La foto con alcuni esponenti della maggioranza dietro la panchine rossa per il 25 Novembre
«Le celebrazioni istituzionali sono state un esempio di un uso ipocrita, perfino sfacciato, della ricorrenza a cui hanno partecipato personaggi che non possono essere un esempio di lotta ai soprusi». Così Lidia Iezzi, segretaria e consigliera del Pd a Civitanova, dopo la cerimonia in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne che si è celebrata sabato.
Lidia Iezzi
Il comune aveva organizzato un tour tra le panchine rosse presenti in città ed era previsto un flash mob (poi annullato per pioggia). Ma ad aver stimolato il commento della segretaria del Pd è la foto che l’amministrazione ha veicolato e che vede fra i presenti figure istituzionali che secondo la Iezzi sarebbero fuori luogo: «Il consigliere Turchi è passato alla storia della città per la presentazione di un libro sul nazista Erik Priebke, agiografia del boia delle fosse Ardeatine, Troiani è stato condannato dal tribunale di Macerata per insulti sessisti via Facebook alla Boldrini ed è oggi indagato per violenza privata e lesioni nel confronti di una giovane donna, Ciarapica è tra quelli che considera goliardate e fatti privati insultare una donna e non una sola parola di condanna è mai uscita dalla sua bocca per i comportamenti del suo presidente del Consiglio. D’altronde, né al sindaco né al presidente del Consiglio comunale è venuto in mente, in occasione dell’ultima seduta, di dedicare un minuto, o un pensiero, a Giulia Cecchettin, ultima vittima di femminicidio».
«Ora – continua Iezzi – l’amministrazione comunale veicola foto e video delle cerimonie che ieri si sono tenute in città e con protagonisti personaggi la cui storia stride con il messaggio di rispetto e non violenza rappresentato dalla giornata del 25 novembre, ma valido ogni giorno dell’anno. Nelle foto si vedono alcune esponenti del centro destra, apparentemente più preoccupate di ridere a favore di fotografo con risate inopportune visto il contesto che di partecipare o empatizzare alla giornata contro la violenza sulle donne. E dopotutto il mondo femminile del centro destra cittadino non ha mai battuto ciglio davanti agli insulti sessisti, e ai guai giudiziari che ne sono derivati, del presidente del consiglio Troiani, sempre giustificato e salvato perché l’appartenenza politica per queste persone è più importante dei principi e dell’onore. Quindi avanti con le foto e i discorsi sul set apparecchiato con panchine rosse, rose rosse, scarpette rosse. Avanti con tanta ipocrisia e senza nemmeno arrossire di vergogna».
Ma veramente sia la DX che la SX sono convinti che una panchina cambi qualcosa! Che tristezza. Dopo aver letto un articolo su Repubblica sul rapporto shock di Roma che viene violentata più di una donna al giorno senza contare gli omicidi. Tutta la politica si dovrebbe vergognare.
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L’articolo non ha bisogno di commenti. La consigliera comunale di minoranza non fa assolutamente sconti a personaggi a dir poco “disdicevoli” solo per bontà dello scrivente che ben altri aggettivi scriverebbe per non soffermarsi in moderazione. Anche se poi constato il contenuto verrebbe sicuramente postato. Quel ridere sguaiato poi è veramente improponibile e la dice ancor più lunga sulla loro “sincera” sensibilità.
…Beata ipocrisia, che mi racconti, che se panchina rossa qualcun ha pur usato, color che allo scandalo or gridano, ancor non hanno lor stessi approfittato, per accusar malvagio patriarcato, dimentichi di tanto di ‘sentiero’, di donne che pur vivendo insieme a noi, è come se tra noi non esistessero…Beata ipocrisia, sarai beata, ma è troppo che tu sia pur bendata!!! gv
Accanto alla panchina rossa c’è poco da ridere. Non è un simbolo di gioia, ma di dolore.
Beh. Forse la signora non ha tutti i torti
Se avessero fatto la foto insieme con le donne civitanovesi stuprate, forse non avrebbero sorriso…