«Zero programmazione culturale,
mai vista Civitanova senza eventi»

ATTACCO - Giulio Silenzi parla di vuoto di proposte e di «una gestione clientelare ed elettorale dell'assessorato della cultura da parte del sindaco. Dalla stagione teatrale alla danza fino agli eventi invernali. Siamo l’unico comune delle Marche, forse in Italia, a non aver ancora ufficializzato nulla»

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Giulio Silenzi

 

«Non è mai successo che al 5 novembre ancora non si sapesse nulla della stagione teatrale, della stagione di danza e degli eventi invernali». A dirlo è l’ex capogruppo del Pd ed ex assessore Giulio Silenzi  che interviene sulla politica culturale di Civitanova.

«E la cosa sconcertante è che l’assessore al turismo partecipa alle fiere e non riesce a promuovere nessun evento perché nulla è stato predisposto. Questo penalizza non solo gli albergatori, che hanno pacchetti di soggiorno ai quali non possono abbinare nessun evento, ma in generale tutti coloro che vorrebbero godere di occasioni culturali».

All’origine di questo vuoto contribuisce anche l’assenza del cda dell’Azienda Teatri di Civitanova scaduto e non rinominato: «C’è una distrazione generale su questo vuoto di proposte, con il silenzio della politica, della maggioranza ed è la costatazione della mancanza di un vero assessorato alla cultura che viene gestito in maniera clientelare elettorale dal sindaco nonostante disponga di un capitolo di spesa con quasi 3 milioni di euro. Un vuoto così non si era mai registrato.

Il Cda dell’Azienda dei Teatri non è stato rinnovato – continua Silenzi – per le infrazioni del sindaco che sono state evidenziate e sanzionate dall’autorità dell’Anticorruzione in relazione alle vicende della nomina del presidente Cosmari, ma oggi potrebbe immediatamente nominarlo perché quelle sanzioni sono state rimosse. In assenza del consiglio d’amministrazione la giunta avrebbe potuto sostituirsi e deliberare le stagioni di prosa e di danza – prosegue Silenzi – se ci guardiamo attorno vediamo un’attività culturale importante nei maggiori comuni della provincia e della regione. E pensare che a Civitanova hanno cancellato, per faziosità, festival che si erano affermati come Futura festival che aveva assunto spessore nazionale, o Rive festival o il Cecchetti in Jazz, sostituiti con il nulla. Non hanno un’idea e propongono eventi occasionali, a volte con un vero sperpero di denaro. Civitanova che era la città dei festival non merita la desertificazione culturale, ma con Ciarapica anche questo è stato possibile».



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