Il consigliere Giordano Ripa, passato dalla Lega a Fratelli d’Italia
Il consigliere delegato alla Sanità Giordano Ripa, di recente passato dalla Lega a Fratelli d’Italia, rende noto di aver inviato all’assessore regionale alla Sanità, il leghista Filippo Saltamartini, due relazioni per sostenere la richiesta della riapertura in ospedale a Macerata di Malattie Infettive (chiuso nel 2014) e il potenziamento dell’area semintensiva di Pneumologia. Ripa illustra anche i riflessi sanitari di una simile iniziativa anche se non spiega le modalità operative stante che si narra che la Regione abbia qualche problemino con il bilancio della sanità e con il reclutamento dei medici, sempre ammesso che voglia assumerli. In ogni caso Ripa chiede alla Regione – detto per inciso, il nuovo esponente cittadino di Fdi avrà sicuramente trovato un sostegno nell’azione nel prossimo capogruppo comunale della Lega Andrea Blarasin, addetto in Regione alla segreteria dell’assessore Saltamartini – di prendere in considerazione le due richieste «in questa fase di passaggio della sanità della Regione Marche che sta per essere riorganizzata attraverso la prossima stesura del nuovo Piano sanitario regionale e la contestuale costituzione delle Aziende sanitarie territoriali».
«Dovendo riassumere – scrive Ripa – i contenuti delle due relazioni, la riapertura di un reparto di Malattie Infettive nel contesto di un ospedale multidisciplinare di primo livello come quello di Macerata offrirebbe un importante valore aggiunto sia di tipo strutturale (ricovero di pazienti con patologie contagiose) che di tipo funzionale ( ricovero di pazienti non contagiosi ma con patologie di stretta competenza specialistica e di pertinenza infettivologica). Tutta la storia della medicina ed in particolare la recente pandemia da Covid 19 insegna, come l’immediato isolamento e trattamento di pazienti con patologie contagiose (sia che si presentino al Pronto Soccorso o che vengano identificati nei vari reparti di degenza) in struttura idonea con organico medico infermieristico autonomo e dedicato rappresenti una priorità assoluta in termini epidemiologici e prognostici. Dal punto di vista funzionale la presenza di un reparto di malattie infettive va ad integrare l’attività di tutte le altre Unità Operative compreso il Pronto Soccorso attraverso il trasferimento, dopo sospetto e o conferma diagnostica, di tutte quelle patologie infettivologiche di riconosciuta competenza specialistica, con ottimizzazione e finalizzazione di tutte le attività di consulenza e collaborazione attualmente offerte e svolte dai medici infettivologici operanti a livello ambulatoriale. Per quanto riguarda l’altra tematica si tiene a precisare che l’Area critica dipartimentale semintensiva è presente all’interno della Unità di Pneumologia dal 2005 ed è una realtà unica nella provincia di Macerata. E’ dedicata prevalentemente ai pazienti che necessitano di monitoraggio multiparametrico continuo ed essenziale per il trattamento e la gestione dell’insufficienza respiratoria acuta, acuta su cronica oppure affetti da malattie neuromuscolari. Molti pazienti con insufficienza respiratoria provenienti dal pronto Soccorso o da altri reparti di degenza ordinaria che necessitano di ventilazione non invasiva vengono trattati in modo precoce in Area critica, acconsentendo, tra l’altro di migliorare la disponibilità del numero di posti letto della rianimazione per i pazienti con insufficienza respiratoria acuta più grave che necessitano di ventilazione invasiva meccanica oppure con altre gravissime patologie. Ciò sarebbe impossibile senza questo reparto in quanto tali pazienti in altre realtà vengono ricoverati in Rianimazione. L’Area critica mantiene un rapporto molto stretto con il reparto di Rianimazione in quanto il flusso di pazienti è bidirezionale. Qualora un paziente in Area Critica vada incontro ad un peggioramento clinico viene trasferito in Rianimazione. Quando un paziente ricoverato in Rianimazione è “svezzato” dalla ventilazione invasiva ma necessita ancora di cicli di ventilazione non invasiva e di un monitoraggio continuo dei parametri vitali, l’Area critica diventa la soluzione più idonea, prima del trasferimento in un reparto di degenza ordinaria. Ogni anno vengono trasferiti dal reparto di Rianimazione in Area critica molti pazienti, che non potrebbero andare in altri reparti. In mancanza di questa struttura rimarrebbero a carico della Rianimazione allungando i tempi di ricovero e la spesa di un posto letto di Terapia Intensiva». La conclusione dell’intervento di Ripa: «In conclusione, ripetute evidenze supportate dai dati scientifici dimostrano che la presenza di una Unità di terapia semintensiva respiratoria risulta essere senza alcun dubbio vantaggiosa in termini di riduzione della mortalità, dell’accesso in terapia intensiva generale e della durata del ricovero. La presenza di un’Area Medica con queste caratteristiche non solo deve essere mantenuta ma deve essere assolutamente potenziata soprattutto per quanto riguarda il personale sanitario. Quanto esposto e richiesto rappresenterebbe un forte segnale di rafforzamento dei Servizi sanitari ospedalieri con conseguente miglioramento della fase assistenziale, per la popolazione di Macerata e per tutto il territorio provinciale». Resta da attendere per conoscere la risposta di Saltamartini, magari già lunedì prossimo che è un giorno ricorrente nelle indicazioni dell’assessore.
(L. Pat.)
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Finalmente un esponente politico Maceratese che chiede che a Macerata venga dato e non sempre tolto. Un applauso.
Concordo pienamente con Ripa.Non si deve trattare solamente di una posizione di una parte politica. In Germania le semi-
ntensive sono più diffuse in molti reparti. Anche in Pediatria. Le Malattie Infettive di Macerata quando furono ridimensionate fu un errore di cui tutti ci accorgemmo e il COVID poi lo evidenziò ancora maggiormente.
La “contrattura dell’entusiasmo” è guarita.