Un cantiere in piazza Battisti
Il cantiere ai Cancelli
di Mauro Giustozzi (foto di Fabio Falcioni)
Cantieri che aumentano, spazi di sosta che diminuiscono soprattutto in centro storico e sullo sfondo la rivoluzione alla circolazione cui sarà sottoposta la zona della Pace in occasione della demolizione degli edifici danneggiati dal terremoto meglio noti ai maceratesi come i “palazzi de latta”. Che la ricostruzione post sisma viaggi veloce nel capoluogo lo testimonia il fatto che i cantieri presenti a Macerata abbiano raggiunto e superato quota 100.
Il cantiere a Palazzo Costa, in piazza Oberdan
Per la prima volta dall’avvio della ricostruzione post sisma, il comune registra un consistente balzo in avanti nel numero dei cantieri aperti in città nel saldo tra quelli conclusi e quelli in funzione. L’ultimo dato fornito in questi giorni indica che sono attivi 103 cantieri edili in città, di questi ben 26 sono posizionati in centro storico. Il precedente riferimento era del 30 giugno e riportava il numero complessivo di 90 occupazioni di suolo pubblico attive sul territorio comunale registrate dalla Polizia locale di cui 23 all’interno del centro storico. Come si può notare ben 13 nuovi cantieri si sono insediati nel capoluogo: di questi tre sono dentro le mura urbane.
«Abbiamo superato quota 100 occupazioni di suolo pubblico in città e l’aumento è costante – afferma l’assessore all’Urbanistica, Silvano Iommi – senza considerare che ce ne sono altri oltre a quelli registrati che, non dovendo occupare suolo pubblico, sfuggono ai rilevamenti che mensilmente effettuiamo e che possono valere un ulteriore 10% in più di lavori edilizi in gran parte legati alla ricostruzione ma anche ai vari bonus statali.
Via XX Settembre
In questa fase dobbiamo porre una particolare attenzione per il centro storico perché mettere le impalcature protette va bene ma è necessario fare in modo che non sia inglobata all’interno la pubblica illuminazione. Questo è già previsto dalle normative sui permessi a costruire. Laddove esiste un faro o un’illuminazione pubblica a parete questa deve essere spostata all’esterno dell’impalcatura protetta per garantire l’illuminazione della via o della piazza dove insiste il cantiere. Abbiamo constatato che alcuni cantieri non rispettano questa norma per cui abbiamo emanato una direttiva inviata alla Polizia locale per verificare il rispetto di queste normative. Questo anche perché lasciare zone al buio porta con sé degrado, sporcizia, problemi di igiene urbana».
L’assessore Silvano Iommi
Oltre a quello della pubblica illuminazione un’altra problematica che l’aumento dei cantieri in centro storico porta è quella legata ai posti auto dei residenti che stanno diminuendo proprio a causa dell’occupazione di alcune aree di parcheggio da parte delle imprese impegnate nel recupero edilizio. «L’avvio di così tanti cantieri tutti assieme porta con sé una provvisoria diminuzione di stalli di sosta per i residenti – sottolinea ancora Iommi – che pure hanno diritto di trovare spazi dove parcheggiare la propria auto. In alcuni casi questo già accade.
via Don Minzoni
Almeno per il 2024 ritengo che dovremo adoperarci per sostenere la domanda di chi risiede in centro storico di poter avere disponibilità di posti auto anche a scapito di quelli che sono contrassegnati con le strisce blu della sosta a pagamento. L’obiettivo è trovare un equilibrio possibile con le condizioni di fatto dei lavori e delle esigenze di chi risiede dentro le mura. E’ evidente che il disagio da affrontare l’anno prossimo e nel 2025 ci sarà, questo è innegabile: è una criticità quella degli spazi in centro storico a cui bisogna comunque dare una risposta. Le soluzioni non sono facili da trovare, però dobbiamo attraversare questa fase di concentrazione di tanti cantieri».
Via Gioberti
Infine la grande demolizione-ricostruzione dei palazzi di via Maffeo Pantaleoni che rappresenterà un’altra problematica legata a cantieri post sisma. «Nel mese di novembre si procederà con lo svuotamento degli edifici – conclude l’assessore all’Urbanistica – il che significa l’eliminazione di infissi, impianti, allacci gas ed energia elettrica mentre la demolizione vera e propria avverrà tra fine dicembre e inizio gennaio. Non si possono sforare queste tempistiche altrimenti non si rientra più nei periodi stabiliti dalla legge visto che alcuni palazzi devono essere terminati entro il 2025 e gli altri nel 2026. Stiamo lavorando anche ad un piano di viabilità alternativa provvisoria durante il periodo della demolizione che riguarderà tutta l’area della Pace. Lo renderemo noto il prima possibile alla cittadinanza: qualche disagio si creerà alla circolazione, purtroppo è inevitabile. Ci saranno sensi unici alternati, si cercherà di sfruttare anche le strade parallele come quella di borgo San Giuliano per sgravare il traffico da via Maffeo Pantaleoni».
Via Lauro Rossi
Via Don Minzoni
Palazzi alla Pace, si allungano i tempi Iommi: «Le demolizioni a dicembre»
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Tutto questo dobbiamo ringraziare la nuova amministrazione del CENTRO-DESTRA che ha nel cuore pienamente la nostra città e vuole farla rilanciare pienamente e vuole farla diventare piu’ bella e rilanciare in classifica fino alla top-ten delle citta’ italiane della qualita’ della vita alla faccia della precendente amministrazione governata dal CENTRO-SINISTRA che in 20anni di governo l’ha fatta diventare la “bella addormentata” ed a sprofondato in classifica.
Ad aprire i cantieri sono tutti fenomeni… a chiuderli invece sono tutti imbarazzanti…
Attenzione alla velocità,potreste incontrarvi qualche autovelox, per non rischiare la multa rispettare il limite…
Io certi commenti non li capisco.
Gli interventi in questione sono curati da privati e l’Amministrazione di suo per adesso ci mette un piano parcheggi che é lá da venire (Iommi parla di 2024, ma i pochi residenti del Centro storico parcheggiano giá ora, non dal 2024).
Povera Italia, in mano agli emuli del Pifferaio di Hamelin con tanti topolini che gli corrono dietro.
Se ne approfittano perché ancora ci sono molti ingenui che credono alle loro favole…e vissero felici e contenti…