Il liceo Leopardi di Recanati
«Il risultato finale dell’arguzia politica dell’amministrazione provinciale? La prefettura, rilevato il numero eccessivo di presenze a Palazzo Venieri, si è vista costretta ad autorizzare la riduzione degli studenti del Leopardi di Recanati presenti all’interno dell’edificio. A questo punto l’unica soluzione per l’incolpevole scuola è stata quella di mandare gli studenti in dad a settimane alterne. Un inaccettabile salto nel passato che limiterà la didattica, la socializzazione e lo sviluppo di progetti». A denunciarlo Andrea Marinelli, capogruppo locale del Pd.
Andrea Marinelli
«Il liceo Giacomo Leopardi, con la sua doppia sede in via Aldo Moro e nell’edificio storico di Palazzo Venieri rappresenta da anni uno dei principali motivi di orgoglio della nostra città, grazie all’altissima qualità dell’offerta formativa e ai numerosi progetti che vengono sviluppati dai vari indirizzi – sottolinea Marinelli -. Un’eccellenza ovunque riconosciuta che ha attirato negli anni un numero sempre crescente di studenti, che oggi hanno superato la soglia delle 1200 iscrizioni. Eppure da tempo si era aperto il problema degli spazi. Un problema sempre più cogente che il Partito Democratico di Recanati ha provato ad affrontare, proponendo soluzioni, che sono state portate in giunta in modo particolare da Rita Soccio ed è stato oggetto di discussione perfino nell’ultima festa dell’Unità tenutasi proprio nel cortile di Palazzo Venieri.
Il sindaco Sandro Parcaroli
Attraverso una serie di tavoli concertativi si è raggiunta una soluzione che appariva a tutti ideale, quella di utilizzare i vecchi locali dell’agenzia delle entrate al tempo funzionali ad accogliere anche gli uffici comunali quando c’erano i lavori al Palazzo del Municipio. Presso la stessa sede sono stati realizzati già i lavori, con le spese anticipate dai proprietari. Sono state ricavate 11 aule, sono state ottenute tutte le 11 certificazioni necessarie richieste dalla Provincia e cablati tutti gli spazi per mettere in rete le Lim e tutto il sistema informatico. Una soluzione praticamente ottimale visto che si trova anche a metà strada tra gli altri due plessi facilitando gli spostamenti dei docenti e non creando disagi ed incrementi di spesa per i trasporti – precisa il capogruppo Pd – . I proprietari volendo venire incontro ulteriormente all’amministrazione provinciale, visto che le sedi delle scuole superiori sono una sua pertinenza, ha proposto l’abbono dei primi sei mesi di affitto. Purtroppo al momento della firma la Provincia si è tirata indietro dichiarando di aver individuato altre soluzioni e di non avere le risorse necessarie per sostenere le spese di un nuovo plesso. Una gestione rapsodica ed incomprensibile che non è in realtà per nulla nuova visti i disastri combinati anche in altri settori dall’amministrazione Parcaroli, uno su tutti quello della gestione dei rifiuti.
«Ci appelliamo al presidente della Provincia affinché recuperi quel minimo di buon senso necessario a limitare questo danno d’immagine procurato ad uno dei migliori istituti marchigiani e ritorni alla soluzione già pronta e strutturata per accogliere i ragazzi, magari spostando lì ragionevolmente uno stesso indirizzo come quello dell’economico sociale, che soprattutto per l’insegnamento dello spagnolo condivide diversi docenti con la sede di via Moro dove è presente l’indirizzo linguistico – dice Marinelli -. In queste ultime ore inoltre ci è giunta voce che si sta pensando di utilizzare la sede di Villa Musone, che in precedenza aveva ospitato gli alunni di San Vito, per spostare le classi. Una soluzione sicuramente peggiorativa che andrà a spezzare l’efficienza comunicativa degli attuali plessi e creerà un’inutile incremento di spesa per i trasporti. Una spesa che poteva benissimo essere utilizzata per pagare l’affitto di quella che era stata riconosciuta da tutti come la soluzione ideale. Abbiamo però capito che fare la cosa giusta non rappresenta un attributo dell’amministrazione Parcaroli».
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“Ma de che stimo a parlà?? Sto diventando palloso a me stesso!!!
A Pollenza se dice “rvesti un bastò pare un pavò”, ma in politica non funziona così.
Avoglia a mettese la fascia (più de una) e gli in giro con le forbici sulle mà, ce vole che qualcosa capisci, sennò la gente si accorge che si solo un bastò con la fascia e le forbici.
Facciamoci qualche domanda, quante opere sono state inaugurate a Macerata dal Sindaco e soci, grazie a finanziamenti e progetti della vecchia amministrazione, e quante di queste effettivamente consegnate alla cittadinanza?
Quante opere dovevano ad oggi essere terminate, sempre grazie a finanziamenti e progetti della vecchia amministrazione, e quante di queste invece sono ancora un cantiere aperto?
Quante opere annunciate da questa amministrazione, farina del suo sacco, sono state effettivamente iniziate?
Non bastava fa danni a Macerata, il nostro bastò anche in provincia ha voluto mostrare la sua ruota, mi dispiace per gli studenti di Tolentino, ma dubito che saranno gli ultimi a ricevere danni da cotanto regnante.”
Questo scrivevo qualche mese fa sulla situazione del Liceo Filelfo di Tolentino ed il nostro baldo Sindaco/ Presidente, come vedo, non mi ha voluto deludere.