Frode da 3 milioni in due call center,
sequestrati beni per 300mila euro:
cinque i denunciati (Video)

CIVITANOVA - Le indagini hanno interessato due società che hanno utilizzato crediti d’imposta per oltre 1,3 milioni di euro, scaturiti da costi per la formazione dei dipendenti che in realtà non era mai stata effettuata. Coinvolti anche due professionisti

- caricamento letture
finanza_finanzieri_lavoro-1-325x331

Finanzieri al lavoro

Frode di tre milioni di euro nel settore dei call center, nel mirino della guardia di finanza due aziende operanti a Civitanova. Denunciati 5 uomini tra cui 2 professionisti e sequestrati immobili e beni per 300mila euro. 

I finanzieri della Compagnia di Civitanova hanno attenzionato le due società di capitali che, in base all’attività di intelligence,  presentavano rilevanti indici di pericolosità fiscale. Le indagini hanno permesso di rilevare che le società avevano utilizzato in compensazione, per l’abbattimento delle imposte dovute, crediti d’imposta per oltre 1,3 milioni di euro, scaturiti dal sostenimento di costi per circa 3 milioni di euro relativi ad attività di ricerca e sviluppo e connessi a spese di formazione dei dipendenti. L’analisi della documentazione contabile acquisita e delle dichiarazioni rilasciate dal personale dipendente di entrambe le imprese, ha consentito ai finanzieri di constatare che la formazione non era stata mai effettuata.

Sono state così denunciate cinque persone per i reati di emissione di fatture per operazioni inesistenti e di indebita compensazione di crediti d’imposta inesistenti. Tra loro due professionisti responsabili di aver confermato il sostenimento dei costi oggetto della frode. Inoltre i militari hanno avviato mirate attività di verifica nei confronti delle due società coinvolte nella frode, che si sono concluse con la constatazione complessiva di una base imponibile sottratta a tassazione pari a circa 3 milioni di euro, di Iva non versata per oltre 1,5 milioni di euro e di crediti d’imposta indebitamente compensati per oltre 1,5 milioni di euro.

Il Gip del tribunale di Macerata ha disposto, su richiesta della Procura, il sequestro preventivo del profitto del reato fino alla concorrenza dell’imposta evasa, pari ad oltre 2,9 milioni di euro. I militari hanno sottoposto a sequestro le quote di proprietà degli indagati relative a 26 immobili per un valore complessivo di circa 300 mila euro, le loro disponibilità finanziarie per complessivi 220 mila euro e, previa apertura di una cassetta di sicurezza, 21 oggetti d’oro tra cui collane, bracciali, orecchini e collier.

(redazione CM)



© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page

Quotidiano Online Cronache Maceratesi - P.I. 01760000438 - Registrazione al Tribunale di Macerata n. 575
Direttore Responsabile: Gianluca Ginella. Direttore editoriale: Matteo Zallocco
Responsabilità dei contenuti - Tutto il materiale è coperto da Licenza Creative Commons

Cambia impostazioni privacy

X