I capannoni Rossini
di Mauro Giustozzi
Frenetica, nonostante il gran caldo di questi giorni, l’attività di tecnici, fornitori e di operai che sono al lavoro nell’ex sito industriale degli ex Capannoni Rossini che si va, seppur lentamente, completando. La struttura del fabbricato è terminata, gli addetti stanno montando le ultime vetrate e gli infissi nella parte esterna, da sistemare completamente resta il piazzale esterno agli immobili che spiccano comunque nella loro forma ritrovata dopo anni che questo luogo era rimasto nel degrado. Le strutture sono state rigenerate, gli edifici hanno ripreso la forma originaria rinnovata sia nella parte delle mura che di soffitti e tetti. Resta però il fatto di un’opera di recupero del manufatto che ha subito comunque rallentamenti nel corso del suo cammino iniziato sotto l’amministrazione Carancini e che si concluderà col sindaco Parcaroli.
Un iter del progetto che addirittura risale all’autunno del 2017 quando il Comune di Macerata firmò a Brescia la convenzione con la presidenza del Consiglio dei Ministri per beneficiare del finanziamento previsto dal Piano nazionale per la riqualificazione delle aree urbane degradate. Furono ammessi a finanziamento 45 progetti e Macerata si classificò al 10° posto. Da allora trascorsero altri tre anni prima di vedere avviato finalmente il cantiere degli ex Capannoni Rossini: era l’estate 2020 quando l’impresa Costruzioni Penzi di Maddaloni (Caserta) diede il via alle prime lavorazioni nell’ex sito industriale. E’ di questi giorni l’ultima determina comunale che, nell’ambito della liquidazione all’impresa delle proprie spettanze, indica come siano stati “ammessi a compensazione dell’aumento dei prezzi dei materiali da costruzione più significativi per le lavorazioni eseguite e contabilizzate nell’ambito del quarto Sal del cantiere dei lavori di riqualificazione degli ex capannoni Rossini un importo totale di 167.969,66 euro, Iva inclusa” approvando così il quarto Sal straordinario dello scorso 30 aprile.
Un cantiere che ha accusato qualche intoppo nel suo sviluppo, dovuto certamente alla particolarità dell’intervento ed in parte al reperimento dei materiali costruttivi che è stato più difficoltoso soprattutto durante lo scorso anno. Va anche ricordato come nella procedura di ristrutturazione di questa area, che si trova alle spalle della ferrovia, si siano verificati rallentamenti dovuti anche ad un paio di varianti in corso d’opera che hanno portato allo slittamento delle tempistiche che erano state ipotizzate per il termine del cantiere. Del resto si sono dovuti apportare opportuni accorgimenti tecnici connaturati al fatto che si è lavorato su edifici che avevano necessità di radicale ristrutturazione e riqualificazione, mantenendone la funzionalità e l’aspetto architettonico. Dallo stato avanzamento dei lavori, però, si può dire che stavolta finalmente si sia arrivati nella fase conclusiva ed entro i prossimi mesi il manufatto sarà completato e restituito al Comune.
«I lavori agli ex Capannoni Rossini sono prossimi alla conclusione –afferma l’assessore ai Lavori pubblici, Andrea Marchiori– sono state superate tutte le difficoltà legate alla reperibilità dei materiali per cui impianti e infissi sono ultimati e si sta lavorando a finiture, tinteggiature ed agli esterni. Probabilmente per fine estate potremo finalmente avere la riconsegna dell’opera». La ristrutturazione degli ex Capannoni Rossini rientra nel progetto Open Working Lab che ha ricevuto i finanziamenti ministeriali previsti dal piano nazionale per la riqualificazione delle aree urbane degradate per un totale di 2 milioni di euro. Il progetto si pone come obiettivo non solamente quello di effettuate un recupero architettonico di un non-luogo, ma anche e soprattutto di valorizzare l’ex contenitore industriale, dandogli una nuova dinamicità sociale e produttiva: questo con particolare riferimento ai settori dei servizi alla persona, nella duplice matrice sociale e culturale, e dell’innovazione d’impresa. All’interno saranno ricavati spazi e ambienti destinati a differenti finalità, ognuna delle quali potrà operare in autonomia, offrendo al tempo stesso una complessiva strategia di sinergia tra le parti. L’area potrà così diventare un’importante occasione di rivitalizzazione sociale e produttiva per l’intero quartiere che gravita intorno a viale Don Bosco. L’intenzione è quella di allestirci un hub educativo-sociale dedicato ai giovani.
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Scendendo dall’empireo lessicale, che ospiteranno questi capannoni? Concretamente, dico.
Ma quale sarà la destinazione di questo spazio? Tante belle parole, ma si trova in una zona senza parcheggi, in una strada a senso unico, ed in prossimità di una strettoia (il sottopassò delle ferrovia). Speriamo bene.
Direi di farci un bel circolo per gli scacchi ed altri giochi da tavolo chiaramente non essendovi parcheggi si arriverà a piedi consideriamo anche che li vicino c’è la fermata degli autobus (stazione ferroviaria).
Se si parlerà di cultura e turismo a Civitanova ci sono i maggiori esperti del settore con i loro straordinari eventi che quest’anno porteranno non meno di 3.000.000 di visitatori turisti esclusi e che avrà il suo clou con una serata a pagamento ( avete letto bene) del noto cantante Albano. Poteva essere una serata da passare in allegria, pagata dal comune che come dice l’opposizione manco si sa dove buttano i soldi visto che i bilanci non sono nemmeno opachi ma proprio mancanti. Se invece vogliamo parlare di sociale, tenetevi pure i vostri che devo dire se la battono con quelli in riviera.