Le terme di Sarnano
Sono passati decenni da quando l’allora sindaco Ermenegildo Piergentili pensava di “cambiare” nome a Sarnano aggiungendovi la parola Terme, tale era il valore economico e sociale che si attribuiva alla presenza dello stabilimento. Sono passati anni da quando comunque le terme si tiravano in ballo per il benessere e per i servizi erogati. Ora se ne parla per un quadro economico a tinte fosche, aria di tempesta. La convocazione dell’assemblea dei soci, pochi giorni prima delle elezioni, ha acceso un vespaio di polemiche.
Marco Squartini
Ad intervenire è Marco Squartini per la Cisl Marche: «Siamo a manifestare la forte preoccupazione del personale occupato alle terme di Sarnano, denunciando con forza chi, per meri interessi propagandistici, ha inteso imputare ai lavoratori la situazione critica della società, ricordando che i lavoratori per primi, in tutti questi anni, con abnegazione, sacrificio e spirito di collaborazione hanno continuato sempre a prestare la loro attività e dare un servizio alla comunità tutta, anche nelle difficoltà finanziarie non certo determinate dal loro lavoro ma da loro subite. La realtà delle Terme di Sarnano è una importante realtà qualificante a servizio di tutto il territorio del comune di Sarnano e di tutta la comunità montana, una realtà che deve essere non solo mantenuta ma rilanciata, con potenzialità mai sfruttate a pieno; richiamiamo pertanto tutte le parti in causa, dall’attuale amministratore, all’amministrazione comunale (che ricordo essere il socio di maggioranza nella società che gestisce le Terme) e a chiunque subentrerà dopo le prossime elezioni, al senso di responsabilità al fine di dare continuità a questa realtà, in primo luogo, per quanto di nostro interesse, garantendo il mantenimento dell’occupazione e delle professionalità dei dipendenti coinvolti e, più in generale, mantenendo le convenzioni e le concessioni per proseguire la preziosa attività svolta in tutti questi anni. A prescindere dalle soluzioni che si andranno a delineare per noi risulta imprescindibile la garanzia occupazionale e reddituale dei lavoratori coinvolti che, ricordo, hanno continuato a lavorare in tutti questi anni anche non percependo regolarmente lo stipendio, solo per spirito di servizio consapevoli, loro, del prezioso lavoro svolto a beneficio della comunità».
Il sindaco Luca Piergentili
Dalla Cisl si passa a un intervento firmato dal «gruppo consiliare La Buona Amministrazione Luca Piergentili sindaco». Il punto di partenza della nota del gruppo di maggioranza: «Per quanto concerne le dimissioni dell’Amministratore Unico, lo stesso durante l’ultima assemblea della Sarnano Terzo Millennio dello scorso 13 maggio aveva chiarito che già al momento dell’accettazione dell’incarico si era riservato un termine di sei mesi per valutare se poi proseguire nell’incarico o meno: coincidendo i sei mesi con la scadenza dell’attuale Amministrazione comunale, con estrema correttezza l’Amministratore Unico ha ribadito la propria volontà di presentarsi dimissionario all’assemblea dei soci al fine di consentire alla nuova Amministrazione comunale la nomina di un organo amministrativo di fiducia». Proposta la prima tesi, il gruppo di riferimento del sindaco uscente Luca Piergentili aggiunge: «Ciò posto, senza voler entrare nella polemica politica pre-elettorale, non si possono non stigmatizzare alcune affermazioni del candidato sindaco Fabio Fantegrossi. Intanto facciamo chiarezza sull’ordine del giorno della prossima assemblea della Stm. Il punto focale dell’assemblea sarà la proposta di aumento di capitale della società. È dunque falsa l’affermazione del candidato sindaco Fantegrossi secondo la quale “sembrerebbe dunque che la volontà dell’attuale amministrazione sia quella di portare alla liquidazione volontaria la società Sarnano Terzo Millennio”: è vero invece l’esatto contrario, e cioè che proprio per evitare lo scenario di una chiusura della società si propone all’assemblea dei soci la possibilità di un aumento di capitale, ipotesi peraltro già prospettata nel corso dell’ultima assemblea del 13 maggio. Ciò significa che se, come auspicabile, l’assemblea dovesse votare per l’aumento di capitale sociale, il punto all’ordine del giorno relativo alla messa in liquidazione non verrà nemmeno discusso (ed infatti è chiaramente indicato come “in subordine”)».
Detto dunque che secondo la maggioranza è un’ipotesi reale l’aumento di capitale, il gruppo «La Buona Amministrazione Luca Piergentili sindaco» aggiunge: «Gravissima, gratuita ed infondata è poi l’asserzione secondo la quale, nella denegata ipotesi di escussione della garanzia fideiussoria prestata dal Comune in favore della Sta si genererebbe un “danno erariale per le casse del Comune costringendo ad un commissariamento che sarà la fine di tanti sforzi comuni per il bene di Sarnano”. In primo luogo, qualora si dovesse mai arrivare alla escussione di detta garanzia, si rammenta che la stessa è stata legittimamente costituita a suo tempo dal Comune di Sarnano, talché sotto tale profilo non vi può essere alcun dubbio di irregolarità a cui possa conseguire un danno erariale. Se proprio vogliamo parlare di terme e di ipotesi di danno erariale, le uniche questioni sul campo al momento da valutare sono connesse ad alcuni atti di carattere strettamente gestionale che evidentemente sembrano non interessare alla lista Cambiamo Sarnano. In secondo luogo, il candidato sindaco Fantegrossi (attuale consigliere comunale) dovrebbe ben sapere che l’Amministrazione Comunale ha già accantonato, proprio per tutelarsi da una mai auspicabile escussione della garanzia, l’ingente somma di 560.000 euro, chiudendo peraltro il consuntivo 2023 con un fondo cassa di 2.451.000 euro ed un risultato di esercizio positivo di 963mila euro: un bilancio solidissimo (al contrario di quello disastroso che ereditammo nel 2009) che lasciamo alla futura Amministrazione Comunale e che sarebbe in grado di sostenere il peso della fideiussione anche senza il consistente accantonamento comunque prudenzialmente effettuato. In un tale contesto, paventare l’ipotesi di un commissariamento non ha altro senso se non quello, delle due l’una, di dimostrare palesemente di non conoscere nemmeno i più basilari rudimenti del bilancio comunale o di voler alimentare un clima di paura e di sconcerto per finalità di tornaconto elettorale (anche se dubitiamo del fatto che spargere sempre cupo pessimismo possa giovare a chi lo fa)».
(Redazione Cm)
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