Yuri Rosati, consigliere comunale del Pd
«O si adempie all’immediata consegna dei dati o provvederò a segnalare la situazione all’autorità giudiziaria come previsto dalla legge». Il consigliere comunale Pd Yuri Rosati vuole vederci chiaro sulla gestione del Festival Varco e, dopo una richiesta di accesso agli atti andata a vuoto, ha inviato una diffida a sindaco, segretario generale, presidente e direttore dell’Azienda Teatri per avere chiarimenti sulla gestione delle serate musicali al Varco sul Mare, che hanno visto ospiti Daniele Silvestri, Francesco Gabbani e Al Bano.
«Il 14 agosto ho chiesto di avere copia del contratto con i relativi artisti o manager o divieta di mediazione, il numero di accrediti gratuiti concessi all’Azienda Teatri e al Comune, il numero di biglietti gratuiti consegnati per ogni concerto e la loro disposizione nell’arena e il numero di spettatori paganti e non paganti per ogni singolo concerto, così come riportato nel borderò delle serate – spiega Rosati – non si riesce a capire perché alla semplice richiesta di copie di documenti e dati presenti nel borderò della serata non si rispetti il regolamento, che prevede che tali materiali vengano forniti entro tre giorni. Un comportamento che si ripete e che induce a ritenere la volontà di non dare un tempo utile informazioni necessarie a valutare le scelte fatte, ledendo così di fatto i diritti del consigliere comunale. Pertanto o si procede per dare seguito alla richiesta effettuata e ritualmente inoltrata o sarà costretto a segnalare la situazione alle autorità competenti».
Uno scorcio dell’edizione 2023 di Vita Vita
Rosati punta il dito anche sul trionfalismo ostentato sui singoli eventi dell’estate civitanovese, in primis Vita Vita. «In antitesi alle cronache trionfalistiche istituzionali dove si parla di “trionfo”, sono infatti emerse valutazioni molto critiche di cittadini non troppo soddisfatti, per dirla leggera – prosegue il consigliere comunale dem – nessuno mette in discussione la manifestazione, anche se, sarebbe opportuno conoscere i costi. La differenza incide sulla valutazione. Nessuno ha chiesto perché per la prima volta si è fatto un concerto a pagamento, quello di Paolo Jannacci, al teatro Annibal Caro. Mai successo in 20 anni, senza nessuna spiegazione. In discussione è semmai la formula, che è apparsa piuttosto stanca, non più in grado di attrarre e stupire come agli esordi ed edizioni successive al punto che quest’anno sono fioccate sui social le critiche, anche nel merito del valore delle esibizioni artistiche, con una generale sensazione che Vita Vita abbia finito per trasformarsi in una sorta di notte bianca e di mangificio a cielo aperto. Non traggano in inganno le foto con alcune strade piene. La gente non è mai mancata, specialmente se la festa cade in pieno agosto e in afose serate, quando chiunque esce da casa e mette piede in centro, ma a contarle siamo lontanissimi dalle edizioni dove la città era invasa di persone che venivano da tutte le parti. Sarebbe forse il caso di di chiedere agli organizzatori di non proseguire con il solito, stanco, rituale e rinnovare il festival. Se Ciarapica guardasse oltre la sua ombra scoprirebbe piazze strapiene vicino a noi, cartelloni con una capacità attrattiva di molto superiore alla nostra. Questa estate lo ha dimostrato. C’è tanta vita oltre Vita Vita».
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…be’, considerando che a sinistra sono passati dalla bandiera rossa alla bandiera rosa, come alla Festa Dell’Unità di Reggio Emilia (sigh…), con la Barbie in “Prima Linea” (arisigh…), il consigliere non si dovrebbe meravigliare più di tanto se per Vita Vita si è speso, quasi sicuramente, meno che in passato e per contenere anche i costi (oggi più che mai da valutare) e quindi consentire comunque lo svolgimento di una manifestazione oramai classica della città (anche se con meno artisti, ovvio…) e dar modo anche di diversificare l’offerta culturale, artistica e di spettacoli per tutti. Chissà chi si presenterà Al Varco, ancora, per contestare, contestare, contestare e criticare, attività oramai quasi esclusiva a manca e a…manca!!? gv
Questi dati dovrebbero essere accessibili a tutti i consiglieri comunali, della maggioranza e dell’opposizione, mediante una consultazione protetta da credenziali.
Qualcuno lo faceva già ma pagare il biglietto per poi essere costretto a sentire la presenza propagandistica del sindaco non può non dare diritto al rimborso del biglietto. Che mi frega di quello che dice o pensa il sindaco che si invita da solo e che dovrebbe capire che non è che sta nelle corde di tutti, anzi a forza di presentarsi su tutti i palchi possibili dovrebbe essergli controproducente qualsiasi sia la sua idea. Senza considerare che a qualcuno potrebbe persino rovinargli la serata. Direi che sia il caso di dire: ” Eh basta, non se ne può più! “. Dovrebbe essere denunciato per obbligo non autorizzato della propria persona in contesti dove non ci sia motivo di presenze estranee che approfittando della situazione fanno cucù. Non c’è il reato? Si faccia! Poi non c’è nessun motivo per cui amici degli amici non paghino il biglietto, almeno che non siano scrocconi di natura e pur avendo la possibilità di pagare e senza tanti sforzi amano sentirsi vezzeggiati e pronti a ricambiare alla prima occasione. Non ci devono essere biglietti di favore specialmente per chi già si nutre con i soldi del contribuente. Certo, per occasioni speciali e per importantissimi personaggi qualche eccezione si può fare. Ma a Civitanova dove le trovi queste eventualità? Certo Macerata non si tocca, con i prezzi delle prime, seconde file… con una certa tirchieria da parte del ricevente, beh si potrebbe anche giustificare.
…solo tre pollici versi, per ora…sinceramente dalla cosiddetta “intellighenzia” me ne aspettavo di più, ma c’è ancora tempo al peggi…ehm…al meglio, perché per certe cose non c’è mai fine…dicono!!! gv