Striscioni, cori, fischi e commenti ironici ad alta voce «per un aborto libero e sicuro». Questa la protesta di qualche decina di studenti e studentesse di Macerata questo pomeriggio alla biblioteca statale dove era in programma l’evento “Maternità in-attesa. Preservare la salute della donna in gravidanza”, una due giorni in programma venerdì a Macerata e sabato a Loreto, organizzata in occasione della Giornata della salute della donna: tra gli organizzatori “Pro-Vita e Famiglia”, il Centro di aiuto alla vita di Loreto e la Federazione consultori familiari di ispirazione cristiana.
Lo striscione in biblioteca
Già nei giorni scorsi l’iniziativa prolife, patrocinata dalla Regione Marche, aveva scatenato diverse polemiche tra cui quelle della deputata Irene Manzi. Poi oggi l’iniziativa del Collettivo Depangher i cui componenti si sono presentati all’evento e hanno fatto sentire la loro voce, prima dell’inizio del convegno stesso.
«L’aula era già piena di studenti ed era stata trasformata in uno spazio femminista. Una contestazione partecipata, colorata e durata circa un’ora che ha costretto i relatori a ritardare l’incontro, tra fischi, cori, coriandoli e slogan che rivendicavano il diritto ad un aborto libero e sicuro».
L’università degli studi di Macerata non ha concesso né il patrocinio, né lo spazio per il convegno: «L’ateneo – si legge in una nota – in ossequio al suo ruolo di istituzione laica, pur nel rispetto delle posizioni di tutti, ha ritenuto che il convegno non rientrasse nelle proprie finalità formative, didattiche e scientifiche. Proprio per questo, non è stato mai contemplato il rilascio di crediti formativi e non si è ritenuto opportuno concedere la sede». I lavori infatti si sono svolti, non negli spazi dell’ateneo, ma in quelli della biblioteca statale, istituzione indipendente, con sede in un’ala distinta del palazzo in via Garibaldi». Comunque gli studenti hanno visto la scelta della sede come una “invasione di campo”: «L’associazione ultra cattolica ha comunque trovato un escamotage per intrufolarsi nei luoghi di formazione, ma la risposta di chi questi luoghi li vive quotidianamente è stata forte e determinata, dimostrando come queste associazioni non devono e non possono trovare alcuno spazio e legittimazione nella nostra città e nella nostra università. Dopo la contestazione il corpo studentesco si è riappropriato dell’università, rivendicando il diritto di autodeterminazione e autogestione, con un evento che proseguirà per il resto della giornata».
Dura anche la critica di Elisabetta Piccolotti dell’Alleanza Verdi Sinistra: «È davvero grave che tante autorevoli istituzioni, dalla Regione Marche ad ordini professionali, si siano prestate a patrocinare un convegno in cui una visione confessionale viene spacciata per formazione, per giunta con il riconoscimento di crediti professionali a chi lavora negli ospedali. Su quali basi scientifiche è basato il convegno? Verranno richiamate le linee guida internazionali dell’Oms sull’aborto che suggeriscono di tutelare la salute psicologica e fisica delle donne operando l’interruzione di gravidanza nel minor tempo possibile e con i metodi meno invasivi? Purtroppo siamo certe, visti i relatori, che non sia così è questo non è accettabile nemmeno dal punto di vista deontologico».
Le proteste davanti alla relatrice Clara Ferranti, docente Unimc
La parlamentare richiama quindi il tema della necessaria laicità dello Stato sul tema: « Il disegno è chiaramente quello di rendere sempre più difficoltoso l’accesso ad un servizio come l’interruzione di gravidanza che è tutelato da una legge, la 194, purtroppo sempre più osteggiata. Ci conforta la forza del movimento femminista in Italia che non lascerà passare – conclude Piccolotti – questa involuzione culturale oscurantista e pericolosa per tutte le donne. Comunque il nostro gruppo parlamentare presenterà su questa vicenda un’interrogazione parlamentare ai ministri della Salute e dell’Università».
(Redazione Cm)
(Foto e video Fabio Falcioni)
(Clicca qui per ascoltare la notizia)
«Evento anti abortista, è grave il patrocinio della Regione: Marche laboratorio dell’ultra-destra»
Le proteste davanti alla relatrice
L'abito non fa il monaco....sarà....
Per fortuna i ragazzi, siete il futuro per macerata
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
”Il caso della pietra scagliata in aria che fa Spinoza nella lettera a Schuller ne è l’esempio più esplicito: «Una pietra riceve una certa quantità di movimento da una causa esterna che la spinge, per la quale, cessato l’impulso della causa esterna, continua necessariamente ad esser mossa. Dunque, questo persistere della pietra nel movimento è coatto, non perché necessario, ma perché deve essere definito dall’impulso di una causa esterna. E ciò che si dice qui della pietra deve intendersi di qualunque cosa particolare, perché ciascuna cosa è necessariamente determinata a esistere e a operare da una qualche causa esterna. Poniamo ora che la pietra, mentre continua a muovere, pensi, e sappia di sforzarsi per quanto può di persistere nel movimento. Davvero questa pietra, in quanto è consapevole unicamente del suo sforzo, al quale non è affatto indifferente, crederà di essere liberissima e di non persistere nel movimento per nessun altro motivo se non perché lo vuole. Proprio questa è quell’umana libertà, che tutti si vantano di possedere e che solo in questo consiste, che gli uomini sono consapevoli del loro istinto e ignari delle cause da cui sono determinati».
Non a caso l’esempio è ripreso interamente da Schopenhauer il quale aggiunge che la pietra avrebbe ragione.
Schopenhauer ripropone di fatto la tesi spinoziana secondo la quale l’affermazione illusoria della libertà non è altro che l’ignoranza delle cause necessarie che determinano il volere. Se il libero arbitrio può essere un argomento valido per il volgo, esso non può minimamente essere accolto dai filosofi e in realtà nemmeno i teologi più accorti lo hanno ammesso.”
Questa la democrazia dei democratici….
Pavoni tornando dalle pietre alla realtà le posso dire con totale certezza che anche non sapendo il motivo per cui non mi piace il gusto della c.acca continuo ripetutamente a non mangiarla e per quanto volessimo chiamarlo istinto di sopravvivenza e non libera scelta devo convenire con tutti quelli che non mangiano c.acca che le nostre azioni non sono riprovevoli quanto invece chi cerca di farci mangiare la c.acca per forza.
Evento imbarazzante.La legge 194 va applicata e basta. Fine della storia.
Non entro nel tema qui ampiamente dibattuto e “rappresentato”. Mi limito ad osservare che da tempo ( troppo, a mio avviso da oltre un ventennio, “rappresentazioni” , benché giustificate e giuste nel rivendicare d un diritto, come in questo caso con modalità “simpatica” , annebbiano, offuscano, azzerano le altrettanto necessarie “rappresentazioni” su un tema più “solido”: lo stato sociale. In altre parole, mentre in Francia si scende in Piazza per rivendicare questioni “pesanti” ( pensioni, retribuzioni, etc) con l’appoggio dei Sindacati, da no vi è elettroencefalogramma piatto. Fornero docet.
Antidemocratici e prepotenti.
1) ognuno ha il diritto di manifestare il proprio pensiero è opinione in una società (democratica) a prescindere se questo possa piacere oppure no a qualcun altro .2) L aborto rimane a mio avviso un omicidio volontario,la soppressione di una vita innocente .. 3) bisogna creare dei progetti per la promozione della vita mettendo insieme associazioni che si prendano cura della salute della donna dal concepimento alla nascita e facendo capire Che un feto di pochi giorni oppure settimane è sempre una vita che batte e che aspetta di dare e ricevere amore ..
Non si dovrebbero fare figli se non si è in grado di dare una vita dignitosa al nascituro come spesso avviene nei paesi sottosviluppati , sopraffollati e in Italia.
Viva la democrazia!!!!
Mi chiedo se i genitori di questi ragazzi pro aborto siano pro aborto!
…”BANDIERA ROSSA LA TRIONFERA’, BANDIERA ROSSA LA TRIONFERA’, EVVIVA IL (non lo sanno più nemmeno loro cosa!!!) E LA LIBERTA’…propria e basta!!! Non c’è limite a certe azioni e questa la chiamano democrazia…probabilmente hanno deragliato e non se ne sono accorti, mentre il loro treno continua ad andare, ma fuori dai binari, si, della storia e dell’avvenire e non “il sol dell’avvenire”, ma più probabilmente il sole 24 ore e il sole offuscato delle loro ideologie!!! gv
Giusto Iddas, ma cerchiamo di essere più chiari… Astrazeneca era cac.ca, tanto è vero che alla chetichella è stato ritirato dalla circolazione, ma per le finalità formative, didattiche e scientifiche della nostra magnifica Università era un atto di responsabilità, di solidarietà, di civiltà e di fede nella Scienza… è strano che nessuno si sia sentito libero di pentirsi, di protestare o di lamentarsi…
Pavoni , contesto il filo logico del suo ultimo scritto. la questione Az e’ un problema statistico, se volessimo citare Hegel diremmo quantitativo, l’argomento di cui sopra sembra invece un problema assoluto. Az è fuorilegge perchè la legge stabilisce la misura tra legale ed illegale invece mi sa che non riesce ad abortire solo una percentuale di un feto o rendere legale o illegale solo una percentuale di un’aborto.
In piazza Mazzini ho visto appeso un manifesto. Riportava le classiche due mani a forma di cuore e diceva”Salute è aborto sicuro!”. Mi chiedo: “Sarà salute anche per il più indifeso e cioè il bimbo?”. Mah, chissà cosa ne penserebbero i bimbi non nati se potessero parlare. Purtroppo siamo in un paese in cui si vorrebbe un pensiero monodirezionale, ma così non sarà, mai! Ognuno ha diritto di dire quello che pensa. E in quanto alla 194 ricordo ancora che permette l’aborto, ma obbliga lo Stato (attraverso consultori, associazioni ecc.)a fare di tutto per mettere la donna in condizioni economiche e psicologiche che le permettano di portare a termine la gravidanza (di questi tempi poi penso sia la parte fondamentale della legge!). E sapete qual è la cosa bella? Tutti quelli che vogliono l’aborto hanno avuto mamme che invece hanno deciso di farli nascere! Mamme che hanno dato loro l’opportunità di crescere, amare, conoscere e di esprimere il proprio pensiero, condivisibile o no, ma hanno avuto questa chance. Io mi battero’ sempre perché anche chi la pensa diversamente da me, possa farlo!!! Non capisco come non si voglia dare anche ad altri la stessa chance di nascere e di dire la propria. Come si fa a pensare di avere in mano il potere della vita e della morte! Sarebbe come dire: “Io ho avuto ed ho diritto di vivere, altri ….beh, peggio per loro.” E se qualcuno grida”viva la vita”,va zittito, denunciato, aggredito! Neanche al sacerdote in Chiesa si vuole permettere che dica cos’è l’aborto e cioè una vita che viene soppressa, punto e basta! E poi ci riempiamo la bocca di parole come “democrazia”, “libertà”!Che mondo!!
Ecco dimostrata la libertà di parlare altro che ragazzi del futuro. Ragazzi espressione dell’arroganza e della faziosità
Molti antiabortisti tengono ben chiusi i loro armadi. Poi si può essere anche contro l’aborto facendo nascere bambini come per fare un esempio in quella cattolicissima Irlanda dove Sarebbero 796 i corpi di bambini malati e malnutriti seppelliti in una fossa comune tra il 1925 e il 1961. Seppelliti senza nome nel cortile attorno a una struttura di accoglienza per ragazze madri, gestita da suore cattoliche tra il 1925 e il 1961 a Tuam, nella contea di Galway in Irlanda. Le suore sono spesso state chiacchierate per i loro personalissimi scheletri trovati sottoterra nei vari conventi e che avrebbero sicuramente evitato di portare a compimento gravidanze peccaminose e non gradite. Se avessero potuto abortire credete che non lo avrebbero fatto? Comunque questo argomento ha mille sfaccettature di cui di una è sempre meglio tener conto ed è espressa dal classico consiglio o proverbio che dice: non rimescolate la m.e.rda che più lo fate e più puzza.
Per il sig. Micucci. A volte è bene fare come fa Manzoni, risciacquare i panni in Arno (Il detto si riallaccia ad una frase di Alessandro Manzoni, che in una lettera alla madre dice di essersi ritirato vicino a Firenze per rivedere il manoscritto dei Promessi sposi). E’ quindi da evitare la politica dello struzzo.
Non mi sono spiegato, Iddas, lo scandalo della posizione della nostra magnifica Università su Astrazeneca non è l’errore, che è umano e universale destino, ma la retorica, il trionfalismo di gregge, la superficialità nell’analisi del Bene, che secondo le più sublimi menti della Storia non può esistere in questo mondo…”Il giuramento di fedeltà al fascismo fu un atto di formale adesione al regime fascista, imposto per legge nel 1931 ai docenti delle università italiane.
Sotto pena di essere dispensati dal servizio quasi tutti i docenti prestarono giuramento. Si calcola che i professori i quali, a vario titolo, si sottrassero all’obbligo di giurare furono meno di venti su un totale di più di milleduecento.”
Cacchiarola Pavoni , l’intervista a Clara Ferranti oggi su cronache maceratesi sconfessa l’articolo di cui sopra e quindi penso che anche la sua guerra contro l’università di macerata meriti almeno una settimana di tregua.