La grotta al parco di Fontescodella
di Mauro Giustozzi
Una città che ha un sottosuolo ricco di grotte e gallerie artificiali. La maggior parte di esse sono nate in epoca medioevale come vie di fuga o approvvigionamento durante gli assedi, come magazzini, cantine o neviere per conservare gli alimenti, altre sono servite come accesso a pozzi sotterranei o rifugi antiaerei utilizzati durante il conflitto mondiale. Non sarà una vera e propria Macerata sotterranea ma l’intenzione dell’amministrazione comunale è quella di recuperare reperti che testimonino l’esistenza di percorsi risalenti al medioevo che collegavano la città dentro le mura con aree limitrofe, come l’attuale parco di Fontescodella. Tra questi c’è il progetto esecutivo finanziato nell’ambito del Pnrr-programma Pinqua ‘Reperti architetture sotterranee, recupero strutturale e funzionale del percorso sotterraneo medievale’ per il quale si è giunti all’individuazione della ditta che effettuerà i lavori, si tratta della Ricostredil Srl di Corridonia, che già si è aggiudicata i lavori di restauro di largo Beligatti, per l’importo contrattuale di 92.912,59 euro di cui 90.482,87 per lavori e 2.429,72 per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso. La somma complessiva a disposizione dell’intervento è di 137.346 euro.
L’assessore Silvano Iommi
L’intervento prevede il recupero strutturale e funzionale del manufatto e di una piccola parte iniziale del percorso sotterraneo medioevale che dal parco di Fontescodella arrivava all’ex Convento di San Domenico, ora Convitto Nazionale, e forse da lì proseguiva verso l’interno della cerchia muraria. L’intervento di ripristino e riqualificazione si pone all’interno della scarpata a ridosso del centro Cea. In particolare una porzione della volta muraria a botte è crollata e pertanto si procederà al suo ripristino secondo la tipologia originaria con l’utilizzo di mattoni di recupero. E’ prevista anche la manutenzione della vasca di raccolta delle acque sotterranee al fine di consentire un sistema di accumulo per l’irrigazione del parco di Fontescodella, intorno all’area dove è situato il Centro educazione ambientale si provvederà a completare la pavimentazione in betonelle. La scarpata a ridosso dell’immobile verrà contenuta da un basso muretto fiorito con blocchi di calcestruzzo di color sabbia al fine di evitare i piccoli smottamenti del terreno retrostante e verrà realizzato un impianto di illuminazione per consentire la fruizione degli spazi in sicurezza.
«Si tratta di consolidamento e valorizzazione dell’imbocco ad una cavità sotterranea che, nei secoli scorsi, dal centro storico sbucava all’attuale parco di Fontescodella – afferma l’assessore all’Urbanistica, Silvano Iommi – Si tratta di un lungo cunicolo rivestito in mattoni provenienti dal centro storico, probabilmente dai sotterranei della Collegiata di San Giovanni, con l’uscita sul retro dell’eco bar ‘L’alligatore’ (Cea). Lo stato delle precarie condizioni strutturali e la presenza di diffusi crolli interni impediscono di ispezionare l’intero percorso sotterraneo, tuttavia l’acqua riesce ancora a filtrare riversandosi nella vasca realizzata a ridosso dell’uscita. Analizzando i monumenti storici esistenti nell’area, il progetto in questione si integra con gli altri interventi appaltati dal Comune che contemplano il recupero della fonte storica Santa Maria Maddalena e dell’ex chiesa Santa Maria in Torregiana con la riproposizione di percorsi pedonali e aree verdi».
A proposito di recuperi storici è stato aggiudicato anche l’appalto dei lavori di realizzazione di un oculo trasparente a terra in piazza Vittorio Veneto all’impresa Edilbiangi di San Severino per l’importo contrattuale di 252.394,84 euro. Si tratta di sostituire la ghiera che adesso è composta di mattoni con sezioni grigliate in ghisa: con il nuovo progetto si vuole realizzare un oculo trasparente che lascia intravedere l’interno del grande pozzo le cui pareti illuminate sono piene di libri, per l’appunto diverrebbe un pozzo di cultura. In questo modo si vuole recuperare questo spazio anche per raccontare la storia identitaria di quel luogo e della città. Inizialmente il progetto prevedeva l’apposizione pure di panchine cosa che è però stata rivista per la presenza del sagrato della chiesa e le sedute possono disturbare la vista dell’insieme della Collegiata. Verrà invece completamente rifatta la pavimentazione della piazza pedonale. «Sia in questo caso che per quanto riguarda il percorso sotterraneo di Fontescodella –conclude l’assessore Silvano Iommi- i lavori partiranno a breve. Opere pubbliche che talvolta ritardano nell’avvio dopo l’aggiudicazione perché le imprese che vincono gli appalti trovano difficoltà a reperire la manodopera necessaria, per cui le tempistiche subiscono slittamenti nell’apertura dei cantieri»
Un sacco de soldi fra...
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Una cosa del genere ce l’hanno solo le città medievali. Quindi Civitanova Marche Porto non ce li può avere. Anche Corridonia ha passaggi medievali della città di Montolmo, nome originale e vero della città, dove Pausula e Corridonia furono inventati da clericali cretini e da Mussolini, che voleva con Filippo Corridoni rifarsi una verginità rivoluzionaria, nove anni prima della resa dei conti.
Abbiamo la cripta della chiesa di San Pietro, attualmente non visitabile, e la cripta medievale della chiesa di San Francesco, utilizzata come sepolcro dai Nobili di Montolmo fino ai primi de 1800, attualmente non visitabile per via del terremoto.
Salvare le vestigia del passato significa dare fondamento storico socioeconomico ad una città antica; senza il quale sarebbe come un individuo dotato di solo nome senza il cognome.
L’amico Iommi da sempre tiene ai reperti storici, cosa rarissima da parte degli amministratori politicizzati, che pensano di più a cosa c’è di sopra e che si vede, che alle cose che sono di sotto, che sono nascoste. Penso che questa politica amministrativa alle fine venga premiata…
….”si vuole realizzare un oculo trasparente che lascia intravedere l’interno del grande pozzo le cui pareti illuminate sono piene di libri, per l’appunto diverrebbe un pozzo di cultura…”
A mio avviso servirebbe a far vedere come non devono essere conservati i libri.
Quando mai il materiale cartaceo viene conservato nei locali interrati o semi interrati, l’ambiente deve essere secco e non sottoposto ad eventuali allagamenti.