
A sinistra Marta Morroto, a destra Alessia Cingolani
Presunti maltrattamenti in una scuola di Tolentino, per insegnante e assistente per l’autonomia e la comunicazione lunedì si aprirà il processo al tribunale di Macerata. Il pm che ha coordinato le indagini dei carabinieri, Rita Barbieri, a luglio ha fatto richiesta di giudizio immediato. Le due imputate non hanno chiesto riti alternativi. Entrambe, Alessia Cingolani, 41 anni, residente a Caldarola, docente, e Marta Morroto, 41, residente a Tolentino, assistente per l’autonomia e la comunicazione, sostengono di avere agito correttamente e di non aver commesso i fatti che vengono loro contestati. Sarà il processo a far luce su quanto accaduto.
L’accusa parla di maltrattamenti ad una ragazza autistica. Durante le ore di lezioni avrebbero ignorato la studentessa, oppure quando le assegnavano un compito le davano colpetti alla nuca, sul dorso delle mani, «accompagnati da sarcasmo e ironia per le difficoltà manifestate nell’esecuzione degli elaborati proposti, taluni dei quali, tra cui un biglietto di auguri destinato alla mamma, gettati nel cestino o sopra l’armadietto al termine dell’ora di lezione» aveva ricostruito il colonnello Massimiliano Mengasini, comandante del Reparto operativo di Macerata che ha condotto le indagini insieme al Nucleo operativo di Tolentino, nel corso della conferenza stampa dopo l’arresto delle due donne avvenuto lo scorso maggio (in seguito sono tornate libere). L’accusa parla di continue denigrazioni, umiliazioni, scherni. Le due imputate sono assistite dagli avvocati Nicola Piccinini e Diego Casadidio (per Cingolani) e Renato Coltorti (per Morroto).
(Gian. Gin.)
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