di Alessandra Pierini (video Gabriele Censi, foto Fabio Falcioni)
La fiera, la papera, il fischietto e la pioggia. Ormai anche il meteo avverso si è guadagnato a pieno titolo un posto tra le tradizioni di San Giuliano, patrono di Macerata. Se di solito il temporale arrivava al termine dei festeggiamenti, quest’anno la pioggia ha anticipato i tempi e, caduta leggera verso le 17, poi intorno alle 19, non ha rovinato la festa. In molti si sono riversati comunque, armati di ombrello e giubbetto parapioggia in corso Cavour e lungo le mura dove si snoda la fila di bancarelle.
Se il meteo è sempre lo stesso, come è cambiato invece il San Giuliano? Questa la domanda a cui hanno risposto ai microfoni di Cm alcuni dei presenti alla fiera. Tutti concordano che ormai la pioggia non può mancare. C’è chi vorrebbe poi delle novità anzichè le solite bancarelle, chi ricorda con nostalgia il passato, l’entusiasmo e la voglia di stare insieme in occasione del patrono ma su una cosa sono tutti d’accordo: San Giuliano è festività ancora molto sentita a Macerata e in provincia.
Il fischietto di San Giuliano
Ogni rito si compie: le Koreos majorettes sfilano in piazza, i tavoli degli stand gastronomici curati dalla Pro loco di Macerata si riempiono e in piazza della Libertà si respirà l’aria della festa. A pochi metri la voce fuori dal coro del ristorante Lord Bio che salva la papera con una divertente vignetta in cui un cliente che ha chiesto pappardelle con la papera si ritrova nel piatto una papera viva. La risposta del cameriere: «Nessuno ha avuto il coraggio di ucciderla».
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se vi era il sole era meglio
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Come ogni anno, da tradizione maceratese, nel tardo pomeriggio ho fatto il mio giretto fra le bancarelle con qualche acquisto. La mia impressione, confermata a mezza voce dagli ambulanti, di un’edizione sottotono. Ci rimane solo la santa messa e la processione: forse si vuole riproporre il culto del Santo al centro della ricorrenza.