Truffe: in un anno oltre 750 procedimenti
«Non solo Postepay, ora anche l’AI»
Una task force per difendere gli anziani

MACERATA - Incontro in prefettura con procura, forze dell'ordine, Diocesi e Comune. Il punto sulle azioni di contrasto e su quelle messe in campo finora a livello di prevenzione. Il prefetto Ferdani: «Organizzati incontri informativi che hanno toccato 43 comuni della provincia e oltre 3700 persone». Il procuratore Narbone: «Occorre attrezzarsi per fronteggiare un fenomeno in crescita»

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Il vademecum contro le truffe

di Mauro Giustozzi (foto di Fabio Falcioni)

Crescono i reati e le truffe online che riguardano non solo gli anziani ma anche i giovani. In campo una doppia azione che ha visto le forze dell’ordine agire a fianco delle istituzioni e della Diocesi di Macerata nell’informare la popolazione, soprattutto anziana, sui rischi e su come prevenire un fenomeno preoccupante e difficile da colpire negli autori che spesso sono all’estero. Il tema delle truffe on line e a danno della popolazione anziana del maceratese è stato oggetto di un incontro di approfondimento voluto dal prefetto Flavio Ferdani e che ha visto la partecipazione del sindaco di Macerata Sandro Parcaroli, del vescovo Nazzareno Marconi, del procuratore Giovanni Fabrizio Narbone, dei vertici delle forze dell’ordine con il questore Vincenzo Trombadore, il comandante provinciale dei carabinieri Nicola Candido, il comandante provinciale della Guardia di finanza Ferdinando Falco e il dirigente del Cosc Marche, la polizia postale, Giovanni Bonomo.

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Il tavolo organizzato in Prefettura

Tra i dati snocciolati quello che riguarda le denunce presentate in procura negli ultimi anni è decisamente elevato per le truffe, in particolare quelle effettuate nella rete internet. Nel solo 2022 sono stati 456 i procedimenti per truffa contro persone che sono state identificate aperti al tribunale di Macerata, con più di 600 indagati la maggior parte dei quali sono italiani. Sempre riferendosi allo scorso anno altri 298 procedimenti per reati di truffa hanno riguardato persone non identificate e se a questo si aggiunge poi una ampia parte di popolazione che magari nemmeno presenta esposti o denuncia ecco che si può comprendere bene la portata di questo fenomeno allarmante anche nel maceratese. Del resto anche nel 2021 i numeri erano stati molto elevati, con 475 procedimenti aperti nei confronti di persone individuate autori di truffe di vario genere e altre 372 denunce nei confronti di persone alla cui identità non si era potuti risalire. Per combattere questa situazione emergenziale ecco che il prefetto di Macerata Ferdani ha voluto mettere in campo un’azione sinergica tra istituzioni, forze dell’ordine e Diocesi di Macerata, Camerino e Fermo per coprire capillarmente tutta la provincia.

 

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Il procuratore Giovanni Fabrizio Narbone

«Due le iniziative per le quali siamo qui oggi -ha esordito il prefetto Ferdani-. La prima riguarda le truffe a danno degli anziani che sono odiose perché colpiscono persone vulnerabili che subiscono un danno economico ma anche un trauma, un timore ed una paura per questi eventi che accadono e che per un senso di vergogna talvolta non vengono neppure denunciati. Abbiamo messo in atto iniziative indirizzate verso formazione e prevenzione e questo è stato possibile grazie alla collaborazione delle forze dell’ordine ma pure delle diocesi del territorio che hanno consentito, al termine delle celebrazioni delle messe o mettendo a disposizioni spazi delle parrocchie o locali delle Acli incontri informativi che hanno toccato 43 comuni della provincia e oltre 3700 persone che hanno partecipato. Accanto a questo continua il lavoro della Guardia di finanza nelle scuole sul tema della prevenzione ed abbiamo realizzato poi una brochure vademecum su come proteggersi in particolare dalle truffe online».

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Il vescovo Nazzareno Marconi con il prefetto Flavio Ferdani

Il vescovo di Macerata, Nazzareno Marconi ha sottolineato come «ci siamo messi a disposizione per favorire questo rapporto tra popolazione, in particolare gli anziani le istituzioni e le forze dell’ordine. Alla fine delle messe c’è stata questa opportunità di confrontarsi con gli operatori che hanno spiegato i comportamenti da adottare in determinate situazioni legate alle truffe. Già attraverso la Caritas e le parrocchie abbiamo una rete che affianca le persone nelle difficoltà e che si attivano nei casi di truffe aiutandoli psicologicamente ad affrontare questa spiacevole situazione». Il sindaco di Macerata, Sandro Parcaroli ha ricordato come «in particolare nei paesi piccoli il rischio che si presentino truffatori a casa di anziani è elevato per cui è necessario un controllo serrato del territorio. Per le truffe informatiche, invece – ha aggiunto – vedo il rischio di un aumento in quei paesi dove stanno venendo meno gli sportelli bancari che obbligano i cittadini a spostarsi sull’online. Il vademecum che è stato presentato sarà utilissimo per evitare comportamenti che favoriscono i truffatori».

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Il comandante provinciale dei carabinieri Nicola Candido

Molto approfondito l’intervento del procuratore Narbone. «Siamo a fianco di queste iniziative come Procura  – ha detto – perché mai come in questo tipo di reati è importante che la risposta sia a 360°, punti moltissimo sulla prevenzione e sull’informazione in maniera tale da dare strumenti alle persone anziani e giovani, tali da creare una forte barriera alle truffe. Quando le denunce e querele arrivano da noi non è molto semplice fronteggiare un fenomeno di questo tipo. Perché in questo tipo di reati le misure cautelari sono difficilmente applicabili, avendo tali reati delle pene basse rispetto ad altri e che non consentono di intervenire in sede cautelare. Operano in tante parti d’Italia e all’estero, andrebbero fermati per non reiterare il reato ma questo è difficile in sede giudiziaria. Una volta configurato il reato che consente l’intervento, allora è possibile mettere questi soggetti nelle condizioni di non nuocere, ma ripeto è difficile il più delle volte riuscirci. Poi le truffe online sono di difficili investigazione in quanto molte piattaforme sono all’estero e complicate da raggiungere. Nella provincia di Macerata i reati di truffa rappresentano più del 10% di quello che noi iscriviamo ogni anno. Occorre quindi attrezzarsi per fronteggiare un fenomeno in crescita».

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Il questore Vincenzo Trombadore

Il questore Vincenzo Trombadore ha sottolineato «come la prevenzione in questi casi è fondamentale e l’aver raggiunto tante persone grazie anche alla collaborazione della Diocesi ha rappresentato l’occasione di informare e rendere edotti sui comportamenti e sulle regole da usare sia nell’approccio con persone estranee che quando si utilizza il mezzo tecnologico di internet» mentre il comandante provinciale dei carabinieri Nicola Candido ha ricordato «la difficoltà oggettiva di indagare quando si verificano queste truffe. Questo non riguarda solo gli anziani che si approcciano alla rete ma tutte le età, anche i giovani che sono vittime di raggiri. Questa brochure sarà molto utile nella prevenzione». Negli incontri di educazione alla legalità della Guardia di finanza il comandante Ferdinando Falco ha detto che «ci siamo rivolti alla platea dei giovani che incontriamo nelle scuole inserendo il tema delle truffe online che porteremo avanti anche nei prossimi mesi».

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Il dirigente della polizia postale Giovanni Bonomo

Sul genere di truffe che si verificano online si è soffermato Giovanni Bonomo della polizia postale delle Marche. «Quelle effettuate con la Postepay sono le truffe che vanno per la maggiore, quando al malcapitato vengono indicati dei codici dove versare il denaro per acquistare un bene che non arriverà mai –ha ricordato- oppure le cosiddette truffe sentimentali di chi si innamora di persone che sono all’estero e invia dei soldi. C’è la possibilità adesso di clonare i numeri dei telefoni, ed ecco che arriva la chiamata ad un familiare di chi si spaccia per il figlio che è in difficoltà ed ha bisogno di soldi. Poi c’è la truffa forex, cioè investimenti di elevati capitali da parte di persone che poi si trovano senza più nulla in mano. Infine prende sempre più piede come ultima frontiera l’intelligenza artificiale che viene applicata alle truffe. La reputazione digitale è quella cosa a cui tutti, giovani e anziani devono tenere, perché una volta inserito in rete un dato o un video quello resterà per sempre non sarà mai cancellato».

 

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