La rissa in via Roma
Altri nove egiziani, muratori di età compresa fra i 20 ed i 33 anni e abitanti tra i comuni di Macerata e Tolentino, identificati e denunciati dai carabinieri: anche loro sono ritenuti responsabili della guerriglia a colpi di spranghe e bastoni avvenuta in via Roma davanti al Bar Nino nella notte dello scorso 24 marzo.
Ai sette cittadini egiziani denunciati nella prima fase dell’attività investigativa, si aggiungono quindi ulteriori nove loro connazionali. Le indagini svolte dai militari del Nucleo operativo e radiomobile di Macerata, continuate senza sosta per identificare tutti i partecipanti alla spedizione punitiva, hanno portato all’identificazione dei responsabili dopo un minuzioso lavoro di analisi dei video acquisiti.
Sono risultati tutti, sia i primi sette che gli ultimi nove identificati, far parte di due distinti gruppi occupati, con altrettante distinte ditte, nel settore dell’edilizia. Il movente è stato confermato ed è riconducibile ad attriti irrisolti per motivi di lavoro tra i titolari delle due imprese, che invece di cercare una soluzione definitiva nelle competenti sedi giudiziarie, hanno preferito risolvere la questione a colpi di bastone.
La Procura di Macerata, condividendo le prime risultanze delle indagini svolte dai carabinieri, ha assunto la direzione delle stesse emettendo il decreto di perquisizione nei confronti dei primi sette indagati così come richiesto dagli investigatori dell’Arma.
E così, alle prime luci dell’alba di lunedì scorso, i militari della Compagnia di Macerata, coadiuvati da quelli di Tolentino, hanno bussato alle porte delle abitazioni individuate nei comuni di Macerata e Tolentino, tutte occupate da cittadini egiziani, e hanno dato corso alle operazioni finalizzate sia alla ricerca degli indumenti indossati dai partecipanti alla rissa e sia alla ricerca di altri strumenti atti ad offendere. Il rinvenimento ed il sequestro di tutti gli abiti indossati ha definitivamente inchiodato alle loro responsabilità sia i primi sette soggetti denunciati che gli altri nove cittadini egiziani.
Il materiale sequestrato
Inoltre, i militari hanno rinvenuto altri bastoni, spranghe in ferro, spezzoni di catene, cutter, coltelli a serramanico ed anche di due pistole a salve, un revolver ed una pistola semiautomatica, prive di tappo rosso, riproducenti però, per dimensioni e caratteristiche armi vere e proprie. Questo aspetto ha alimentato la convinzione nei carabinieri che la contesa non è certamente finita quella notte del 24 marzo e che alla prima favorevole occasione i due gruppi si sarebbero nuovamente affrontati con chissà quali conseguenze pericolo che, con il sequestro delle armi e degli oggetti atti ad offendere, al momento sembrerebbe scongiurato. Anche nei confronti degli ultimi nove denunciati sarà proposta al questore di Macerata l’adozione di misure preventive idonee a garantire la sicurezza come il foglio di via obbligatorio e il Daspo urbano.
(redazione CM)
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Forse, se anche spacciatori, sono muratori-farmacisti.
…dei gran lavoratori, vedo, poi se ci sono lavoratori in nero, sottopagati, morti sul lavoro e appalti e sub appalti al ribasso, la colpa è della destra sfruttatrice, e non di chi, magari, fa entrare in Italia di tutto e di più!!! gv
…per fortuna che ora i porti tutti chiusi e in questi 16 mesi non sono sonsbarcati più nessuno (+ 110%)… tutti tegolari e gente per bene,invece la delinquenza tutta prima è sbarcata,per quando riguarda la propaganda non siamo messi tanto meglio della Russia
Però tutto sommato non avevano tutti torti a risolverla da soli piuttosto che affidarsi alla giustizia italiana: come dar loro torto?
Eh, ricordo i primi commenti e qualcuno sarà molto deluso nello scoprire che ci si litiga per lavorare e non solo per dividersi piazze di spaccio.