«Covid center, la convenzione è scaduta:
spendiamo 24mila euro di utenze
e c’è una Tac inutilizzata»

CIVITANOVA - Il Pd sulla struttura in disuso: «Perché la Regione non ha programmato il trasferimento dei macchinari e la riconsegna al Comune?». E sulla tac: «E' una vicenda come minimo da Corte dei conti». Il consigliere regionale Carancini ha presentato una nuova interrogazione

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di Laura Boccanera

«La convenzione fra Comune e Regione per il Covid hospital è scaduta al 30 marzo 2023, ad oggi lì c’è ancora una tac inutilizzata e spendiamo 14mila euro al mese di riscaldamento e 10mila euro al mese di elettricità. Perché la Regione non ha programmato il trasferimento dei macchinari e la riconsegna al Comune?».

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Da sinistra Giulio Silenzi, Francesco Micucci e Romano Carancini

Interrogativi che si pone il Pd di Civitanova con il capogruppo Francesco Micucci, l’ex vicesindaco Giulio Silenzi e il consigliere regionale Romano Carancini che oggi nel corso di una conferenza stampa hanno sottolineato alcuni punti critici nella gestione dell’ormai ex Covid hospital realizzato per l’emergenza Coronavirus nel 2020 e attualmente in disuso. 

E il Pd richiama alle proprie responsabilità su questa inattività la Regione, il consigliere Pierpaolo Borroni di Fratelli d’Italia e la direttrice sanitaria dell’Ast Daniela Corsi. «All’interno del Covid hospital c’è una tac di ultima generazione che giace inutilizzata da due anni e mezzo e non se ne capisce il perché – sottolinea Giulio Silenzi – all’epoca della realizzazione del Covid hospital si presero impegni chiari affinché i macchinari venissero poi destinati all’ospedale cittadino».

Silenzi ricostruisce nel tempo anche le dichiarazioni del consigliere regionale Pierpaolo Borroni, nel 2020 all’opposizione e ora maggioranza: «Borroni era tra coloro che sventolavano le bandiere durante un flash mob nel giugno del 2020 per dire che l’ospedale Covid era un fallimento e chiedendo che le attrezzature tornassero alla città. Poi a settembre si vota, Fdi è maggioranza e la tac non viene più spostata e ora non può dire è colpa del Pd. Da allora c’è stato tutto il tempo per trasferire le apparecchiature. Poi dice che la tac sarebbe stata trasferita a settembre e adesso che verrà spostata entro quest’anno. Questa è incapacità di governare, dicono una cosa e poi ne fanno un’altra».

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Giulio Silenzi

Pone l’attenzione sulla mancata riconsegna della fiera alla città il capogruppo Francesco Micucci: «Da sempre gli accordi fra sindaco e governatore Luca Ceriscioli prevedevano che i macchinari sarebbero rimasti a Civitanova per il sacrificio che il territorio aveva fatto per il Covid. A maggior ragione per il fatto che Fratelli d’Italia era contraria ci si aspettava che ci fosse accelerazione e che la fiera fosse restituita alla città. Oggi che l’emergenza è finita Civitanova avrebbe bisogno di tornare a disporre di quegli spazi. Sia il sindaco che Borroni non perdono occasione di dire quanto effervescente e attiva sia la città sul fronte commerciale, una fiera di quella portata inutilizzata è certamente una perdita».

Una vicenda che secondo il consigliere regionale Romano Carancini è dimostrazione di “avventurismo e mancanza di programmazione, simbolo di una mancata capacità di governare e fare scelte pensate per i cittadini”.

pd-silenzi-carancini-micucci-3-325x244Carancini chiama in causa direttamente Daniela Corsi e la giunta regionale: «lasciare una tac slice 128 di altissima valenza sanitaria dentro una struttura ferma, non operativa nella migliore delle ipotesi è vicenda da Corte dei conti – sottolinea Carancini – significa che a questo governo regionale l’interesse per la salute è del tutto indifferente. Se una macchina che potrebbe accelerare liste di attesa ed essere utile alla salute pubblica sta ferma da due anni e mezzo dentro una struttura chiusa la responsabilità è di chi ha governato l’Ast e Daniela Corsi dovrebbe risponderne. Questa chimica negativa fra Corsi e l’assessore regionale Saltamartini sta portando indietro la sanità maceratese che era un modello». Carancini informa che questa mattina sull’argomento è stata presentata una nuova interrogazione e che la Regione continua a spendere per il mantenimento della struttura (necessario affinché i macchinari all’interno non si rovinino per umidità e freddo) 14mila euro al mese di riscaldamento e 10mila per l’elettricità. E poi su Borroni conclude: «è una comparsa che non compare, un ballerino capace nella stessa giornata di dire tutto e il suo contrario».



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