Nuova scuola alle Vergini, via ai lavori.
Iommi: «Area da riesaminare
prima di alterarla definitivamente»

MACERATA - Ai nastri di partenza la realizzazione del nuovo polo scolastico, nonostante sia ancora in sospeso la questione della strada romana rinvenuta poco lontano. L'assessore all'urbanistica affida a Facebook la sua riflessione e predica calma: «E' l'unico spazio verde rimasto che qualifica e può dare un carattere innovativo e identitario al quartiere»

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Ruspa in azione all’interno del cantiere

di Marco Pagliariccio

Ruspe in azione all’interno dell’area recintata nel cuore del quartiere Vergini per la realizzazione del nuovo polo scolastico. Non è passato inosservato il fatto che da qualche giorno siano iniziati gli scavi all’interno dell’area perimetrata in via Rocco Chinnici, nonostante appena fuori dal perimetro siano stati rinvenuti, non più di un mese fa, i resti di una strada lastricata di epoca romana.

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I resti della strada romana rinvenuti a due passi dal cantiere del nuovo polo scolastico

Lo scavo archeologico resta tutt’ora aperto a poche decine di metri da dove stanno entrando in azione i mezzi meccanici del cantiere, in attesa verosimilmente del vaglio della Soprintendenza. Ma sull’opportunità di andare avanti nonostante tutto si è espresso in maniera critica anche l’assessore all’urbanistica Silvano Iommi, che ha affidato a Facebook le sue riflessioni. «Dal 2006 ad oggi iniziano ad essere molti i reperti di epoca romana rinvenuti nella zona alle spalle dell’odierna Basilica di Santa Maria delle Vergini – rimarca Iommi – anche l’attestazione che in quella zona era collocato il “Castrum Ylicis”, menzionato già nel Regesto Fermano del 1030, si è abbastanza consolidata. Il toponimo poi è sopravvissuto e documentato come contrada Elci sino ai primi anni del secolo scorso. Ora anche le tracce di una importante strada romana che arrivava da sud, attraversava la valle del Chienti nella zona di Pausula, si inerpicava sul crinale del tempio primitivo forse dedicato al culto di Giunone, secondo le ipotesi di L. Paci, passava per l’odierna Macerata e si dirigeva verso Helvia Recina. Forse è bene che l’area venga attentamente riesaminata nel suo valore archeologico, storico-testimoniale e ambientale prima di alterare definitivamente l’unico spazio verde rimasto che qualifica e può dare un carattere veramente innovativo e identitario al nuovo quartiere delle Vergini».

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L’assessore Silvano Iommi

Il riferimento per nulla velato è quello a uno stop del cantiere per la realizzazione della nuova scuola, portando avanti senza indugi dall’assessore ai lavori pubblici Andrea Marchiori e contro il quale si era schierato nelle scorse settimane anche una parte dei residenti. Basta ricordare gli striscioni comparsi di buon mattino tutto intorno alla recinzione del cantiere, con vari slogan contro la realizzazione dell’opera, da parte di ignoti e poi rimossi nel giro di poche ore. Per ora, però, non sembrano all’ordine del giorno possibili interruzioni del cantiere.

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Striscioni contro la nuova scuola alle Vergini «Vogliamo un bosco, non un ecomostro»

Dagli scavi spunta una strada romana La scoperta durante i lavori per la nuova scuola alle Vergini



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