Monica Rendina
di Laura Boccanera
«Mi hanno espulsa perché non mi sono dimessa dal cda del Paolo Ricci». La prima a parlare dopo l’espulsione da Forza Italia è Monica Rendina, consigliera del Paolo Ricci, eletta con un “colpo di mano” di Daniele Rossi che l’ha proposta anche se non era il nome scelto dal partito. Per capire cosa c’è all’origine delle epurazioni forziste di due dei tre iscritti “eretici” perché contrari alla linea del partito (leggi l’articolo), bisogna proprio ripartire dalle nomine del cda e Monica Rendina oggi torna a quei passaggi di qualche mese fa. La sua espulsione infatti nasce proprio in seno all’elezione del cda dell’azienda di servizi alla persona quando Daniele Rossi (anche lui espulso) propone il nome di Rendina anche se la dirigenza non appoggia la sua candidatura.
La personal trainer di fatto viene eletta e sottrae così un nominativo gradito al partito. Lo spiega oggi proprio Rendina: «Mi hanno espulsa perché non mi sono dimessa dal cda – dice – io sono stata eletta a mia insaputa a suo tempo. Avevo avvisato i dirigenti della volontà di Rossi di propormi e avevo consegnato a lui il curriculum. Il partito disse però di portarli in sede e per me era finita lì, poi ho saputo che ero stata eletta. Mi dissero che non ero espressione del partito ma a settembre non mi hanno chiesto le dimissioni, ho chiesto che dovevo fare e loro hanno preso tempo ma non sono stata invitata più alle riunioni e qualche giorno fa il coordinatore cittadino Paolo Giannoni mi ha detto: “o presenti le dimissioni o prosegui come indipendente”. E così ho fatto, l’espulsione è una punizione per non essermi dimessa».
Non commenta invece al momento Andrea Doria. La sua espulsione invece non è legata alle nomine nei cda, ma risale a prima delle elezioni quando ormai più di un anno fa Doria chiedeva un rinnovamento all’interno del partito, un congresso, salvo poi decidere di appoggiare alle elezioni comunali Silvia Squadroni anziché Fabrizio Ciarapica che di Fi è vicecommissario regionale.
Forza Italia caccia gli “eretici”: espulsi Doria, Rossi e Rendina
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Se ti hanno espulsa dal partito del sindaco e dei suoi briganti (participio presente del verbo brigare-affaccendarsi in qualcosa) ritieniti onorata. Però è da un po’, anzi da parecchio che in quel partito si riuniscono soggetti, chiamiamoli discutibili, così tanto per non offendere il buon gusto. Certo il miglior sta all’Atac dove mi confidava un conoscente ai suoi tempi assessore sempre per la solita brodaglia, sì quella che ancora si rigira al comune, che costui amava vantarsi con la frase: Attenti che io taglio teste!. La sua è stata tagliata a furor di popolo tanto che adesso per continuare ad armeggiare per pagarsi le sue “necessità” con la complicità della Fata Menegazzi, occupa un posto che gli spetta solo per le comprovate disonestà esistenti, da quella intellettuale, alla politica, alla morale che in lui assume un significato che se lo scrivo mi cancellano e tutte le altre. Va da se che non è solo e che la Fata Menegazzi si trovi benissimo con lui è cosa del tutto naturale. D.i.o li fa poi li accoppia ma prima o poi qualcuno li scoppia e faranno molto rumore.