di Gianluca Ginella
Scoperto dalla figlia dei proprietari mentre cerca di rubare in casa, 22enne patteggia 2 anni e 4 mesi (convertiti poi in lavori pubblica utilità in Croce rossa). Sotto accusa al tribunale di Macerata davanti al giudice Domenico Potetti è finito Cristiano Ramaj, di Civitanova, residente a Porto Potenza. Il giovane, assistito dall’avvocato Roberta Ippoliti, doveva rispondere sia di un furto a Porto Potenza dello scorso 12 agosto (era stato arrestato) sia di un paio di furti e ricettazione a Civitanova. A Porto Potenza la notte del 12 agosto, intorno alle 23,30, era entrato in una casa dove al piano superiore c’era la figlia dei proprietari, una 18enne lombarda che era in vacanza nella cittadina. Il giovane aveva preso il portafoglio della ragazza, lei nel frattempo, sentendo dei rumori, era scesa a controllare. Quando lo aveva scoperto il 22enne aveva provato a fuggire rubando una bici. Ramaj era stato bloccato e poi arrestato dai carabinieri.
L’avvocato Roberta Ippoliti
Il 22enne era inoltre accusato di aver rubato uno zaino in una palestra di Civitanova, in via Einaudi 108. Lo zaino era dell’amministratore della società che gestisce la palestra. Il 22enne avrebbe usato il bancomat che aveva trovato nello zaino per fare due operazioni da 15 euro e una da 14 euro. E avrebbe anche usato una carta di credito per una transazione di 10 euro. Il giovane è anche accusato di aver tentato un furto a casa dello stesso amministratore usando le chiavi che aveva trovato nello zaino. La moglie del derubato lo aveva visto mentre cercava di aprire la porta e lui con una scusa si era dileguato. È poi accusato di un furto al bar Convitto di Civitanova. Avrebbe portato via un portafoglio sfilandolo dalla tracolla di un uomo. Infine è accusato di ricettazione di 270 euro in banconote di vario taglio. Tutti questi fatti contestati risalgono all’8 agosto scorso. Oggi il giovane ha patteggiato a 2 anni e 4 mesi, il suo legale, Roberta Ippoliti, ha chiesto e ottenuto di convertire la pena in lavori di pubblica utilità alla Croce Rossa. L’accusa era sostenuta dal pm Francesca D’Arienzo.
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