Da sinistra Brigitte Pellei, Giuseppe Giampaoli, Elena Sacchi, Silvia Sbriccoli, ed Emanuele Pierantoni
di Monia Orazi
A settembre c’è il rischio che per circa tre anni, tempo stimato per realizzare una nuova discarica, si porteranno i rifiuti fuori provincia per l’esaurimento della capacità della discarica di Cingoli. In diminuzione di circa l’1 per cento la raccolta differenziata in provincia nel 2022, rispetto all’anno precedente. È questo l’effetto pandemia, di cui hanno parlato i vertici del Cosmari, durante la conferenza di oggi che è servita ad illustrare i risultati della raccolta differenziata e ad annunciare le linee guida del consiglio di amministrazione per il futuro. Presenti tutti i componenti del Cda, Elena Sacchi, Silvia Sbriccoli, Emanuele Pierantoni, insieme al presidente facente funzione Giuseppe Giampaoli e al direttore generale Brigitte Pellei che dal 1 gennaio dal 1 febbraio è entrata in servizio effettivo. «Le percentuali della differenziata sono dati ballerini – ha detto Giampaoli – c’è stata una battuta d’arresto a causa della pandemia. Il consiglio di amministrazione è stato confermato in attesa dei ricorsi pendenti. Tante sfide ci attendono, tra cui la revisione dell’impiantistica. Il 6 marzo partirà la raccolta differenziata a Fiastra, mentre Civitanova sarà il primo comune in cui è previsto il ritiro a domicilio, tre volte a settimana dei pannolini, pannoloni e assorbenti con un sacchetto di colore rosso, inoltre saranno rimossi i cassonetti gialli dalle zone di abbandono».
L’impianto di selezione del Cosmari
NUOVI IMPIANTI PER LA DIFFERENZIATA – È stata poi la direttrice generale Brigitte Pellei che ha spiegato: «Stiamo investendo molto a livello di impianti. Sono in fase di ultimazione lavori dell’impianto antincendio per la selezione della raccolta differenziata multimateriale, che permetterà il recupero spinto di carta, plastiche, cartoni, metalli, ferrosi, completamente ricostruito dopo il grave incendio del 2015, che contiamo di inaugurare al più presto, per un importo di sei milioni e mezzo di euro. È in fase autorizzativa l’impianto di digestione anaerobica, che prevede la collaborazione con il privato. È stato completamente finanziato l’impianto per il recupero dei pannolini e pannoloni, unico nelle Marche, con i fondi del Pnnr per 10 milioni di euro. Si tratta di una strategia a medio termine, le cose non si possono fare in pochi mesi – ha aggiunto – l’obiettivo è il mantenimento dell’autonomia provinciale nella gestione dei rifiuti. Daremo molta attenzione alla comunicazione, per far conoscere i buoni percorsi della raccolta differenziata. Molti comuni stanno aderendo al servizio di igiene urbana. L’obiettivo è migliorare la percentuale della raccolta differenziata, gli ispettori ambientali sono un valore aggiunto per questo, sempre più comuni vogliono attivare il servizio. Sui green point stiamo effettuando un’analisi di mercato al fine di acquisire quelli più economici, è stato presentato un progetto per 14 milioni di euro con il Pnrr, rappresentano una tecnologia costosa, sarebbe interessante avere un finanziamento. Per altri impianti siamo in graduatoria ma non siamo stati ammessi a finanziamenti Pnrr».
TERMOVALORIZZATORE E REVISIONE PEAR – Sullo sfondo futuro dell’assetto di sviluppo di Cosmari c’è l’annunciata revisione del piano energetico ambientale regionale, ecco gli auspici del presidente facente funzione Giuseppe Giampaoli: «Auspico che il piano venga rivisto, ci sono diverse carenze in quello attuale. Riguardo all’installazione di un termovalorizzatore non abbiamo nessun tipo di problema, non parliamo di quello ormai superato ma parliamo di una nuova impiantistica all’avvio. Ģià le regioni a noi vicine come l’Umbria hanno approvato un piano su questo, l’Emilia Romagna, la Toscana. Si possono vedere le immagini del termovalorizzatore di Torino uno dei più all’avanguardia d’Europa. Se ci fosse la possibilità di installarlo lo valuteremo». Riguardo alla futura discarica ha aggiunto Giampaoli: «C’è una crisi delle discariche in provincia, da qui ai prossimi dieci anni ci sono scarsi volumi disponibili, Fermo ed Ancona ne hanno poca, c’è disponibilità a Pesaro ma i costi per allocare i rifiuti ed il trasporto sarebbero altissimi. Già con il Covid abbiamo capito che ci sono alcune tipologie di rifiuti che devono essere inceneriti, sono stati portati a Coriano. Mi auguro che il nuovo piano energetico ambientale regionale tolga, l’assurdità di avere 5 impianti in 5 province, con un concentramento dell’impiantistica più aderente alla realtà di un milione e 400mila abitanti di tutta la regione».
LA FUTURA DISCARICA – L’obiettivo è arrivare all’applicazione della tariffa puntuale in provincia, approfondendo la questione di Cingoli è emerso che restano poco meno di circa 30mila tonnellate, ha spiegato Giampaoli: «Ci siamo messi a disposizione del presidente Sandro Parcaroli, ci saranno incontri su questo abbiamo prodotto dati sui fabbisogni annuali, abbiamo assunto i dati sulle disponibilità di altri siti. Solo Pesaro ha una certa disponibilità, ma ci sarebbero dei costi eccessivi di smaltimento e di trasporto. Che saremo costretti a portare i rifiuti altrove è una certezza, stiamo preparando il bilancio preventivo 2023 senza avere cognizione di dove porteremo i rifiuti. Il 15 marzo prossimo ci sarà l’assemblea dell’Ata con tutti i sindaci. Vogliamo fare da soggetto facilitatore per trovare una soluzione di medio termine per la discarica. Considerate che per Cingoli c’è voluta la preparazione di Fosso Mabiglia tra il 2011 ed il 2014. Portare rifiuti a Pesaro comporterebbe soldi sprecati e impatti ambientali negativi». Il presidente ha poi aggiunto che l’Ata sta rivedendo gli 80 siti inizialmente individuati per la discarica, entro l’estate dovrebbe esserci una scrematura del primo gruppo di comuni e quindi sarebbe necessaria un’accelerazione di questo processo. Ha concluso Giampaoli: «Il cda in questo periodo sta svolgendo un lavoro molto intenso, non si è mai fermato. Siamo un gruppo coeso, d’altronde questa azienda ha 57 milioni di fatturato, 600 persone assunte. Auspichiamo che per l’impianto di smaltimento dei pannoloni finanziato dai fondi Pnrr ci sia una collaborazione con Ancona, che ci porta i suoi pannoloni e noi consegniamo quanto recuperato con lo spazzamento stradale. Esprimo rammarico perché l’esempio virtuoso del Cosmari ci ha penalizzato, nei punteggi attribuiti, non abbiamo ottenuto il finanziamento del digestore anaerobici, proprio perché siamo troppo virtuosi e il Pnrr come ottica assegna punteggi superiori a chi presenta situazioni di notevole criticità da poter migliorare».
I DATI DELLA DIFFERENZIATA – La raccolta differenziata nello scorso 2022 ha raggiunto, quale valore medio sui dodici mesi, quota 73,83%. In confronto dei due anni precedenti è scesa di quasi un punto percentuale (74,66% nel 2021 e 74,96% nel 2020) mentre è aumentata sempre di un punto percentuale in confronto al 2019 quando aveva fatto segnare un 72,51%.
Nel 2022 sono stati raccolti in totale 160.848.803 kg di rifiuti di cui 118.758.702 kg differenziati e 42.090.101 di indifferenziati. Nello specifico sono stati avviati al riciclo, dopo essere stati trattati negli impianti consortili del Cosmari, evitando che finissero in discarica ma trasformati in “materia prima seconda” 12.729.799 kg di carta, 7.605.630 kg di cartone, 847.010 kg indumenti usati, 729.580 kg di inerti, 7.642.703 kg di ingombranti, 7.032.350 kg di legnosi, 29.160 kg di medicinali, 1.226.896 kg di metalli, 12.150.380 kg di multimateriale, 170.465 kg di oli vegetali esausti, 40.950.800 kg di organico, 128.890 kg di plastica, 1.719.481 kg di RAEE, 11.683 kg di scarti informatici, 5.045.040 kg di spazzatura, 8.169.490 kg di verde, 12.344.610 kg di vetro.
Queste le percentuali raggiunte dai Comuni nel 2022: Appignano 81,12%, Camporonto di Fiastrone 80,18%, Montecassiano 79,66%, San Ginesio 79,53%, Belforte del Chienti 79,53%, Urbisaglia 79,31%, Pollenza 78,70%, Monte San Giusto 78,54%, Montelupone 78,41%, Serrapetrona 78,17%, Corridonia 77,62%, San Severino Marche 77,56%, Petriolo 77,32%, Apiro 77,02%, Recanati 76,96%, Loreto 76,59%, Treia 75,82%, Matelica 75,76%, Castelraimondo 75,62%, Caldarola 75,31%, Montefano 75,23%, Esanatoglia 75,04%, Loro Piceno 74,96%, Cingoli 74,68%, Monte San Martino 74,55%, Macerata 74,46%, Gualdo 74,42%, Pioraco 74,04%, Mogliano 73,73%, Ripe San Ginesio 73,33%, Sarnano 73,12%, Potenza Picena 72,98%, Morrovalle 72,85%, Montecosaro 72,39%, Tolentino 71,96%, Civitanova Marche 71,25%, Penna San Giovanni 71,21%, Gagliole 69,49%, Fiuminata 69,09%, Camerino 69,03%, Muccia 68,83%, Sant’Angelo in Pontano 68,79%, Porto Recanati 68,53%, Colmurano 67,05%, Valfornace 66,76%, Serravalle 65,51%, Montecavallo 64,36%, Sefro 61,53%, Visso 57,02%, Pievetorina 56,66%, Ussita 55,89%.
Queste le percentuali dei Comuni che non hanno avviato il servizio di raccolta domiciliare “Porta a Porta”: Cessapalombo 50,12%, Fiastra 46,40%, Castelsantangelo sul Nera 43,36%, Bolognola 32,51%, Poggio San Vicino 30,58%.
Due anni fa, in emergenza, è stata aumentata la capienza della discarica di fosso Mabiglia, con un notevole esborso economico al comune di Cingoli. I due anni sarebbero serviti per programmare l'attivazione della nuova discarica ma, ad oggi, solo chiacchiere e si parla, ancora, di altri tre anni per la realizzazione. Ma, insomma, cosa state a fare?
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Occorre che da esperto del settore spenda 2 parole sui green-point: sono un sistema di raccolta che in Italia non é presente da nessuna parte, ci sono buoni motivi per pensare che non consentano il passaggio alla tariffa puntuale, sistema che invece laddove applicato consentirebbe di abbattere il rifiuto residuo, visto che stiamo rimanendo senza impianti regionali. Non siamo in graduatoria per il finanziamento PNRR, bene, fermiamoci qui. Non andiamo oltre con questa decisione dei green-point che il Cosmari ha introddo soltanto a Castelraimondo e in una frazione di Monte San Giusto. Non replichiamo il caso di Fabriano che la prima volta che annunciò la tariffa puntuale é stato nel 2017 e ad oggi é ancora fermo al palo (almeno Fabriano aveva ricevuto dei finanziamenti! mentre da noi si vorrebbe andare avanti con risorse proprie). Procedere in questa direzione, senza una valutazione tecnico-economica adeguata a mio avviso significa potenzialmente sperperare ingenti risorse pubbliche, ipotecando i bilanci dei Comuni per corrispondere al Cosmari ammortamenti e canoni per costose manutenzioni per chissà quanti anni. Lo avete già appreso tutti, i green-point sono dotati di default di videosorveglianza, sono un sistema che si regge solo sul controllo dell’utenza. Ma le utenze nel tempo si accorgono che é impossibile gestire l’analisi di tutti quei filmati di tutte quelle postazioni e ogni cosa tornerà come prima, ovvero cumuli di rifiuto vicino ai green-point (succede già oggi a Castelraimondo). L’unica cosa che una società che si occupa del ciclo integrato dei rifiuti dovrebbe fare é andare a vedere le esperienze più rilevanti in Italia ed andare a replicarle. Abbattere il rifiuto residuo é fattibile ma bisogna mettersi a lavorare duramente, non fare sperimentazioni basate su dati parziali che ipotecano per anni la possibilità di una gestione dei rifiuti virtuosa. Purtroppo in questi anni la Tari ha subito un perenne aumento, questa situazione va gestita con molta attenzione (mi riferisco all’esaurimento della discarica di Cingoli). Scusate ma era necessario un mio intervento a riguardo.
Non c’è più quella politica spesso impopolare ma coraggiosa.
Quando il Comitato Provinciale della Democrazia Cristiana con in testa Pasquali decise di fare il Consorzio del COSMARI facendo chiudere le 57 discariche di ogni Comune. Purtroppo l’impianto nacque male e la Snam Progetti ci diede una bufala? Nonostante tutto compresi i sacrifici delle popolazioni di Sforzacosta – Pollenza e anche Collevario di Macerata si iniziò la politica dei rifiuti differenziati. Ora la D.C. non c’è più e neppure la classe politica coraggiosa nelle scelte impopolari, in Francia precisamente nella città gemellata con Macerata Issy-les- Moulineaux che si trova nella zona urbana Parigina nelle ultime elezioni comunali hanno dato al candidato sindaco il 70/% di consensi solo perchè ha realizzato un termovalorizzatore per i loro rifiuti. LA DIFFERENZA culturale che spesso ci fa discutere. Nella zona provinciale di Gagliole – Selvalagli qualche anno fa si pensò di costruire il TERMOVALORIZZATORE nel dismesso e grande cementificio poi la solita paura politica dei voti ci fa trovare dove siamo: Alla ricerca di una discarica per il Cosmari. con gravi disagi economici per le famiglie.
Ivano Tacconi Macerata