L’incontro organizzato dal Comitato sull’ospedale di Camerino
di Monia Orazi
Emorragia di medici all’ospedale di Camerino, sempre più difficile garantire i servizi. È questa la denuncia del comitato per la difesa dell’ospedale di Camerino, nel corso dell’assemblea tenutasi ieri pomeriggio a Torre del Parco. All’inizio dell’incontro ha preso la parola il presidente Angiolo Napolioni: «Purtroppo abbiamo avuto una serie di incontri, sia con la quarta commissione regionale Sanità, che con l’assessore Saltamartini senza ottenere risultati. Abbiamo scritto al direttore generale Ast Daniela Corsi e non si è nemmeno degnata di rispondere. Dobbiamo compattarci ancora di più, perché vogliono che molliamo e ci stanchiamo, è una strategia sia a livello regionale che locale quella di ignorare il comitato. Noi dobbiamo mantenere e coltivare questo impegno, perché non c’è via di uscita, dobbiamo coinvolgere sempre più persone. Il punto focale è l’assistenza sanitaria, altrimenti in questo territorio non c’è nulla, l’ospedale è prioritario per la ripartenza. Si parla tanto di carcere e tribunale, ma in realtà anche la comunità universitaria ha bisogno dell’ospedale. La Regione vuole che questo problema passi in second’ordine».
Ad analizzare la situazione la dottoressa Luisella Tamagnini, ora a riposo dopo una carriera medica in cardiologia a Camerino: «Nel nuovo piano socio sanitario è previsto che nell’ospedale di San Severino ci saranno ortopedia ed anestesia, vorremmo chiedere alla dottoressa Daniela Corsi direttore generale Ast cosa significa questo. Vorremmo chiederle informazioni sul nuovo piano socio sanitario regionale, cosa prevede per l’ospedale di Camerino, chiediamo risposte. Abbiamo il diritto di sapere quale sarà il futuro dell’ospedale». È stata sempre la dottoressa Tamagnini a parlare dell’attuale situazione dell’ospedale: «Il piano socio sanitario non è chiaro, la dialisi di recente ha aperto a Camerino è solo un centro di assistenza limitata, che sarà smantellato una volta ripristinato l’ospedale di Tolentino. Non si riesce a comprendere come sia risultato non idoneo dopo sei mesi il primario di cardiologia, primo in lista dopo il concorso. La nuova dottoressa potrà andare avanti solo con i miracoli, visto che c’è un solo cardiologo. Mancano i medici, medicina va avanti solo con il primario, un medico è in maternità e un altro in pensione è rientrato per dare una mano. In chirurgia ci sono solo quattro medici che lavorano anche a San Severino. Per quanto riguarda la rianimazione ci sono solo quattro medici per il reparto e le sale operatorie di San Severino e Camerino, il vero problema è la reperibilità quando ci sono solo quattro medici che lavorano senza riposi, oltre alla reperibilità la situazione diventa insostenibile, ci credo che così vanno via, ma i soldi per i privati si trovano sempre. Di fatto dal sabato al lunedì non c’è nessuno, né in medicina, né in cardiologia. Se uno sta male come fa? La sanità non è una fabbrica ma produce salute».
L’ospedale di Camerino
E’ seguito poi un dibattito tra alcune persone presenti. «Durante la campagna elettorale chi è stato eletto in Regione aveva promesso mari e monti – ha ricordato Daniela Nizi del comitato – ma adesso si disinteressano della sanità locale, l’ospedale di Camerino è a servizio di tutta la montagna, speravamo che qualche sindaco venisse a questa assemblea».
È intervenuto poi l’ex sindaco Sandro Sborgia, consigliere comunale di minoranza: «È molto importante essere qui e sensibilizzare le altre persone, perché l’ospedale riguarda tutti. Il fatto che il comitato si sia rivolto alla dottoressa Corsi e lei non abbia risposto è una grave mancanza di rispetto, serve un confronto aperto. La Corsi dovrebbe dirci come è stato gestito Camerino durante il suo mandato, quali sono le criticità risolte e quali no. Non c’è stato nessun miglioramento,.si è verificata la perdita di personale, da tempo abbiamo chiesto quali sono i motivi che spingono i medici ad andare, via nessuno ci ha mai risposto». Oltre a Sborgia erano presenti la consigliera comunale Lucia Jajani ed i consiglieri comunali di Castelraimondo Costantino Mariani e Claudio Cavallaro. La professoressa Chiara Invernizzi ha proposto di andare in Regione e far presenti le proprie istanze, mentre Angelo Goretti del comitato Le Pale ha detto di essere pronto a gesti eclatanti di protesta.
Ospedale di Camerino, il comitato contro l’Ast «Da mesi nessuna risposta»
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