De Cecco saluta la Lube
«Un onore aver vestito questa maglia»

VOLLEY - Da capitano la vittoria di due scudetti e una Coppa Italia con i cucinieri: «Mi sono trovato molto bene fin dal primo momento a Civitanova. La finale dello scorso anno persa in gara 5 contro una grande Itas Trentino, quando nessuno avrebbe puntato su di noi, è valsa quasi come un titolo nel percorso di crescita degli emergenti»

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Luciano De Cecco

Dopo quattro stagioni in biancorosso, due da capitano, la vittoria di due Scudetti e una Coppa Italia con la formazione marchigiana, si separano le strade tra il palleggiatore argentino Luciano De Cecco, che compirà 36 anni il 2 giugno, e la Lube.

«Capace di raccogliere nel migliore dei modi l’eredità di Bruno all’Eurosuole Forum, riuscendo a far invaghire i tifosi a tempo record, dopo un biennio stellare in cui solo nella Finalissima in Brasile è sfumato l’oro iridato con la Lube, De Cecco si è voluto anche mettere a disposizione dei giovani talenti per accelerarne la crescita – si legge in una nota della società -. Nella sua avventura con i cucinieri anche una Finale Scudetto persa alla bella e tre argenti in Supercoppa. Prima dell’addio l’ultima gioia, De Cecco è stato inserito dalla Cev nell’All Star Team 2024 grazie ai voti dei fan per la grande Champions League con la Lube. Volley Lube ringrazia l’atleta per aver onorato la maglia e indossato la fascia aiutando il Club a lottare sempre fino alla fine. A ‘Lucio’ vanno i migliori auguri per il suo futuro professionale e per il percorso di vita».

De-Cecco

De Cecco in azione

«Per me è un onore aver fatto parte di questo club e aver indossato la fascia da capitano. Mi sono trovato molto bene fin dal primo momento a Civitanova. Ringrazio tutti i compagni che si sono alternati in questi quattro anni di vittorie e sofferenze sportive. Sono contento di aver contribuito a integrare il palmares della società. Sono dispiaciuto per le occasioni mancate, ma sono state esperienze di crescita per il futuro della squadra. Il successo è fondamentale nello sport, ma bisogna anche costruire per dar vita a nuovi cicli vincenti e noi abbiamo messo mattoni importanti lottando fino alla fine anche se avremmo potuto aggiudicarci più titoli. La finale dello scorso anno persa in gara 5 contro una grande Itas Trentino, quando nessuno avrebbe puntato su di noi, è valsa quasi come un titolo nel percorso di crescita degli emergenti. Il vero rammarico, quest’anno, è non aver raggiunto la finale di Champions League dopo un grandissimo percorso».

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