La sottoscrizione del protocollo questa mattina alla Mozzi Borgetti a Macerata
Lasciare la propria casa di fretta, spesso senza avere neanche il tempo di portare via gli oggetti personali, con il cuore in gola e la paura che si trasformi in una trappola mortale. E’ la situazione che vivono le donne vittime di violenza che, è ormai evidente, molto spesso si consuma in famiglia. Per sostenerle concretamente in quel difficilissimo momento in cui decidono di dire “basta” e per incoraggiarle a non tornare indietro, arriva la Valigia di Salvataggio.
Da sinistra Carla Scarponi dell’Ats 15, il questore Vincenzo Trombadore e la vice sindaca Francesca D’Alessandro
Si tratta di un sostegno concreto. Di una vera e propria valigia che, oltre ai beni di prima necessità, prevede, a seconda dei casi, servizi di accoglienza, sostegno psicologico e legale e quanto necessario, accompagnandole alla presa in carico. Ogni valigia, composta per taglie e in base alla stagione contiene biancheria intima, un paio di scarpe e di pantofole, maglie, pantaloni, vestiti, guanti e cappello, capospalla e prodotti per l’igiene personale.
E’ questa la più importante novità contenuta nel Protocollo d’intesa per il sostegno e la promozione di azioni condivise finalizzate alla prevenzione e al contrasto del fenomeno della violenza di genere firmato questa mattina in occasione della Giornata internazionale della donna, nell’Auditorium della Biblioteca Mozzi Borgetti a Macerata.
«La Valigia di salvataggio è quella mano tesa per arrivare ad allontanarsi più possibile dalla violenza», ha detto Katia Pacella, direttrice dell’associazione Salvamamme che ha sede a Roma ed è arrivata a Macerata attraverso un duplice canale rappresentato da Macerata Rugby e il questore Vincenzo Trombadore. «Ho conosciuto questa realtà attraverso le Fiamme Oro, la squadra di rugby della polizia di Stato e grazie a Macerata Rugby abbiamo trovato un canale di contatto. Il protocollo di oggi si collega concretamente alle tematiche più generali definite in un protocollo a cura della Prefettura e di altri enti a partire dal 2019.». Il questore ha ricordato anche il Procollo Zeus che si rivolge agli uomini maltrattanti in cui Macerata è stata capofila. «Ancora una volta il lavoro in rete, tra partner istituzionali e non, è fondamentale – ha detto – perché è proprio l’approccio integrato è quello che consente alle donne che vivono in situazioni di difficoltà di sentire che intorno le Istituzioni lavorano assieme ed in un’unica direzione: riuscire a fare quadrato contro la violenza, nell’esclusivo interesse delle vittime».
Patrizia Peroni, vice questore e dirigente della Divisione anticrimine
«Con la firma di questo protocollo intendiamo proseguire nel percorso intrapreso per essere al fianco delle donne vittime di violenza. attraverso un lavoro collegiale e trasversale che interessi tutto il nostro territorio – ha affermato il vice sindaco e assessore alle Politiche sociali e Pari opportunità Francesca D’Alessandro -. Ognuno per la propria competenza, si collabora alla costruzione di una rete solida, come recitano le finalità del protocollo, in grado di affrontare i fenomeni dello stalking, della violenza e del maltrattamento. Il sostegno alle donne nel loro percorso di uscita dalla violenza passa anche per la tempestività delle azioni da intraprendere. Per tale motivo bisogna agire con la massina celerità, fornendo risposte in grado di assistere e proteggere le donne in momenti particolarmente delicati della propria storia personale. Prevedere la presenza dell’associazione ‘Salvabebè/Salvamamme’ nel nostro territorio, è pertanto un’azione concreta condivisa con il Centro antiviolenza, per essere sempre di più parte attiva in questa battaglia da intraprendere per proteggere le donne maltrattate».
Ampia la platea dei sottoscrittori formata dalla Questura di Macerata con il questore Vincenzo Trombadore, il Comune di Macerata – Assessorato alle Politiche sociali e Pari opportunità con la vice sindaca e assessora Francesca D’Alessandro, l’Ambito territoriale sociale n. 15 con la dirigente Carla Scarponi, la Provincia di Macerata con il consigliere delegato alle Pari opportunità Laura Sestili e l’associazione “Salvabebè/Salvamamme” con la direttrice Katia Pacelli.
Massimiliano Bizzozzero
Presenti anche il vice questore della Polizia di Stato e dirigente della Divisione anticrimine della Questura di Macerata Patrizia Peroni, Sabrina De Padova, presidente del Consiglio delle donne di Macerata, Valentina Ugolinelli vice presidente della Commissione Pari opportunità della Regione Marche Erika Marinsalta che sarà la corrispondente per il territorio dell’associazione “Salvabèbè/Salvamamme”, ed Emanuele Panunti entrambi per Banca Macerata Rugby e Massimiliano Bizzozzero Fiamme Oro Rugby, testimonial dell’associazione. «Il rugby – ha detto Bizzozzzero – è un gioco di anticipo – ha detto – e noi cerchiamo di giocare d’anticipo anche contro la violenza con i progetti a scuola e in campo»
Il documento, che nasce grazie al progetto “Valigia di salvataggio” dell’associazione “I diritti civili nel 2020 – Salvabebè/Salvamamme”, ha come obiettivi quelli di rafforzare e ampliare la rete di soggetti impegnati nel contrasto della violenza di genere sostenendo la donna nel percorso di uscita dalla violenza, di instaurare un rapporto di sistematica collaborazione per informare la popolazione in merito all’esistenza del progetto e delle modalità per accedervi e in ultimo promuovere campagne di informazione e sensibilizzazione. Era già stato presentato a ottobre ad Overtime dal Consiglio delle donne e dalla sua presidente Sabrina De Padova.
L’Associazione Salvamamme fornirà, ai Centri Antiviolenza del territorio della provincia, un kit per le prime necessità, anche dei minori eventualmente presenti, in caso di allontanamento urgente dalle mura domestiche e successivo collocamento in struttura protetta. Ed è proprio nell’ottica di intervenire sempre prima, sempre più tempestivamente che si vuol dare un segnale di “salvataggio” che vada insieme e oltre l’intervento di polizia per violenza tra le mura domestiche.
(a.p.)
(foto Fabio Falcioni)
(Clicca qui sopra per ascoltare la notizia)
La sottoscrizione del protocollo
bene
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Chiacchiere: un buon addestramento di karate è ciò che ci vuole per difendersi, dato che non c’è un poliziotto in ogni casa per difendere dalla violenza.
Questo ‘Procollo Zeus’ è alquanto inquietante.