Uniti intorno alla panchina rossa
contro la violenza sulle donne:
«Iniziamo a sensibilizzare dalle scuole»

TOLENTINO -Presentato l'evento “Basta violenza! Inizia ad amare” è promossa dal Comune e dagli istituti scolastici. L’assessore Elena Lucaroni: «Deve essere una sensibilizzazione ad un problema da risolversi alla radice»

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L’iniziativa contro la violenza di genere

di Francesca Marsili

Saranno gli studenti i protagonisti dell’evento “Basta violenza! Inizia ad amare” promosso dal comune di Tolentino e dagli istituti scolastici della città per celebrare la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne del 25 novembre. Una mattinata di riflessione contro la violenza di genere che si svolgerà attorno alla panchina rossa del parco Isola d’Istria di Tolentino, dalle 10,30 alle 12,15.

Nel corso dell’evento, dove tutti saranno vestiti di rosso, si alterneranno delle performance danzanti e di lettura di testi di alcuni studenti del liceo Coreutico dell’istituto Filelfo, oltre alla consegna di alcune spille realizzate dalle ragazze dell’Ipsia Renzo Frau.

Gli studenti e le studentesse di seconda media degli istituti Lucatelli e Don Bosco inoltre produrranno delle frasi, le due più significative, una per ogni istituto, saranno impresse sulla panchina rossa del parco assieme al numero antiviolenza 1522.

L’evento prevede anche la presenza di figure più istituzionali, con delle testimonianze del maggiore Giulia Maggi, comandante della Compagnia dei carabinieri di Tolentino e del maresciallo maggiore Lorenzo Ceglie, referente provinciale per la violenza di genere. L’iniziativa, promossa dall’assessorato all’Istruzione, è stata presentata questa mattina in una conferenza stampa moderata dalla giornalista Barbara Olmai, alla presenza del sindaco di Tolentino Mauro Sclavi, l’assessore alle politiche sociali Elena Lucaroni, del maggiore Giulia Maggi del maresciallo maggiore Lorenzo Ceglie, Isa De Bellis, presidente associazione Auser oltre alla dirigente scolastica dell’istituto Lucatelli e Renzo Frau Mara Amico, del Don Bosco Pierina Spurio e dell’istituto superiore Francesco Filelfo, Donato Romano.

«L’obiettivo di questa iniziativa è quello che alla fine non ci sia più bisogno di queste giornate – ha esordito l’assessore Elena Lucaroni – deve essere una sensibilizzazione ad un problema che deve essere risolto dalla radice; ecco perché le scuole, perché secondo me si deve agire dove c’è terreno fertile, e i ragazzi lo sono. Abbiamo cercato di impostare la giornata in senso positivo, attorno al valore e al rispetto della donna. Volevamo rendere viva la panchina posizionata lo scorso 8 marzo dall’Auser. La concertazione di idee con tutti gli attori è stata importante e ha fatto nascere questa bella iniziativa».

La giornalista Barbara Olmai ha sottolineato l’importanza di partire dalle giovani generazioni «perché la violenza di genere è un fenomeno che parte dalle radici ed è importante che siano i giovani a capirne il significato. Il femminicidio è un fenomeno che non accenna a diminuire ed è fondamentale che se ne parli. Venerdì avremo modo di raccontare anche le iniziative dell’Ambito territoriale di Macerata e della Regione che ha istituito il Cuav, che si occupa anche della presa in carico degli uomini maltrattanti perché un fenomeno che coinvolge tutti».

Isa Bellis, presidente dell’associazione Auser: «Nella nostra associazione, attiva nel supporto alle persone fragili, abbiamo donne, mamme e donne che hanno ancora un ruolo attivo nella società. Ci impegniamo insieme a dire mai più violenza sulle donne». Mara Amico, dirigente dell’istituto comprensivo Lucatelli e dell’istituto superiore Renzo Frau: «Abbiamo aderito con convinzione e scelto di partecipare con i ragazzi di seconda media perché in grado di capire il fenomeno della violenza sulle donne. Contro ogni mia aspettativa ho visto un grande interesse per questo tema è purtroppo attuale». Le ha fatto eco la dirigente dell’astuto comprensivo Don Bosco Pierina Spurio: «Abbiamo partecipato con la consapevolezza che il tema è molto importante. Sorprendente è stata la scelta dei titoli delle canzoni che canteranno, non mi rendevo conto di quanto vasto sia il repertorio dei testi che ascoltano quotidianamente e che trattano questa tematica. Purtroppo la violenza non è un problema così lontano da loro, ci rendiamo conto che purtroppo episodi di violenza avvengano anche in alcune famiglie; è bene che lo sappiano affrontare».

Donato Romano, dirigente scolastico del Filelfo ha ribadito che «Il nostro istituto ha già dimostrato in passato che è in prima linea non solo per contrastare, ma anche per creare le condizioni per far sviluppare consapevolezza nelle nuove generazioni. Non possiamo solo assolvere al compito di insegnare, ma anche alla formazione del cittadino in un perimetro di responsabilità». Il maresciallo Ceglie, referente provinciale per la violenza di genere ha tenuto a precisare che «Il Corpo generale dell’Arma ci tiene affinché le nostre figure siano sempre più preparate». Ceglie ha inoltre spiegato l’importanza del progetto Airone che si occupa della tutela dei figli di vittime della violenza di genere. «Per ora è partito nel centro Italia, quindi anche per la regione Marche – ha spiegato – da una tutela ai bambini rimasti orfani e prevede che lo Stato permetta loro di condurre una vita normale, come i loro coetanei».

Ha concluso la presentazione il sindaco di Tolentino Mauro Sclavi. «Questo problema ha una radice culturale, non ci dimentichiamo che l’Italia ha detto addio al delitto di onore non troppi anni fa. Bisogna andare verso la prevenzione e soprattutto rompere il muro della paura che porta a chiudersi in se stessi per timore dell’opinione altrui. Sia io che l’assessore Lucaroni siamo dei sanitari e abbiamo visto sulle carni i segni della violenza, con la forza della scuola e delle forze dell’ordine le nuove generazioni avranno in loro stessi la cultura del rispetto e della non violenza».

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