Accusato di maltrattamenti alla convivente (ora ex) e al figlio minorenne, assolto ex assessore di Macerata: «il fatto non sussiste». La sentenza giovedì al tribunale di Macerata a sei anni di distanza dal rinvio a giudizio e a otto dagli ultimi episodi contestati (2015). L’accusa parlava di costanti maltrattamenti e di continue vessazioni tali da far vivere la donna e il figlio in un clima di sudditanza psicologica e di continua tensione.
Secondo l’accusa, l’uomo avrebbe provocato continui litigi, anche alla presenza del figlio, e alla donna avrebbe detto cose come: “Va a morire ammazzata”, “handicappata”, “schifosa”, “che ti prendesse un colpo”.
L’avvocato Alessandro Marcolini
Oltre a questo si sarebbe rivolto a lei con altre frasi irripetibili. Al figlio minorenne avrebbe invece detto cose come “delinquente”, “vai a morire ammazzato”, “cretino”, “che ti venisse un colpo” dimostrando, dice l’accusa, la propria disistima verso il minorenne e «sottoponendolo ad una grave violenza psicologica». Accuse che l’uomo, assistito dagli avvocati Alessandro Marcolini e Ilaria Gamberini, ha sempre contestato. Giovedì per l’imputato l’accusa ha chiesto la condanna a 1 anno e 4 mesi. Il giudice Federico Simonelli ha assolto l’imputato con formula piena: «perché il fatto non sussiste».
Nel corso del processo le accuse sono cadute e l’imputato ha dimostrato di non avere mai maltrattato la ex compagna (con la quale vi erano litigi dovuti alla crisi di coppia) nè il figlio, in quanto alcune discussioni, quando nascevano, nascevano nel circoscritto momento dei compiti di scuola. La difesa ha dimostrato che il rapporto tra padre e figlio era bellissimo e i due passavano il tempo sempre insieme. Già prima del processo penale sia il tribunale di Macerata in sede civile che il tribunale dei minorenni avevano rigettato le accuse della ex compagna, tanto che dal momento della separazione tra l’uomo e la donna il figlio è sempre rimasto a vivere con il padre che si è sempre occupato di lui e lo fa tutt’ora. Parte civile si era costituita la donna, assistita dall’avvocato Donatello Prete.
*A tutela delle parti offese al processo il nome non viene indicato
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