di Mauro Giustozzi (foto/video Fabio Falcioni)
«Una polizia di cittadini perché tali siamo, che si connette ed è vicina alla società, capace di ascoltare le esigenze delle persone e di assicurare la sicurezza nel territorio. E’ il lavoro che abbiamo svolto in questi anni al servizio dei maceratesi». Vincenzo Trombadore dopo due anni e sei mesi dall’insediamento avvenuto il 1 dicembre 2020 al passo di addio da questore di Macerata ha voluto salutare l’intera collettività dove ha operato in questa parte della sua carriera professionale. Al suo posto arriverà Luigi Silipo, con un passato in prima linea nella lotta alla ‘ndrangheta.
Il questore Vincenzo Trombadore
«E’ stato entusiasmante per quanto riguarda l’arricchimento professionale e umano –afferma Trombadore – Ho trovato una collettività fantastica, persone molto operose. Una comunità fertile a richiedere esigenze di sicurezza, perché quando una persona lavora pretende di vivere bene in un luogo sicuro. Ho trovato Macerata che veniva da quel bruttissimo episodio avvenuto nel 2018, da lì tutta la società civile, le forze di polizia hanno fatto grandi cose per riprendersi quello che era stato tolto con quelle efferate azioni. Una città che è risalita nell’ambito delle classifiche nazionali sulla sicurezza, sono contento per aver contribuito in un gruppo che si è creato dal mio arrivo ad obiettivo comune di salvaguardia del territorio e della sicurezza. Il mio successore è un funzionario bravissimo, lo conosco bene, non ha bisogno dei mie consigli. I questori vengono avvicendati perché ognuno porta qualcosa di nuovo. La capacità è quella di non disperdere le positività che sono state conseguite prima. Cosa che ho fatto io arrivando a Macerata e credo che lo stesso farà il collega che mi sostituirà».
Il questore ha ricordato poi l’importanza del lavoro svolto in questi anni legato anche alla perfetta sinergia con le altre forze dell’ordine che hanno portato all’ottenimento di risultati importanti nel controllo del territorio, dall’entroterra alla costa. «Il segno distintivo del mio operato direi che è racchiuso nella tempestività nell’intervenire da parte delle nostre pattuglie nei casi di emergenza –ha ribadito Vincenzo Trombadore- che si sono registrati. Questo significa avere immediatezza di quello che accade e reperire quelle prove e testimonianze che consentono poi al magistrato di procedere nella sua attività investigativa. Ci sono stati episodi che hanno testimoniato questo come l’agguato accaduto in corso Cavour con l’aggressione di albanesi nei confronti di una persona: il tempestivo intervento della Volante consentì di avere immediatezza degli elementi di prova. Tra gli altri episodi che vorrei ricordare c’è stato la tragedia dell’uccisione di Alika a Civitanova ed il corteo delle settimane successive della comunità nigeriana che abbiamo dovuto gestire con estrema delicatezza ed equilibrio in tema di sicurezza della città e di chi ha partecipato poi alla manifestazione. Sull’ordine pubblico abbiamo agito nel Comitato ordine e sicurezza ed ai vari tavoli tecnici creati in prefettura».
Per quanto riguarda il quadro della criminalità nella provincia maceratese Vincenzo Trombadore sottolinea come la situazione sia stata sempre sotto controllo, anche se è necessario non abbassare la guardia. «Il rischio di infiltrazioni malavitose ci può essere sempre –sottolinea il questore- ed è necessario tenere alta l’attenzione. L’isola felice non esiste né qui né altrove, i tempi sono cambiati. Sui tanti cantieri che si aprono per la ricostruzione post sisma c’è un tavolo che si riunisce in prefettura, il gruppo antimafia Gia che si scambia informazioni e si reca poi a fare i controlli proprio per lavorare sulla prevenzione. Sull’Hotel House in particolare abbiamo continuato sempre un’attività di prevenzione nel contesto dello spaccio di stupefacenti. Anche l’Ufficio Immigrazione ha attenzionato determinate persone: non è solo un problema legato alla sicurezza ma anche una questione sociale che bisogna affrontare e che anch’essa significa sicurezza. Infine la violenza di genere è un tema delicato che colpisce non solo Macerata ma l’intero territorio nazionale».
Vincenzo Trombadore, a ottobre toccherà i 34 anni di servizio, è partito oggi verso la Sicilia dove torna per la terza volta dopo gli incarichi avuti a Palermo prima e Catania poi: destinazione Ragusa dove entra in servizio il 15 maggio e dove l’attende un incarico molto delicato visto che il territorio è noto soprattutto per le emergenze legate agli sbarchi dei migranti sull’isola. Una provincia che ospita l’hotspot di Pozzallo ed il centro di accoglienza dei migranti di Comiso a cui se ne potrebbe aggiungere un altro a breve. «Sono onorato di questo nuovo incarico, una bella sfida da affrontare – continua il questore- e sono contento che la scelta sia caduta sulla mia persona. Mi allontano da Roma dove sono i miei riferimenti e mi avvicino alla famiglia di origine (è nativo di Modica, ndr). E’ una sfida impegnativa e importante perché il tema dell’immigrazione è attenzione diretta da parte del governo. E dove è necessaria assicurare la sicurezza sia alle popolazioni residenti che a coloro che arrivano in Italia. Un discorso legato all’inclusione che riguarda sia i migranti che sbarcano ma anche la sicurezza di chi vive in quei territori».
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Il nuovo questore è Luigi Silipo, in prima linea nella lotta alla ‘ndrangheta
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