di Gianluca Ginella
Aveva lanciato la figlia di tre anni dal balcone e la piccola era caduta nel vuoto per dieci metri: sotto accusa la madre che è imputata davanti al gup Domenico Potetti del tribunale di Macerata. Oggi la difesa ha chiesto di fare il processo con rito abbreviato a condizione che venga svolta una perizia psichiatrica sulla donna. Il giudice ha accolto la richiesta e rinviato al 12 aprile il processo. L’accusa, sostenuta dal pm Rita Barbieri, contestata all’imputata, una 40enne indiana, il tentato omicidio. I fatti sono avvenuti a Macerata il primo maggio scorso.
L’avvocato Valentina Romagnoli
Quel giorno, intorno alle 15,45, la donna indiana, che abitava in una palazzina all’angolo tra via Ugo Foscolo e via Dante Alighieri, si era chiusa in una camera con la piccola di tre anni e poi aveva lanciato la figlia dalla finestra. Secondo gli investigatori della Squadra mobile di Macerata la donna, che ora è accusa di tentato omicidio, credeva che il marito sarebbe partito per l’India con la figlia, ma questo era un timore del tutto infondato. La piccola era precipitata sul marciapiede di via Dante Alighieri. Soccorsa dal 118, la bambina era stata trasportata all’ospedale di Torrette. Un miracolo in pratica la salvezza della piccola che in questi mesi si è ripresa, le fratture che aveva riportato nella caduta sono guarite e la piccola sta frequentando l’asilo. La madre invece si trova in carcere a Pesaro.
Ad assisterla l’avvocato Valentina Romagnoli. «La bambina è affidata al padre. La mia assistita è distrutta da tutto quello che è successo e profondamente addolorata. Quando ha ripreso contezza della realtà le è crollato il mondo addosso». Il giudice ha nominato lo psichiatra Gian Luigi Innocenti per svolgere la perizia. Dovrà accertare se la donna fosse capace di intendere e di volere al momento del fatto.
Il capo della Squadra mobile, Matteo Luconi, sul posto per le indagini
La bimba lanciata nel vuoto dalla madre, ora la donna è in stato di fermo e piantonata in ospedale
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