La presentazione di Stammibene 3venti
di Mauro Giustozzi (foto Fabio Falcioni)
Tre appuntamenti legati alla prevenzione e agli effetti dei comportamenti d’abuso, non soltanto legati all’utilizzo di sostanze, ma anche comportamentali, come le nuove dipendenze da digitale o gioco d’azzardo per raccontare i venti anni di un progetto messo in campo dal Dipartimento dipendenze patologiche dell’Area Vasta 3 assieme con la cooperativa sociale Pars, l’associazione Glatad onlus, la cooperativa Coos Marche, la cooperativa Berta ’80 e in collaborazione con i Comuni di Macerata, Camerino, Civitanova e l’Università di Camerino. Si tratta di ‘Stammibene 3venti’ questo il titolo dato agli eventi, un percorso di confronto impreziosito da contributi ed ospiti del calibro del divulgatore scientifico Adrian Fartade, l’artista hip hop Murubutu e lo scrittore Andrea Maggi che saranno sul palco dei teatri delle tre città che affiancano il progetto con eventi che saranno differenziati tra di loro con tematiche diverse e allo stesso tempo attualissime.
Gianni Giuli
Alla presentazione dell’iniziativa tenutasi stamattina presso la Biblioteca scientifica dell’ospedale di Macerata hanno partecipato tutti i membri dello staff di Stammibene, ad iniziare dal comunicatore del progetto Paolo Nanni assieme al direttore del Dipartimento sanitario, Gianni Giuli, e la dirigente sociologa del Dipartimento dipendenze patologiche, Silvia Agnani. «Voglio ricordare che venti anni fa quando tutto iniziò –ha esordito Gianni Giuli- fu anche per merito di Patrizia Sgarzini, oggi in pensione, che diede il là a questa iniziativa. Oggi sono passati venti anni di prevenzione che si è riuscita a fare soprattutto perché c’è stata continuità grazie ai fondi regionali che hanno sostenuto Stammibene. Abbiamo iniziato con una pubblicazione che si chiamava ‘Pianeta giovani’ e con tanti operatori siamo scesi nel territorio per sapere cosa succedeva realmente. Delle autentiche unità di strada che hanno incontrato i giovani che si raggruppavano al di fuori dalle famiglie per il divertimento. Si è iniziato con l’etilometro, cioè dare la possibilità ai ragazzi che partecipavano alle feste di misurare il livello alcolico prima di mettersi al volante. Da li il lavoro si è poi esteso ad altri comportamenti legati alle dipendenze come quelle digitali, del gioco d’azzardo, delle droghe per conoscere il mondo giovanile, fare prevenzione e dargli quegli strumenti necessari per affrontare queste emergenze. Tanti i progetti realizzati in questi venti anni, ne ricordo tre il Condom caffè oramai puntuale ogni anno e Build the Future partito dal Comune di Macerata ed esteso altrove, Tra palco e realtà realizzato assieme alla polizia solo per ricordarne alcuni. Si è cercato sempre di stare al fianco dei ragazzi, di informarli e renderli edotti dei rischi legati alle dipendenze. Del resto se non ci siamo noi come Stato a fare relazioni in quei luoghi frequentati dai giovani ci starà qualcun altro, magari la criminalità organizzata oppure i giovani che si rifugiano nella rete con tutto quello che ne consegue».
Paolo Nanni
Il primo appuntamento previsto andrà in scena il 14 ottobre (tutti gli incontri alle 21) all’Accademia della musica Franco Corelli di Camerino, con ‘La scienza della prevenzione’ che consentirà di illustrare le azioni che vengono messe in campo: parteciperanno Roberto Ciccocioppo ricercatore di Unicam, la sociologa Silvia Agnani con un ospite speciale che sarà Adrian Fartade con un intervento originale dal titolo ‘Arte della scienza’. Seguirà Civitanova il 21 ottobre al teatro Cecchetti che si intitola ‘Sulla buona strada’ avrà come tema la strada. Verrà presentato il progetto ‘Hazzard on Tour’ e infine con il ‘Murubutu Talk’ ci sarà l’occasione di entrare nel vissuto dei giovani. Conclusione a Macerata al teatro Lauro Rossi il 29 ottobre con ‘La scuola di vita’ ospite principale lo scrittore ed insegnante Andrea Maggi che inquadrerà i nodi critici e potenziali del sistema educativo. Tutte le serate di Stammibene 3 venti permetteranno alla platea di avere materiale informativo e promozionale ma soprattutto di confrontarsi con ospiti e con i contributi proposti. Sarà una grande occasione per istituzioni, associazioni e cittadinanza per gettare le fondamenta di una nuova alleanza territoriali per la prevenzione delle dipendenze patologiche e per la promozione dei diritti dei giovani e della popolazione in tutto il suo ciclo vitale.
Silvia Agnani
«Questi incontri non saranno un’autocelebrazione di quanto fatto in questi venti anni –ha ribadito Silvia Agnani- ma l’occasione di inquadrare, grazie all’intera rete che ha lavorato assiduamente in questi anni sul progetto, contributi mirati su cui dibattere e confrontarsi. Copriamo tutto il territorio, dalla montagna alla costa, dove incontriamo esigenze diverse e giovani diversi. In questi anni abbiamo spinto sull’informazione sanitaria, sulla prevenzione delle malattie, sugli abusi e dipendenze perché vogliamo promuovere la salute dei nostri ragazzi. Il binomio salute-malattia è sempre stato al centro del nostro lavoro e ci porrà il tema di come siamo cambiati noi e come ci siamo evoluti in questi tanti anni di attività. Quello che noi facciamo è sempre molto studiato nei minimi particolari ed i risultati sono poi quelli che si possono constatare nel nostro territorio, sempre pronti ad intervenire e correggere i progetti quando vediamo che non hanno rispondenza alle esigenze che vogliamo interpretare dei ragazzi. I temi delle tre serate sono mirati e diversificati proprio per andare in profondità su ogni singolo argomento che affronteremo».
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Per fortuna che il Dipartimento c’è e ancora , nonostante la carenza di risorse economiche e umane, organizza iniziative di prevenzione rivolte ai ragazzi e alle scuole.
La Prefettura di Macerata, invece, ha fatto in modo di distruggere il “Comitato Uniti contro le droghe”, faticosamente costituito in tanti anni di lavoro unitario per portare avanti, in maniera unitaria e concorde, iniziative di informazione e prevenzione a tutti i livelli.
C’è poco da dire: si tratta di un atteggiamento incomprensibile e dannoso per le giovani generazioni. Ancora più incomprensibile perchè posto in essere da un’entità statuale.