettere anche un’ora. C’è stato un problema tecnico indipendente dalla volontà mia o di altri pazienti di voler pagare, ho fatto presente che mi sembrava incredibile che non ci fosse un piano B se le casse non funzionano per pazienti che vengono da fuori. Perché potenzialmente a Civitanova potrebbero arrivare persone da Pesaro come da Ascoli. Mi hanno rimbalzato da una cassa all’altra fin quando il direttore mi ha dato un foglio, peraltro ancora con l’intestazione della vecchia Asur, con i dati per fare un bonifico per pagare questi 16,20 euro».

Uscita dall’ospedale, la donna non si è adoperata nell’immediato per effettuare il bonifico. «Per fortuna perché, dopo 2-3 ore, mi hanno richiamato per dirmi di non farlo perché i dati forniti erano sbagliati – prosegue la paziente – e che mi avrebbero richiamato per darmi una modalità alternativa di pagamento. Da allora non ho più sentito nessuno, ho provato a richiamare io venerdì mattina ma la persona che mi ha risposto mi ha detto che, visto che lunedì scorso non era al lavoro, non sapeva nulla di come si poteva fare. E mi ha riproposto di tornare a Civitanova in cassa all’ospedale. Ho chiesto se potessi pagare in cassa all’ospedale di Fermo, ma mi è stato negato anche quello a causa delle divisione tra diverse aziende territoriali. Ma è possibile che nel 2024, con tutte le possibilità che la tecnologia offre, l’Ast non è in grado di dare una modalità semplice per pagare 16,20 euro? Dovrei spendere di più tra benzina e autostrada, oltre al tempo perso. Ho provato a scrivere una pec all’Ast per segnalare la situazione, ma nessuna risposta».

Cup sotto attacco hacker: «Nessuna violazione dei dati»



© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page

Quotidiano Online Cronache Maceratesi - P.I. 01760000438 - Registrazione al Tribunale di Macerata n. 575
Direttore Responsabile: Gianluca Ginella. Direttore editoriale: Matteo Zallocco
Responsabilità dei contenuti - Tutto il materiale è coperto da Licenza Creative Commons

Cambia impostazioni privacy

X