Otorinolaringoiatria, il primario Carlucci:
«Siamo come una clinica universitaria.
L’Esolaringoscopia inventata da noi»

INTERVISTA - Dirige il reparto dell'ospedale di Civitanova dove è arrivato nel 1994. E ha anche ideato una nuova tecnica chirurgica che ora usano in molti centri in Italia. «Negli anni abbiamo operato casi sempre più impegnativi, insegnato a colleghi più giovani, pubblicato lavori scientifici, organizzato congressi, scritto libri. Dopo il Covid siamo passati da 6mila prestazioni ambulatoriali a 14mila grazie a otto medici specialisti giovani e preparati»

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Al centro il primario Cesare Carlucci con il suo staff

di Luca Patrassi

Cesare Carlucci è il primario di Otorinolaringoiatria della Ast di Macerata: portopotentino di origine, segue l’indirizzo professionale del padre che era un medico di famiglia. Laurea e specializzazione all’Università di Bologna «sotto la direzione di Ettore Pirodda in una una grande e famosa clinica universitaria con 90 posti letto, tre sale operatorie attive giornalmente, insomma tanta gavetta ma tanti insegnamenti – dice il primario -. Finita la specializzazione nel 1989 mi sono trasferito all’Università di Ancona per fondare la scuola di specializzazione con Vito Mallardi ma senza riuscirci, pensate che ancora oggi l’Università di Ancona non ha la scuola di specializzazione in Otorinolaringoiatra».

Quando è arrivato all’ospedale di Civitanova?

«Nel 1994 su invito del dottor Fasanella ho iniziato a lavorare all’ospedale di Civitanova, Fasanella ha subito condiviso con me l’idea di costruire quello che avrei voluto fare da universitario: un reparto con le stesse caratteristiche di una clinica universitaria, il nostro esempio era Vittorio Veneto, reparto nato dall’Università di Padova ma diventato negli anni più importante della sede universitaria di origine; e così è stato anche per noi, abbiamo operato casi sempre più impegnativi, insegnato a colleghi più giovani, pubblicato lavori scientifici, partecipato ed organizzato congressi, corsi pratici, scritto libri di otorinolaringoiatria, insomma tutto quello che si fa in una clinica universitaria».

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Il primario Cesare Carlucci

Punti di forza e criticità del reparto?

«Il punto di forza della nostra divisione è il personale, infermieri ed oss che trattano i malati come loro familiari, ricevo giornalmente encomi per la loro professionalità e umanità. Il reparto è composto da otto medici specialisti giovani, motivati e preparati: con loro abbiamo aumentato le prestazioni ambulatoriali da 6mila prima del Covid a 14mila nel 2023, gli interventi chirurgici sono passati da 1.100 a 1.400 con un aumento dei casi difficili».

Nel dettaglio?

«Vengono trattati i tumori della laringe, del collo, del cavo orale, del naso in particolar modo gli adenocarcinomi dei calzaturieri, siamo da anni un centro di riferimento per la chirurgia endoscopica nasale ,collaboriamo con le Neurochirurgie di Ancona e Pesaro per gli approcci endoscopici del basicranio. Abbiamo dei medici che si occupano del sonno e delle apnee, siamo dotati di due polisonnigrafi operativi tutti i giorni ed eseguiamo una seduta al mese di sleep endoscopy, cioè lo studio del sonno indotto farmacologicamente, quindi operiamo i soggetti che vanno in apnea. Abbiamo uno staff dedicato orl-logopedico per lo studio della deglutizione e per la gestione delle protesi fonatorie. Le patologie dell’orecchio che trattiamo sia con il microscopio che con l’endoscopio, sono l’otosclerosi, i colesteatomi, le otiti croniche. Stiamo istituendo un centro – l’unico in regione – per gli impianti cocleari, per dare la possibilità ai sordi totali di sentire. Il reparto di audio-vestibologia esegue le indagini strumentali più sofisticate, oltre agli esami audioimpedenzometrici, i potenziali evocati, i videonistagmogrammi, i vemps, la stabilometria, la rinomanometria  che è l’unico settore in carenza di organico, poiché non abbiamo un  tecnico per l’ospedale di Macerata. L’aumento degli interventi oncologici sul collo ha reso necessaria la presenza sempre più frequente della figura della logopedista, che in futuro dovrà essere una presenza fissa presso il nostro dipartimento. Abbiamo inoltre iniziato da alcuni mesi a trattare la tiroide».

Il rapporto con i pazienti, le iniziative?

«La risposta dei pazienti è sempre molto positiva, abbiamo un numero sempre maggiore di pazienti provenienti anche da altre regioni; le nostre giornate di screening preventivi dei tumori testacollo e dell’udito sono sempre molto affollate, con oltre 200 visite effettuate nelle giornate di prevenzione nei due ospedali della provincia».

Le innovazioni terapeutiche?

«La più importante è l’esoscopia, una tecnica chirurgica nata a Civitanova nel 2010 su una mia intuizione: usare l’ottica per operare oltre che internamente anche esternamente. Abbiamo pubblicato un lavoro nel 2012 sulla nuova tecnica chirurgica e l’abbiamo chiamata Esolaringoscopia. Oggi è usata in molti centri in Italia, è il futuro della chirurgia endoscopica, ma ancora non ci viene riconosciuta la primogenitura. Grandi centri come l’Humanitas di Milano, le Università di Brescia e di Genova ne parlano come di una loro scoperta ma del 2016. La nostra direzione ospedaliera è da sempre attenta all’aggiornamento tecnologico, abbiamo infatti il nuovo esoscopio Vitom con braccio robotizzato, tutte colonne endoscopiche 4K, siamo dotati da oltre 20 anni del sistema di navigazione, abbiamo la possibilità di monitorare i nervi cranici con il Nimm, abbiamo il laser Co2 di ultima generazione, insomma tutto quello che di più avanzato tecnologicamente esiste in orl».

La prevenzione?

«E’ fondamentale: l’istituzione delle giornate di visite preventive gratuite è un forte incentivo a scoprire le malattie soprattutto oncologiche in fase iniziale, così come l’aumento delle sedute ambulatoriali negli ospedali di Civitanova e Macerata, al fine di garantire una presenza continua, qualificata e con dotazioni tecnologiche ambulatoriali all’avanguardia nei due ospedali. In tutti gli ambulatori è presente la colonna endoscopica e quelle prestazioni che in alcuni centri sono di secondo livello come  la fibroscopia o l’endoscopia nei nostri ambulatori fanno parte della visita orl».

La cosa che le ha dato maggiore soddisfazione?

«Marc Remacle, laringologo di fama mondiale, nel suo “Textbook of Surgery of Larynx and Trachea” del 2022 ha scritto che il primo che ha eseguito un intervento in esolaringoscopia sono stato io».

La carenza di specialisti a livello nazionale: problemi di programmazione, scarsa attrattività dei salari che spingono verso l’estero, altro?

«La carenza dei medici specialisti è una situazione che prima o poi doveva evidenziarsi: i test di ammissione a Medicina e la diminuzione dei posti universitari di specialità hanno creato questo problema che ora siamo costretti ad affrontare. Gli stipendi bassi e la mancanza di meritocrazia nella sanità pubblica inoltre hanno favorito l’esodo di giovani medici verso centri ospedalieri della comunità europea e dei paesi anglosassoni».

La nostra sanità territoriale: se per un giorno potesse decidere lei il da farsi, cosa farebbe per prima cosa?

«La gestione della sanità territoriale specialistica sarebbe semplice se fosse gestita da un’unica struttura, per le visite e quindi per l’eventuale successivo trattamento in ospedale; il direttore dell’unità operativa specialistica dovrebbe gestire il territorio con il personale in base alla domanda aumentando o diminuendo l’attività appunto in base alle richieste che devono essere monitorate dal cup e periodicamente aggiornate. Ora invece l’attività  specialistica sul territorio è gestita da specialisti autonomi svincolati dall’ospedale, in base alle ore disponibili storicamente per i distretti territoriali. L’ospedale è il centro e gli ambulatori del territorio sono gli avamposti di un’unica entità».

C’è anche l’organizzazione di un congresso nazionale tra i prossimi appuntamenti…

«Il nostro congresso nazionale si svolgerà ad ottobre all’hotel Horizon di Montegranaro con i più importanti nomi dell’orl italiana, 30 relazioni che si svolgeranno in tre distinte aule (in base al tema trattato: orecchio, naso e gola). Ne uscirà un libro, con tutte le relazioni per esteso, che sarà un utile aggiornamento per medici e specializzandi. Il congresso è oramai una tradizione consolidata iniziata nel 2004, ed è rivolto agli otorini, ai medici di famiglia, ai neurochirurghi, agli oculisti, agli allergologi, ai radiologi, ma soprattutto ai giovani specializzandi».



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