Mauro Sclavi
di Francesca Marsili
Con 12 voti favorevoli, e un acceso dibattito, è stato approvata la deliberazione presentata dal sindaco Mauro Sclavi con cui si andrà a chiedere al presidente della Provincia Sandro Parcaroli di adoperarsi per una soluzione logistica condivisa che permetta di trasferire tutte le classi del Filelfo attualmente ospitate all’ex Quadrilatero; di rivedere le proprie posizioni e di valutare altre opzioni percorribili proposte dal Comune. Sostanzialmente, Sclavi, ha chiesto a tutto l’arco consiliare: «Li vogliamo portare via da li si o no? Se vogliamo fare il bene dei ragazzi questa è la sede più indicata».
Compatti per il si al documento, che verrà inoltrato anche al governatore Francesco Acquaroli oltre che alla Provincia, i consiglieri di maggioranza, come pure i due di minoranza di centrosinistra Luca Cesini (Pd) e Massimo D’Este (Civico22). Astenuti quelli di minoranza di centrodestra: Silvia Luconi e Francesco Pio Colosi (Fdi) e Monia Prioretti e Silvia Tatò (Tolentino nel cuore). La vicenda è oramai nota: la sede definita inadeguata in cui si trovano dal 2016 gli studenti e i docenti del liceo Classico e Scientifico Filelfo in attesa della costruzione del nuovo polo scolastico in contrada Pace la cui realizzazione richiede ancora diversi anni. Ma sebbene tutta l’assise consiliare è d’accordo sulla realizzazione del polo, per cui sarebbe necessaria un’accelerazione dato sono passati sette anni e l’iter è ancora in corso, diverse sono le posizioni sul trasferimento dei ragazzi in attesa dello stesso.
Silvia Luconi
Sclavi, invitando Parcaroli a rivedere le proprie posizioni, si riferisce al fatto di riprendere in mano l’ipotesi dell’ex orfanotrofio, struttura messa in sicurezza dal Comune di Tolentino dove trasferire i ragazzi del Classico, a cui il presidente della Provincia ha detto no, motivando dapprima con la venuta meno della necessità di ulteriori spazi dato l’imminente avvio del polo scolastico, poi con la mancanza dell’indice di vulnerabilità. Il primo cittadino avrebbe previsto una soluzione anche per i ragazzi dello Scientifico: negli uffici del Comune a palazzo Europa, trasferendo questi in altra sede. E proprio su tale aspetto la minoranza di centrodestra ha mostrato le sue perplessità astenendosi dal voto e accendendo il dibattito in assise. «Un ordine del giorno pieno di parole – ha argomentato Luconi -, la Provincia ha detto no al trasferimento del Classico negli ex licei perché quell’edificio non risponde ai requisiti sismici voluti dalla legge dicendo anche che quella struttura ha una scheda Aedes E che letteralmente significa edificio che non può essere utilizzato in alcuna delle sue parti, neanche a seguito di provvedimenti di pronto intervento. Il sindaco dice di voler trovare una soluzione per i ragazzi dello Scientifico a palazzo Europa dove attualmente ci sono gli uffici comunali. Mi chiedo se ci si sia accorti dei lavori di ristrutturazione che dureranno più di tre anni. E se prima di fare proclami si è coscienti del fatto che nel 2005/2007 il liceo scientifico che si trovava a palazzo Europa fu spostato, tra le altre cose, proprio perché quelli non erano luoghi adatti per una scuola, senza entrare neo dettagli delle finestre inadeguate, degli ascensori strette o dello uscire di sicurezza non adatte». «Pensa che una gru possa fermare questa operazione? – ha risposto l’assessore alla Ricostruzione Flavia Giombetti – abbiamo previsto tutto, anche il piano di modifica della viabilità con un attracco per impedire la congestione del traffico».
Alessia Pupo
A supporto della richiesta di sedersi tutti insieme attorno al tavolo della Provincia è intervenuta la vicesindaca Alessia Pupo con un’arringa che aveva tutto il tono di invitare la consigliera di minoranza di fratelli d’Italia Silvia Luconi a cambiare idea. «Basta alle schermaglie. In questo caso serve maturità politica. I tempi per la realizzazione del polo non sono brevi, e bisogna avere l’onestà di dirlo. Nel dietrofront della Provincia non si parla di sicurezza, ma della venuta meno della necessità di altri locali e l’avanzata dell’iter del campus. I ragazzi ci chiedono il trasferimento perché quei locali sono inadeguati, è un dato oggettivo e non superabile. Tutta la città si è stretta attorno alla questione del Filelfo ad eccezione del centrodestra ancora guidata dall’ex sindaco Pezzanesi e con lei a capo – ha dichiarato Pupo rivolgendosi a Luconi – e che la vicenda è soltanto politica i tolentinati l’hanno capita. Ci è stato detto che l’ex orfanotrofio è agibile e non consento che si parli di baratto elettorale, non siamo degli sprovveduti. I cittadini si devono chiedere perché quei ragazzi sono stati lasciati in quei capannoni».
Studenti al Filelfo
Il primo cittadino, in risposta ad una interrogazione della consigliera di minoranza Monia Prioretti, ha anche illustrato il calendario dei lavori di ristrutturazione post sisma delle scuole della città. «Il 2024 sarà l’anno del cambiamento per gli interventi che interesseranno vari istituti. Durante le vacanze di Natale, al plesso ’815 inizieranno i lavori per ospitare, oltre le tre classi della primaria che già si trovano li, tutti i bambini dell’asilo Green durante i lavori di ricostruzione di quest’ultimo che dureranno un anno e mezzo. A metà gennaio 2024 dovrà essere approvato il progetto definitivo della Lucatelli per 9 milioni di euro. Mentre lunedì prossimo toccherà al documento preliminare per la progettazione della scuola Grandi».
Proprio in relazione ai lavori che interesseranno le scuole di Tolentino Sclavi ha ribadito la volontà di cambiare l’ordinanza 33 dove a posto della nuova scuola Don Bosco in contrada Pace originariamente prevista, vorrebbe realizzare un contenitore dove prima far girare le scuole soggette a lavori e poi farne un’appendice in funzione del nuovo polo scolastico delle superiori. «Abbia il coraggio di chiamarla scuola e non contenitore – ha chiosato Luconi – perché di questo si tratta, magari potrebbe chiamarla nuova scuola Sclavi».
Sclavi e la missione Ordinanza 33: «Modificarla è la chiave per la Don Bosco e le altre scuole»
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