di Monia Orazi
È battaglia sui Sibillini tra alcuni pastori di Visso e l’amministrazione comunale di Visso per la gestione dell’ente riguardo ai terreni di alta quota, adibiti a pascoli comuni.
È stato presentato un esposto alla Corte dei conti da parte di alcuni allevatori di Visso, per la gestione dei terreni collettivi gestiti dal Comune. Nel mirino è finita la gestione comunale dei pascoli di proprietà pubblica. Nel dettaglio oggetto del contendere sono i terreni comuni di montagna, su cui vigono gli usi civici, i quali sono affittati o messi a disposizioni dal Comune ad aziende agricole. La normativa prevede che i proventi della gestione siano trattati con contabilità separata. Si legge nell’esposto che «non risultano dal bilancio pubblicato sul sito istituzionale del comune di Visso i canoni riscossi dall’affitto, nonché i proventi dell’affrancazione dei canoni per effetto di liquidazione dei diritti per legittimazione di occupazioni, per quotizzazione».
Nell’esposto è scritto che non è il Comune ad essere proprietario dei terreni, ma ne è solo gestore e quindi i proventi della gestione dei pascoli dovrebbero essere noti e tracciabili.
Da tempo alcuni allevatori chiedono che siano fatte opere per ovviare alla carenza idrica che si registra d’estate in alta quota, come laghetti, opere di presa e captazione di altre sorgenti più in quota per ovviare al calo di livello di quelle normalmente utilizzate, causato dal terremoto, l’aggiustamento di abbeveratoi e tubi che portano l’acqua alle zone dove si ricovera il bestiame in quota d’estate. Per l’estate appena trascorsa la Protezione civile regionale ha messo a disposizione un’auto botte per il trasporto dell’acqua.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati