Via Zorli
Consolidamento del muro di contenimento stradale a monte dei palazzi da demolire e ricostruire, a causa del sisma, tra via Maffeo Pantaleoni e via Zorli, La Giunta comunale ha approvato ieri, in linea tecnica, il progetto. «L’intervento di consolidamento – scrive il Comune – fondamentale per l’emanazione di una apposita ordinanza speciale da parte del Commissario Straordinario alla Ricostruzione, si rende necessario sia per garantire una adeguata stabilità dell’attuale sede stradale che come intervento atto a facilitare il superamento delle barriere architettoniche presenti a livello degli accessi sulla via pubblica».
L’area in questione, compresa tra via Zorli e via Pantaleoni, è composta da quattro grandi condomini per un totale di circa 150 alloggi (risalenti ai primi anni ’50) che sono stati tutti danneggiati dal sisma. Il progetto prevede la demolizione e la ricostruzione degli edifici che si trovano su un terreno a forte pendenza e quasi in aderenza alla strada pubblica, per cui l’Amministrazione, a tutela della sicurezza generale e viaria in particolare, ha richiesto al Commissario Straordinario alla Ricostruzione un’ordinanza speciale per poter finanziare l’opera pubblica a sostegno della ricostruzione privata.
L’assessore Silvano Iommi
«Un intervento pubblico-privato estremamente complesso, decisivo e di riqualificazione generale che ha richiesto oltre due anni di lavoro per riuscire a redigere i progetti superando le difficoltà tecniche, allineando e coordinando, al contempo, tempi e interessi molto diversi tra loro – ha detto l’assessore all’Urbanistica Silvano Iommi -. Tuttavia, grazie anche allo straordinario impegno dell’Ufficio tecnico comunale, si è riusciti a raggiungere l’auspicato accordo tra tutti i vari soggetti coinvolti arrivando a definire un progetto di messa in sicurezza e di rinnovamento dei sottoservizi sia della strada che dell’intera zona da ricostruire, il cui importo complessivo è di circa 8,2 milioni di cui 2,9 di parte pubblica e 5,3 di parte privata. L’importo complessivo dell’intera ricostruzione privata dei quattro lotti residenziali resta quindi stimato in circa 40 milioni a cui si aggiungeranno ora i 2,9 della parte pubblica».
La stabilizzazione della scarpata avverrà tramite la realizzazione di paratie tirantate poste in parte al di sotto del marciapiede e in parte sul ciglio della scarpata, mentre contemporaneamente si procederà con la demolizione degli edifici dal civico 89 al 111; l’intervento, ad avvio dei lavori, comporterà per alcuni mesi il restringimento della sede stradale di via Pantaleoni con conseguente attivazione del senso unico alternato regolato semaforicamente. Il termine ultimo per il completamento dei lavori di ricostruzione post sisma resta stabilito al 31 dicembre 2025.
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Ottimo rendere più stabile la strada! Spero però che questa Amministrazione, a differenza delle precedenti, non penalizzi ulteriormente l’Istituto comprensivo Fermi, sito proprio in quel tratto di strada. Durante gli orari di ingresso ed uscita dei ragazzi, il traffico è più intenso e la situazione (con un senso unico) diverrebbe insostenibile. È necessario prevenire le difficoltà con strategie mirate. Visto che negli anni passati sono SEMPRE stati favoriti gli altri Comprensivi (concesse corse ed itinerari speciali e tanto altro) sarebbe ora di non dico favorire (nessuno deve essere favorito), ma almeno non penalizzare questo stupendo istituto che sorge in un quartiere popolare e si è negli anni distinto x concorsi nazionali vinti con attività di ampliamento della offerta formativa, x qualità di insegnamento e sensibilità nei confronti dei fragili; infatti tutti i docenti sono capaci di insegnare a classi “scelte”- ma gli insegnanti migliori sono quelli che sanno tirar fuori meraviglie da chi è in difficoltà mentre, nel contempo, riescono a valorizzare le capacità dei migliori. È questo che ha fatto e fa l’Istituto Fermi, contro tutto e tutti!
Non ho capito che c’entra il panegirico elogiativo della Scuola “Fermi” con l’argomento dell’articolo. E contemporaneamente penso che finalmente fanno fuori quegli orrendi palazzi: la gente che ci vive ha pienamente diritto di risiedere in abitazioni meritevoli di questo nome. Soprattutto considerando che ora sono pure danneggiate dal sisma. Proprio per le immensissime qualità del corpo docente della Fermi, ritengo che saranno loro stessi i primi a sopportare volentieri i disagi purché quest’opera pubblica-privata venga realizzata nel migliore dei modi.