Il pronto soccorso dell’ospedale di Macerata
di Luca Patrassi
Si chiama innovazione di prodotto ed è una delle regole auree del fare impresa. Far funzionare i Pronto soccorso è invece un altro tipo di impresa e non sempre si riesce a renderla socialmente utile, ancora più difficile farlo quando mancano i medici e si moltiplicano invece reparti dedicati all’Emergenza nel territorio. L’ultima notizia arriva dalla giunta regionale dove, su proposta dell’assessore regionale Filippo Saltamartini è stata approvata una delibera che si propone di migliorare la capacità di reazione dei Pronto soccorso in giro per le Marche. «Ambulatorio – si legge nella nota della Regione – per i codici minori, modello organizzativo predefinito per il boarding, campagne informative per l’uso appropriato del Pronto Soccorso e contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari, potenziamento del coinvolgimento delle direzioni generali. Sono tra le misure che la Regione sta mettendo in atto per ridurre il fenomeno del sovraffollamento dei Pronto Soccorso e per garantire un servizio migliore agli utenti».
La sala d’attesa del Pronto soccorso
«Ancora troppi pazienti si rivolgono ai Pronto soccorso – sottolinea il vice presidente e assessore alla Sanità Filippo Saltamartini – e questo perché il territorio non è sempre in grado di dare risposte soddisfacenti. Il rafforzamento della medicina territoriale passa attraverso i finanziamenti del Pnrr e la formazione dei medici di base, che sono carenti per una errata programmazione: questa giunta è intervenuta aumentando le borse di studio ma per avere gli effetti sperati serve ancora tempo». «Le linee guida organizzative regionali – scrive ancora la Regione – per la presa in carico nella rete dell’emergenza-urgenza, in ottemperanza delle indicazioni ministeriali, sono racchiuse in una delibera di giunta recentemente approvata. Il percorso di monitoraggio e potenziamento è stato condiviso con i professionisti del Pronto Soccorso, istituendo una apposita cabina di regia. Tra le novità più significative ogni presidio ospedaliero dovrà dotarsi di un modello organizzativo predefinito di boarding (attesa da parte del paziente di un posto letto in reparto dopo la decisione di ricovero) che contenga: il numero di posti letto, per ciascun reparto, da dedicare ogni giorno ai ricoveri provenienti dal PS, tempistica e logistica da adottare per il ricovero (orario comunicazione posti letto, numero pazienti da ricoverare,), nelle ore notturne l’accesso al letto deve essere garantito per i pazienti clinicamente stabili; modalità per la gestione di eventuali ricoveri in sovra numero nei singoli reparti rispetto ai letti disponibili (barelle, letti aggiuntivi, posti letto in reparti diversi da quelli di attribuzione dei pazienti)».
Il Pronto soccorso di Civitanova
Ancora i contenuti della delibera annunciati dalla Regione: «L’atto contiene poi il manuale di triage che dettaglia in modo unico ed univoco le modalità di attribuzione dei codici di priorità. Viene suggerita l’organizzazione di ambulatori per i codici minori per differenziare le attività di presa in carico e ridurre i tempi di attesa, e l’attivazione di protocolli condivisi per il fast track, ossia avviare il paziente dal triage direttamente alla visita specialistica richiesta per ridurre tempi, sovraffollamento e migliorare la qualità percepita. Accessi e percorsi verranno periodicamente monitorizzati dall’Agenzia regionale sanitaria (Ars) per individuare correttivi appropriati. E’ raccomandato inoltre un maggior livello di responsabilizzazione delle direzioni aziendali nei confronti del sovraffollamento dei PS, in modo che abbiano un ruolo attivo nella prevenzione del fenomeno. Fondamentali saranno anche le campagne informative e di sensibilizzazione: in primo luogo contro la violenza agli operatori sanitari diffondendo una politica di tolleranza zero verso atti di violenza, fisica o verbale; incoraggiando il personale a segnalare prontamente gli episodi subiti e suggerendo le misure per ridurre o eliminare i rischi; rafforzando il coordinamento con le forze di polizia o altri soggetti che possano fornire un valido supporto e l’impegno delle Direzioni per la sicurezza nelle proprie strutture. Il Ministero delle Salute ha lanciato la campagna #laviolenzanoncura, rivolta alla popolazione in generale. Ma vanno messe in campo anche campagne informative per l’uso appropriato del Pronto Soccorso, in modo che il cittadino sappia orientarsi nella rete dei servizi».
Filippo Saltamartini
«Il grado di soddisfazione degli utenti verrà infine costantemente monitorato attraverso la somministrazione di questionari – conclude Saltamartini -. Intanto abbiamo aumentato a 100 e 50 euro le tariffe orarie per le prestazioni aggiuntive rispettivamente dei medici e degli infermieri che operano nei servizi di emergenza e urgenza ospedalieri, per ridurre il ricorso alle cooperative. Attraverso queste linee guida vogliamo attivare percorsi condivisi per far funzionare al meglio le risorse che abbiamo a nostra disposizione». Infine ci sarà anche la possibilità di inviare online in forma anonima il proprio pensiero sul trattamento ricevuto al Pronto soccorso: nelle sala di attesa sarà visibile un qr-code con cui attivare la compilazione della segnalazione. Resta solo da mettere in pratica la nuova delibera della Regione: peraltro in molti ricordano ancora la determina 357 del 2017 della direzione generale Asur che si proponeva gli stessi obiettivi e fissava anche l’obbligo per i reparti di lasciare dei posti letto dedicati alle emergenze del Pronto soccorso. Come dire, sono passati sette anni e i buoni propositi sono rimasti tali, peraltro molti dei protagonisti di quella stagione occupano sempre ruoli apicali ai vertici della sanità: si continuano a sfornare atti che rimangono “lettera morta”, termine non bellissimo trattandosi di servizi sanitari.
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Il Dr Salvi,sottosegretario nominato il mese scorso, già primario del Pronto Soccorso di Torrette non viene menzionato nell’articolo.Già epurato?
L’ARS dovrebbe verificare le presenze reali dei pazienti nelle sale d’aspetto:NON FIGURANO sicuramente molti pazienti con codici minori che vengono fittiziamente presi in cura, inviati magari a fare una radiografia per un trauma minore e poi non rivisti dai medici impegnati per i codici gialli o rossi. Queste persone “magicamente” scompaiono dalle liste di attesa ma restano nelle sale d’attesa a reclamare per esser visitati dall’ ortopedico o per poter esser dimessi.
Saltamartini è un fenomeno. Dopo un epica riforma sanitaria di 500 e passa pagine, magari scritte larghe larghe, ritorna con qualcosa da aggiungere che deve essergli sfuggito prima. L’idea è buona,forse presenta qualche problemuccio per l’attuazione ma non è questo che conta. Sapere che una mente non comune, fertile, pure troppo, continua a studiare il caso della “sanità scomparsa insieme a medici, infermieri, sostituiti in buon numero da dirigenti, direttori, dattilografi, stenografi, centralinisti” non può che tirarci su di morale. Grazie per non farci sentire abbandonati. Due Saltamartini ci vorrebbero! Non è possibile, vero? Ahhh, respiro di sollievo…
ancora a questo punto siamo???? o non risolvi con le chiacchiere!! ma tanto rimane al suo posto….per voti di preferenza…..non si tocca!!! mi dispiace per il presidente paghera’ certe zavorre!!!!