Via Panfilo, case al posto del verde pubblico.
In 250 sulle barricate, la protesta in Consiglio
Appello al sindaco prima del ricorso al Tar

MACERATA - La questione approda domani in aula per l'approvazione definitiva: l'ipotesi di rendere edificabile un'area di verde pubblico utilizzando la cubatura esistente nella parte opposta della città

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Nelle scorse settimane il sit-in con il consigliere comunale Alberto Cicarè

di Luca Patrassi

All’ordine del giorno del Consiglio comunale di domani l’approvazione definitiva della variante al Prg che permetterà di “traslare” un’area edificabile da Santa Lucia in via Panfilo togliendo di mezzo un’area verde e realizzando (forse) una strada che andrà a rompere l’equilibrio e la sicurezza di via Panfilo. Passano i decenni, ma evidentemente le esperienze anche locali non insegnano nulla, almeno sembra. Peraltro nella fattispecie ricorre Santa Lucia che negli anni Settanta-Ottanta era un’area residenziale e tranquilla poi massacrata da una tangenziale che non ha risolto alcun problema ed anzi ne ha creati diversi. Ora si prende una cubatura, gentilmente concessa in decenni recenti quando si pontificava di centinaia di migliaia di m3 di edificazione per una città che sarebbe cresciuta in maniera esponenziale nel numero dei residenti, e la si sposta in via Panfilo dove appunto ad oggi c’è un quartiere che dorme sonni tranquilli quanto a vivibilità e dove ancora i bambini giocano per strada e in spazi verdi. Con grande sprezzo del pericolo, al limite della beffa, la variante di via Panfilo potrebbe essere approvata lunedì prossimo mentre il Consiglio ospiterà anche il Consiglio comunale dei bambini, quelli che chiedono spazi verdi mentre gli assessori di turno, con il sorrisetto di circostanza, prendono nota.

In ogni caso la questione di via Panfilo è al centro di una protesta dei residenti, in 250 hanno sottoscritto una petizione di segno contrario agli intendimenti dell’amministrazione e degli uffici tecnici. Le relative osservazioni dei residenti sono state respinte dal Comune e non è escluso che la questione – se il Consiglio dovesse approvare la variante . possa finire davanti ai giudici del Tar. Il comitato dei residenti di via Panfilo è tornato a farsi sentire per esporre la propria posizione: «Non è chiaro quale sia lo scopo di questa variante urbanistica. La strada di collegamento tra via Panfilo e via Due Fonti citata in tutte le premesse della delibera, prevista dal piano regolatore non è stata mai realizzata in 20 anni e anche oggi non è realizzabile in quanto il Comune ancora non ha ancora la proprietà di un ultimo ritaglio di terra che permetterebbe il collegamento. Se l’obiettivo è un parco pubblico a beneficio del quartiere, ( si dice che con questa variante il Comune acquisirà dal privato un pezzetto di terra) , visto che attualmente secondo il Prg l’area è già destinata a verde pubblico e attrezzature, allora perché non fare un esproprio e realizzare un bellissimo, grande e innovativo parco urbano, a servizio del quartiere e della scuola soprastante?».

Fatta la domanda, i residenti di via Panfilo, indicano la possibile risposta: «Lo scopo evidentemente è evidentemente un altro, il Comune, con l’adozione di questa variante, non vuole né la strada né il parco, relegati ad un’ipotesi in un range temporale indefinito, ma intende accontentare un privato che potrà costruire in un’area destinata a verde pubblico. Con quale strumento? Usando la compensazione tra una volumetria a cui un altro privato rinuncia in via Santa Lucia, dall’altra parte della città, (pratica fra l’altro soggetta ad alcuni vincoli di condizione che debbono essere soddisfatti). Invece di prendere atto di una riduzione di carico edificatorio benedetta, considerato quanto si è follemente costruito in passato, la trasferisce in un luogo destinato a verde pubblico, in spregio alla volontà di decine di residenti di quel quartiere ed in contrasto con le attuali tendenze di preservazione del verde e di riduzione della cementificazione. Una amministrazione capace di grandi proclami sui temi urbanistici, ma che si riduce nella sostanza alla comune pratica di attuatore di interessi privati». C’è infine l’appello al sindaco Sandro Parcaroli: «Sarebbe interessante conoscere la posizione del sindaco a riguardo visto che un numero sempre crescente di cittadini(ad oggi più di 250) stanno chiedendo di fermare questa operazione».

«Basta cemento in via Panfilo, a questo quartiere serve un parco»

 



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