«I soldi risparmiati per le bollette
vanno a finire al cinema?»

TREIA - I consiglieri comunali Vittorio Sampaolo, Andrea Mozzoni e Gianluca Gagliardini: «Alla produzione già 20mila euro erogati. Paradossale che ciò avvenga dopo mesi di blackout per “risparmiare 10mila euro al mese”. Ci spieghino la natura di questa spesa»

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Le riprese del fim

«I 30mila euro risparmiati tenendo le luci spente vanno al cinema? La credibilità della giunta Capponi continua a sciogliersi come neve al sole ancora una volta a danno dei treiesi», così i consiglieri di Prima Treia, Vittorio Sampaolo, Andrea Mozzoni e Gianluca Gagliardini, che attaccano l’amministrazione comunale su di una questione che riguarda  «La produzione cinematografica (20mila già erogati) che in questi giorni sta effettuando riprese in città e nel Maceratese (il riferimento è al film Neve, che ha come protagonista l’attore Simone Riccioni, ndr) – dice Prima Treia -. Una delibera risalente a metà giugno ma pubblicata solo due mesi dopo e che rasenta il ridicolo a seguito delle ordinanze votate al risparmio del recente passato. Dopo aver spento le luci notturne per sei mesi su tutta la città contro il caro bollette, senza aver voluto sentire ragioni, ora la Giunta (sindaco e assessore alla Cultura in prima fila) apre i rubinetti e ammette di aver scherzato – scrivono i consiglieri di opposizione Vittorio Sampaolo, Andrea Mozzoni e Gianluca Gagliardini -, a questo punto è lecito domandarsi se sia stata messa a rischio l’incolumità dei treiesi soltanto per finanziare il film e magari fare una particina da comparse.

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Ordinanza sugli schiamazzi

Sia chiaro, nulla contro gli artisti che fanno il loro lavoro, sono i benvenuti e di certo renderanno pregio alla città – continuano -, ma è paradossale che ciò avvenga a Treia dopo mesi di blackout “necessario” per “risparmiare 10mila euro al mese”, citiamo; e una Disfida del Bracciale, simbolo della città, improntata di conseguenza alla minima spesa, sulla generosità degli sponsor e in cui sono mancati i soldi persino per i palloni. Per noi, a livello culturale, vengono prima la Disfida e la palla al bracciale, poi eventualmente i film. Prima le associazioni locali, poi le altre, altrimenti si continuerà a lacerare il tessuto sociale della città».

Il gruppo d’opposizione chiederà a tal scopo di spiegare in Consiglio la natura e le condizioni nel dettaglio di questa spesa. Non solo: «Per la tranquillità del riposo degli attori si è spento l’orologio del Comune, si è rivendicato al minuto (in estate) l’orario di chiusura di un locale e non contenti si è emesso un ridondante avviso diventato ormai addirittura un “meme” sui social – aggiungono ancora i consiglieri di Prima Treia -, visto che più di un richiamo alla “tranquillità” suona come l’ennesima prepotenza, un altro sgambetto della Giunta ai tentativi di sopravvivenza del centro storico e della città dopo un decennio di mancati investimenti verso le nuove generazioni, impianti sportivi e luoghi di socializzazione». Poi la puntualizzazione sull’avviso firmato dal sindaco: «Siamo certi che la Polizia locale impegnerà i suoi agenti e la video sorveglianza – come sempre fatto – per contrastare gli atti criminosi e non per correre dietro a bambini che giocano in piazza con un pallone». Infine, l’appello agli assessori: «Non serve a nulla lamentarsi dei provvedimenti in privato per poi riallinearsi votando all’unanimità nelle riunioni di giunta. Per il futuro di Treia c’è bisogno di una presa di distanza concreta da manifestare insieme a noi con i fatti».

Simone Riccioni gira “Neve”, il primo ciak del film a Treia



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