Pasticcio di via Panfilo, l’opposizione:
«Sconfitta clamorosa per l’amministrazione.
L’armata Parcaroli è allo sbando»

MACERATA - Dopo la sbandata della maggioranza sulla variante, rinviata nuovamente per mancanza di numero legale, arriva l'intervento di tutti i consiglieri di minoranza: «Il sindaco non ha nessun controllo sui suoi assessori. La realtà è che la cialtroneria sta venendo fuori, la città non può sostenere a lungo questo stato di cose, non se lo merita»

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La giunta in Consiglio

di Luca Patrassi

Saltata ieri la seduta di Consiglio comunale per mancanza di numero legale (la matematica resta sempre una questione di numeri e non di annunci), oggi i consiglieri di opposizione per una volta compatti evidenziano come la variante al Prg di via Panfilo segni una sconfitta clamorosa per l’amministrazione Parcaroli,  costretta a proporre per la terza volta il rinvio della delibera. A pesare, nel centrodestra, sono le divisioni interne nella giunta e tra i partiti della coalizione di maggioranza. «In due giorni di Consiglio Comunale – scrivono i consiglieri comunali Roberto Cherubini, Alberto Cicaré, Ninfa Contigiani, Maurizio Del Gobbo,  Elisabetta Garbati, Alessandro Marcolini, David Miliozzi, Stefania Monteverde, Ulderico Orazi, Andrea Perticarari, Narciso Ricotta e  Roberto Spedaletti – abbiamo visto e ascoltato di tutto. Ma un dato è certo ed evidente: come l’esercito di Napoleone è caduto nella campagna di Russia, così l’amministrazione Parcaroli con la variante urbanistica su via Panfilo ha subito la prima grande sconfitta in Consiglio comunale. Peccato che qui di grande condottiero non se ne veda l’ombra, e che anche l’armata sia piuttosto allo sbando. Le premesse: il Consiglio era chiamato ad approvare definitivamente una variante urbanistica riguardante alcune aree della città. In particolare, quella riguardante la trasformazione da verde pubblico a edificabile di un’area in via Panfilo ha suscitato la reazione dei residenti che si sono mobilitati per conservare la naturalità di quella zona. Sono state raccolte firme, fatte osservazioni e conferenze stampa. Il risultato è che l’Amministrazione messa contro un muro ha più volte rinviato la delibera, e l’ha anche modificata per cercare di rabbonire i cittadini, che però hanno mangiato la foglia e hanno mantenuto la loro opposizione».

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I banchi dell’opposizione

La mossa dell’assessore Silvano Iommi e la mancanza del numero legale. «Nella seduta di ieri tutto sembrava pronto per l’approvazione della delibera: l’assessore Iommi l’ha illustrata e c’è stata la discussione. Ma dal dibattito sono emerse tante di quelle contraddizioni nelle premesse e nel contenuto, che la maggioranza e l’Amministrazione hanno cominciato a vacillare, e hanno preferito rimandare l’approvazione al giorno successivo. Sorpresa. La notte porta consiglio soprattutto se nel frattempo arriva la minaccia di un ricorso al Tar, così il giorno dopo l’assessore Iommi, lo stesso che ne aveva dichiarato l’urgenza, chiede di sospendere ancora una volta l’approvazione, in nome della trasparenza degli atti (proprio così, non è una battuta). Peccato che l’Amministrazione, che ha imposto la sospensione, chiamata a votarla non aveva il numero legale, e dopo tre conteggi e un’ora di sterile attesa del consigliere ignoto mancante, si è dovuto prendere atto che la maggioranza era svaporata: la seduta del Consiglio è rinviata a giovedì in seconda convocazione, quando vedremo se la pantomima continuerà».

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I residenti di via Panfilo con i cartelli di protesta in uno dei precedenti Consigli

L’attacco finale al sindaco: «I personaggi di questa tragicommedia sono molteplici – conclude l’opposizione – dal sindaco che non ha alcun controllo sui suoi assessori e sulla sua maggioranza politica, e che ieri non è stato capace di prendere una posizione; all’Assessore Iommi che dietro una cortina di fumo di teoria urbanistica ha proposto e difeso una palese manovra di cementificazione; all’ineffabile segretario comunale, che dovrebbe garantire la legalità delle procedure ma che ogni giorno di più si mostra un fine equilibrista sulla corda del lecito. La realtà è che la cialtroneria sta venendo fuori, ci sono anche componenti della maggioranza che cominciano a fare fatica a sostenerla ma sono soprattutto i cittadini che se ne accorgono. Macerata non può sostenere a lungo questo stato di cose, non se lo merita». 

 

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