Angelo Sciapichetti
di Luca Patrassi
Hanno votato in 616 nella provincia maceratese per la scelta dei due candidati che il prossimo 26 febbraio parteciperanno alle primarie aperte per l’elezione del nuovo segretario nazionale del Partito Democratico. La maggioranza si è espressa per il governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini, una quota comunque alta (il 39%) ha indicato Elly Schlein. In provincia di Macerata, nei 33 circoli aperti per il voto nella prima fase riservato agli iscritti, i risultati sono in linea con l’ordine nazionale anche se le percentuali maceratesi si sono rivelate un pochino più basse per Bonaccini e più alte per Schlein. A “sorpresa” Schlein ha avuto la maggioranza dei voti a Civitanova (effetto Silenzi) e a Camerino.
Il commento è del segretario provinciale del Partito Democratico Angelo Sciapichetti, iniziando dal numeri dei partecipanti al voto. «Siamo soddisfatti di come sono andate le cose, il risultato è positivo anche in considerazione del fatto che in questa prima fase gli iscritti venivano invitati a partecipare ad una elezione scontata in partenza, appunto la scelta dei due che si affronteranno nelle prossime primarie aperte. I numeri sono significativi, i 33 circoli del territorio maceratese in una settimana hanno portato al voto 612 iscritti, risultato ancora più rilevante in un momento di difficoltà. Per la prima volta hanno partecipato al voto anche gli iscritti di Art.1». In provincia erano quasi tutti per Bonaccini, ma Schlein ha comunque ottenuto un ottimo riscontro. «Il risultato ricalca la percentuale nazionale, Schlein ha avuto un riscontro maggiore ma il distacco resta comunque enorme anche nel Maceratese. Certo Civitanova e Camerino sono state una sorpresa, a Macerata Bonaccini ha avuto il triplo delle preferenze della seconda arrivata mentre a Potenza Picena si sono divisi».
Ha notato anche lei che l’ex commissario alla Ricostruzione post sisma Paola De Micheli ha preso una manciata di preferenze in provincia, nessuna nell’area del cratere? «Era ampiamente previsto». Cosa si aspetta per il prossimo turno elettorale? «Qualunque risultato sopra i 1.500 votanti sarà positivo. Voglio aggiungere il ringraziamento ai dirigenti e ai volontari dei 33 circoli democrat della provincia maceratese che si sono impegnati per organizzare il voto, hanno tenuto aperte le sezioni, curato l’organizzazione. Siamo l’unico partito che chiama gli iscritti e gli elettori a scegliere i propri dirigenti locali e nazionali, l’augurio è che anche gli altri partiti seguano questo meccanismo di partecipazione e di democrazia, non vorremmo rimanere da soli a dare spazio alla partecipazione dal basso. Peraltro parliamo di primarie aperte per le quali ti devi presentare fisicamente al seggio, essere registrato, pagare due euro e voglio infine sottolineare ancora una volto il ringraziamento alle centinaia di persone che hanno garantito l’organizzazione di questo appuntamento».
Il commento di Fulvio Esposito, camerte, già rettore di Unicam: «Uscito malconcio dalle elezioni politiche del 25 settembre scorso e – nel caso delle Marche – dalle regionali del 2020, per il PD si è trattato di una prova importante. E il partito ne è uscito, ne sta uscendo, bene. Forse non ancora nei numeri (130.000 votanti a livello nazionale, 3.200 nelle Marche), ma certamente nell’aria che si è respirata nei circoli del partito. Aria nuova, portata da giovani come non se ne vedevano da tempo e da tante persone che, negli anni, si erano allontanate. Probabilmente, è da attribuire a queste componenti il successo, tanto importante quanto inatteso, ottenuto sul piano nazionale, ma anche nella nostra Regione, dalla candidatura di Elly Schlein, che ha conquistato, nelle Marche, il 35% dei voti e addirittura il 40% nella Provincia di Macerata. Oltre un iscritto al PD marchigiano su tre – e quasi uno su due a Macerata – ha dato un segnale deciso in direzione di un cambiamento radicale: per un partito che non sia più “tutto e il contrario di tutto”, che dica chiaramente da che parte sta, che lotti con determinazione contro le disuguaglianze sociali, economiche e territoriali; oggi dall’opposizione, domani dal governo, se saprà riportare a votare quei 16 milioni di persone che hanno rinunciato ad esercitare questo diritto fondamentale, perché non hanno trovato, sulla scheda, un simbolo che li rappresentasse davvero.È una svolta importante, che, per essere credibile, non può che essere rappresentata da un volto nuovo, che non possa essere associato da nessun elettore e da nessuna elettrice alle stagioni passate, alle stagioni di un partito ondivago e incerto su temi fondamentali quali il lavoro, la sanità, la scuola, l’ambiente. Elly Schlein su questo ha le idee chiare: l’ambiente, il lavoro, la salute, l’educazione sono beni comuni non negoziabili, da garantire a tutte le persone e a tutti i territori. Vale la pena darle fiducia».
I circoli Pd marchigiani hanno votato: Bonaccini 56.99%, Schlein 34.31. Ballottaggio il 26 febbraio
Insomma, se ogni partecipante riesce a portarsi uno della propria famiglia ... sarà un successo! Povero PD: che finaccia!
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A vedere i votanti per comune, sono numeri ridicoli, contento il segretario provinciale, detto tutto.
Visti i numeri, mi sa che, nel PD, si è un po’ esagerato con la bonifica dai renziani mutanti, per riconquistare la perduta “purezza” delle mitiche origini. In ogni caso, per festeggiare questa copiosissima partecipazione dal basso è avanzato un po’ di spumante dei compagni che brindavano la sera del 4 dicembre 2016. Un po’ sgasato, ma forse proprio per questo un vero spumante di sinistra.